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Il decreto legge approvato dal Governo con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina ha previsto la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. L’effetto della misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Il decreto legge entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Gli sconti potrebbero scattare dal 22 marzo
Il giorno di pubblicazione del provvedimento in Gazzetta, stando alle verifiche effettuate, potrebbe essere lunedì 22 marzo, con lo sconto che potrebbe essere applicato a partire da martedì 22, ma non si escludono tempi più lunghi. Anche perché il provvedimento potrebbe registrare qualche ritocco prima della bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato, la firma del Capo dello Stato e l’approdo in Gazzetta, e l’operazione potrebbe allungare i tempi. A poche ore dal via libera dell’esecutivo al provvedimento, infatti, una nota di Confindustria ha parlato di decreto «deludente perché non risolve strutturalmente il problema dei rincari dei prezzi energetici». L’associazione datoriale ha intravisto «rischi di incostituzionalità sugli extra profitti», e proprio con gli introiti del prelievo del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche il Governo punterebbe a garantire la gran parte della copertura finanziaria del provvedimento (le misure adottate valgono nel complesso 4,4 miliardi), il tutto senza ricorrere a uno scostamento di bilancio. Nelle prossime ore sono previste nuovi riunioni tra i tecnici dei ministeri che stanno seguendo il dossier; il quadro si dovrebbe dunque delineare con maggiore precisione.
Le società che distribuiscono e stoccano carburanti minacciano la mobilitazione
È già arrivata, dura, la reazione delle società che distribuiscono e stoccano i carburanti. Assopetroli e Assoenergia hanno messo in evidenza che con il taglio delle accise i carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa saranno venduti con la riduzione e quindi «subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico» con un «danno enorme per il settore distributivo» che annuncia – se non ci saranno indennizzi – una mobilitazione.
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