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“Usa e Ue investiranno in soluzioni per creare idrogeno pulito e rinnovabile, queste misure aumenteranno la sicurezza economica energetica e nazionale. Creeremo a questo proposito una task force composta da membri della Casa Bianca e della Commissione europea”, ha annunciato poi Biden a Bruxelles. “So che eliminare la dipendenza dal gas russo avrà costi per l’Europa ma non è solo la cosa giusta da fare da un punto di vista etico, ci metterà anche su un percorso più sicuro dal punto di vista strategico”, ha aggiunto.
La dipendenza
Il piano degli Stati Uniti per aumentare le forniture di gas naturale liquefatto all’Unione Europea era stato anticipato il 24 marzo dal Financial Times, che aveva quantificato l’invio nel vecchio Continente fino a 15 miliardi di metri cubi di Gnl entro la fine del 2022, così da ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia.
Sempre ieri, parlando al Parlamento europeo prima della visita di Biden, Ursula von der Leyen aveva affermato che la Ue sta cercando ulteriori forniture di Gas dagli Stati Uniti «per i prossimi due inverni». I paesi dell’Unione Europea importano il 90% del gas naturale utilizzato per generare elettricità, riscaldare le abitazioni e fornire l’industria, con la Russia che fornisce quasi il 40% del gas alla Ue e un quarto del suo petrolio. Bruxelles sta ora cercando modi per ridurre la sua dipendenza dal gas russo diversificando i fornitori.
I timori tedeschi
In Germania la situazione dell’approvvigionamento di gas naturale sta per deteriorarsi e, secondo quando riporta Bloomberg, un importante gruppo energetico tedesco ha esortato il governo di Berlino a emettere il primo livello di allerta nel suo piano di emergenza.
La Bdew, che rappresenta i principali fornitori di gas ed elettricità della Germania, ha affermato di non poter escludere interruzioni delle forniture, come conseguenza della richiesta da parte di Vladimir Putin del pagamento in rubli.
Le previsioni di Goldman Sachs
Secondo gli analisti della banca Goldman Sachs, più che un aumento della produzione statunitense, Washington penserebbe a dirottare verso l’Europa un quantitativo di gas naturale liquefatto sufficiente ad aiutare l’Europa a ricostituire le sue scorte a livelli di sicurezza prima del prossimo inverno. L’incognita, ora, però, è che il flusso di gas dalla Russia possa interrompersi, dopo l’acuirsi della crisi anche a seguito della richiesta di Vladimir Putin di essere pagato in rubli.
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