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Il tumore del colon – retto deriva da vari fattori tra cui quello alimentare: chi segue questa dieta rischia di più
Fonte articolo: Airc.it
Il tumore del colon – retto rappresenta circa il 10% di tutti i tumori diagnosticati nel mondo ed è terzo per incidenza dopo il cancro al seno e del polmone. La malattia è abbastanza rara prima dei 40 anni ed è maggiormente diffusa nella fascia d’età che va dai 60 ai 75 anni con poche distinzioni tra uomini e donne.
In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 43mila casi all’anno ma, grazie principalmente allo screening, l’incidenza è in diminuzione. La mortalità per il cancro del colon-retto è in forte calo, con tassi diminuiti di circa il 10% nell’ultimo quinquennio. Tra i fattori di rischio della malattia c’è anche il fattore alimentare: vediamo allora chi rischia di più di sviluppare questo tipo di tumore.
Tumore colon-retto, cosa alimenta la malattia
Questo tipo di tumore si forma nei tessuti del colon o del retto, le ultime parti dell’intestino crasso. Come tutti i tumori, anche il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata di cellule, in questo caso di quelle epiteliali della mucosa che riveste internamente la parte interna dell’intestino. I tumori del colon sono quasi tre volte più frequenti dei tumori del retto.
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I fattori di rischio noti per sviluppare il tumore del colon – retto sono legati alla dieta, alla genetica e ad altri fattori non ereditari. Per quanto riguarda i fattori non ereditari c’è l’età (persone anziane), il fumo, la sedentarietà, le malattie infiammatorie croniche intestinali, una storia clinica passata di polipi del colon o un pregresso tumore del colon-retto.
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La maggior parte dei fattori di rischio riguarda però l‘alimentazione. Vari studi hanno dimostrato che chi mangia troppo grassi e proteine animali e poche fibre ha un’altra probabilità di ammalarsi di un tumore intestinale. Diete ricche di fibre, caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali sembrano avere invece un ruolo protettivo. Ne consegue che obesità e sovrappeso costituiscono ulteriori fattori di rischio.
Grassi animali e proteine sembrano favorire la trasformazione maligna di eventuali polipi del colon preesistenti, cosa che invece non sembra avvenire con i grassi vegetali, insaturi. Fibre vegetali come la crusca, che non viene digerita, sembrano avere un effetto protettivo. Coloro che seguono una dieta vegetariana hanno un’incidenza di carcinoma del colon-retto ridotta del 30% rispetto a quelle che invece seguono altri tipi di dieta.
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