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“Le code chilometriche di cittadini italiani che vanno in Slovenia per fare il pieno sono l’immagine di una situazione non più sostenibile. Il divario di prezzi dei carburanti tra i due Paesi è storicamente consistente, e ancor di più lo è oggi, con la decisione del Governo di Lubiana di porre un tetto massimo”, denuncia Sandra Savino, deputata e coordinatrice di Forza Italia Fvg.
“All’ultima rilevazione ufficiale, risalente alla settimana scorsa, il divario era di circa 50 centesimi al litro, cioè venti euro di risparmio per un pieno. Con la decisione di oggi aumenterà ancora di più, mettendo in ginocchio i gestori delle aree di servizio del Fvg e causando un danno alle casse dello Stato in termini di minor gettito Iva. Per questa ragione il Governo italiano deve prendere atto dell’eccezionalità della situazione in regione e assumere provvedimenti ulteriori. Bene lo sconto di 15 centesimi a livello nazionale, ma qui serve ben altro per fermare il turismo del pieno”, continua Savino, ricordando che da assessore regionale alle finanze varò un contributo “benzina” per i residenti in Regione.
“Poco più di un anno fa la Corte di Giustizia ha respinto il ricorso della Commissione europea sullo sconto carburante. Sulla base di quella sentenza è irrimandabile un intervento che rinnovi e potenzi lo sconto, nel rispetto delle direttive europee. E a proposito di direttive europee, presenterò a breve un’interrogazione per chiedere al governo di adottare la medesima misura varata dal governo sloveno. Se risponderà negativamente perché il tetto sarebbe in contrasto con la legislazione europea allora avremo la riprova che c’è chi si sente parte dell’Unione europea solo quando si tratta di avere benefici, infischiandosi dei doveri”.
“Prezzo medio minimo della benzina in Fvg: 2,061 euro al litro, contro i 1,503 della Slovenia; prezzo medio minimo del diesel 2,058 contro i 1,541 della Slovenia. Lo sconto di 15 centesimi al litro su cui sta lavorando il Governo sarebbe un pannicello caldo su una ferita aperta da anni e peggiorata nelle ultime settimane”, scrive in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Novelli.
“Quand’anche andasse in porto, il prezzo scenderebbe a circa 1,9 euro, 40 centesimi in più che oltre confine. Il risultato? Ancora turismo del pieno, rischi di chiusura per le aree di servizio del Fvg, pesanti ricadute anche per le casse regionali. Perché ricordiamo che una parte dell’Iva, compresa quella sui carburanti, resta in regione, sempre che si faccia benzina in regione. Nelle prossime ore presenterò un emendamento al decreto energia per chiedere al governo di creare un fondo specifico per l’emergenza caro benzina in Fvg, ma è necessario che si intervenga prima di subito, cioè con il decreto che sarà varato domani. E che dovrà tenere in considerazione la particolarità del nostro territorio: essere terra di confine non può continuare ad essere una colpa da espiare”.
“Già in passato sollevai la questione in Parlamento, purtroppo inascoltato. Ora la situazione è insostenibile. Vale la pena ricordare che nel decennio 2008-2018 il turismo del pieno ha causato un crollo delle vendite di carburante in Fvg, pari a circa 17 milioni di litri all’anno, con una perdita di entrate per la Regione di circa 254 milioni di euro. Regione che ha fatto quel che ha potuto rifinanziando il contributo per i residenti, ma ora è necessario un intervento efficace ed immediato del governo”, conclude Novelli.
“Ci attendiamo che il ministro Cingolani in Senato dia risposte concrete a una situazione insostenibile per famiglie e imprese. Il Governo nel suo insieme tenga conto anche di situazioni territoriali specifiche, come le zone confinarie, dove gli effetti del caro carburanti sono ancora più disastrosi a causa del gap tariffario con Paesi che praticano un tetto al prezzo dei carburanti, o quelle insulari che patiscono ulteriori penalizzazioni. Il taglio delle accise e altre tipologie di intervento sono necessarie ma incideranno relativamente su tutta la fascia confinaria con la Slovenia, dove alla pompa si risparmia circa mezzo euro al litro. Faccio appello al Governo affinché finisca questo ‘pendolarismo del pieno’ e si consenta a tutti i cittadini italiani di avere i prezzi dei carburanti in linea con quelli degli altri Paesi europei”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), dopo che da oggi le autorità slovene hanno imposto un tetto ai prezzi di benzina e diesel in vigore da oggi, con un limite per diesel pari a 1.541 euro e di 1.503 euro al litro per la benzina.
“Il Governo valuti l’introduzione di un tetto massimo dei prezzi petroliferi così come deciso, ad esempio, in Slovenia a partire da oggi e per la durata di un mese. Le evidenti difficoltà che stanno incontrando le famiglie e intere filiere produttive per l’insopportabile aumento dei carburanti di questi giorni, richiedono misure urgenti e significative che agiscano parallelamente all’accertamento delle responsabilità di ingiustificati rincari cosi’ come denunciato anche dal ministro Cingolani”. Così la presidente del gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani.
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