OCCHIO AL RICORSO – Un clima ricco di incognite e sospetti alimentato da quelli che sono i tempi – spesso lunghi – della giustizia sportiva, che si esprimerà soltanto il prossimo 13 aprile in merito all’ultimo ricorso presentato dall’Inter, che si appella ad un vizio di forma (la presentazione della distinta da parte del Bologna poche ore prima della partita del 6 gennaio) per ottenere la vittoria per 3-0 a tavolino. Il Collegio di Garanzia del Coni rappresenta l’ultimo grado di giudizio a disposizione della società nerazzurra, che teoricamente potrebbe anche ottenere un verdetto favorevole e non dover più giocare il 27 aprile, come ha stabilito in giornata il nuovo numero uno della Lega Serie A. Una mossa in avanti per rompere l’empasse ma anche per dimostrare di voler incidere da subito nel suo nuovo ruolo, dopo tanti mesi di scontri e di veleni dei quali ha fatto le spese l’ex presidente Dal Pino, costretto alle dimissioni dalle continue spaccature tra i club.
UN NUOVO CORSO – “Abbiamo programmato nelle prime date utili i recuperi delle cinque partite rinviate tra fine dicembre e inizio gennaio a causa della pandemia. Ringrazio tutti i componenti del Consiglio di Lega per il lavoro svolto, che ora consente a tifosi e Società di avere il quadro chiaro degli impegni sportivi fino al termine del campionato. In futuro sarà bene non attendere mesi per stabilire le date delle gare non disputate. Per questo ho scritto oggi ai Presidenti Giovanni Malagò e Gabriele Gravina per trovare insieme una soluzione che possa ridurre sensibilmente i tempi delle eventuali controversie in caso di gare rinviate, anche con procedure speciali simili a quanto già avviene con il Tas durante i giochi olimpici”, ha dichiarato Lorenzo Casini. Idee chiare per il futuro, metodi decisi per il presente. Niente più casi alla Bologna-Inter, che si gioca il prossimo 27 aprile. Almeno fino all’ultima puntata.