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Il post della madre –
“Abbiamo trovato il corpo di Sasha. Ringrazio chi ha aiutato nella ricerca, tutti coloro che hanno pregato, avuto fede e che mi hanno sostenuto. Sasha, il nostro angioletto è già in cielo. Oggi la sua anima ha trovato pace”, ha scritto Yahno, che ha anche condiviso una foto del piccolo.
Quando sono iniziati gli attacchi dell’esercito russo, Sasha era con la nonna nel distretto di Vyshhorod, nella regione di Kiev. Dopo la scomparsa, la mamma aveva lanciato un appello, rilanciato dall’Associazione Cittadini del Mondo Odv di Cagliari: “Il bambino scomparso si chiama Alexander (Sasha) Zdanovich Yahno, ha 4 anni ed è nato il 4 marzo del 2018. Altezza circa 110 cm, occhi marroni, capelli castani e taglio a caschetto – aveva scritto sui social l’associazione traducendo l’appello dall’ucraino -. Alexander è scomparso lo scorso 10 marzo, in fuga dalla regione di Kiev, insieme alla nonna e altre sei persone e due cani, attraversando con una barca il fiume Dnepr. Purtroppo la nonna è stata rinvenuta morta, anche la barca è stata ritrovata. Il bambino era l’unico che indossasse un giubbotto di salvataggio”.
“Purtroppo ci è arrivata, dalla signora Anna Yakhno, la terribile notizia del ritrovamento del corpo del piccolo Sasha. In questi tempi bui di una guerra scellerata e ingiustificabile, il miracolo del ritrovamento di Sasha in vita, che potesse riabbracciare i suoi genitori, non c’è stato. Alla mamma Anna e al papà le nostre condoglianze e un forte abbraccio in questo momento terribile. Quando lo scorso 24 marzo ci è arrivata la mail con la richiesta di divulgare l’appello della mamma, avevamo la speranza che ci potesse essere un miracolo, che purtroppo non è avvenuto. Un grazie alle decine di migliaia di persone che hanno condiviso l’appello nei social network, un ringraziamento ai tanti mass media italiani e stranieri che hanno a loro volta pubblicato la notizia. Addio piccolo Sasha! Il nostro pensiero va anche ai tanti altri bambini che, in Ucraina e in tutti gli altri angoli della terra colpiti dalla guerra, fuggono e troppo spesso muoiono”, ha invece scritto l’associazione dopo aver ricevuto la notizia del ritrovamento del corpo.
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