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«Se si corresse oggi stesso il Gp del Bahrain la Ferrari farebbe doppietta. O magari la farebbe la Red Bull». Parola di Lewis Hamilton, da sempre fuoriclasse anche nei giochetti psicologici. Dal deserto piovono elogi per la nuova Rossa, da ogni direzione. Il team principal della Red Bull, Christian Horner: «È la macchina che si comporta meglio, sembrano molto competitivi».
Dichiarazioni che si aggiungono a quelle di George Russell, di Toto Wolff e di Max Verstappen dei giorni scorsi, e il cronometro segna ancora una Ferrari in cima con l’olandese a inseguire. È quella di Carlos Sainz, che avrebbe abbassato ulteriormente il tempo se il finale della sessione non fosse stata tormentato dalle raffiche di vento e dalla sabbia trasportata sull’asfalto. Per gli amanti delle statistiche il giro il più veloce resterà quello di Kevin Magnussen con la Haas: il danese lo ha fatto con la pista libera, quando gli altri avevano già terminato (la scuderia americana ha usufruito di un’ora in più a causa di un problema logistico) e con temperature più basse di 7-8 C°.
È un dato inutile, ma aggiunge mistero a un ordine della griglia ancora molto oscuro. Sainz, da ragazzo intelligente qual è, fa bene a respingere le lusinghe al mittente: «È la tipica strategia della Mercedes: esaltano i rivali e poi li sbaragliano alla prima gara. Ma siccome non è la prima volta che lo fanno non ci credo più, dai nostri dati Gps emerge altro». E anche il suo in fondo è un piccolo bluff, perché i problemi della Freccia d’Argento con il vestito stretto paiono abbastanza seri, soprattutto sul fronte dei «saltelli». La monoposto non è equilibrata ed è nervosa. «Saremmo veramente dei bravi attori se tutti questi sovrasterzi e una guida così complicata servissero solo per nasconderci. La situazione è questa, gli altri soffrono meno di noi» ha spiegato Hamilton per nulla contento. Resta soltanto un giorno per esibire il vero potenziale, le simulazioni di qualifica non potranno più essere rimandate.
La Ferrari, oltre a essere costante e bilanciata, ha dimostrato una notevole vivacità tecnica utilizzando diversi tipi di fondi, una delle parti più importanti delle nuove monoposto a effetto suolo. È cresciuta anche parecchio di motore, sarà interessante capire a che livello in combinazione con il telaio, quando si comincerà a spingere davvero. I quattro decimi rifilati da Sainz a Verstappen (fra i due c’è stata anche bagarre, con manovre muscolari) a parità di gomme sono un indicatore fumoso, altri indizi più promettenti sono giunti dalle simulazioni di gara.
Della Red Bull comunque si parla un gran bene, il puzzle realizzato da Adrian Newey si compone ogni giorno di piccoli tasselli, di evoluzioni che Max ha apprezzato. Perde pezzi invece la McLaren, grossi guai ai freni — non risolvibili senza aggiornamenti— hanno mutilato i collaudi di Lando Norris (solo 60 giri). Inoltre Daniel Ricciardo è inutilizzabile, positivo al Covid, da due giorni non si sentiva bene. Oggi si chiudono i test, qualcuno metterà la testa fuori. Ma il gioco delle ombre durerà almeno 3-4 Gp.
11 marzo 2022 (modifica il 11 marzo 2022 | 22:03)
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