Ven. Nov 22nd, 2024

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua ad essere sotto controllo, anche se la fine dello stato di emergenza e della struttura commissariale diretta dal generale Francesco Figliuolo rischia di generare un crollo dell’attenzione nei confronti del Covid. Sebbene l’alto tasso di vaccinati e guariti continui a fare da “scudo” nello sviluppo della malattia grave, al tempo stesso non si può sottovalutare la circolazione di Omicron e della sua sottovariante BA.2.

 

 

Il bollettino di oggi, giovedì 31 marzo, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 73.195 contagiati, 79.977 guariti e 159 morti a fronte di 486.813 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 15% (+0,2 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione continua a essere sotto controllo nonostante un leggero incremento: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +27 (9.898 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -17 (468), a fronte di 46 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo la Fondazione Gimbe ha diffuso l’ultimo monitoraggio, alla luce del quale la fine della pandemia “non può coincidere con una scadenza burocratica”. Al 30 marzo si “registrano ancora più di 500mila nuovi casi in 7 giorni, con oltre 1,26 milioni di positivi in 2 settimane e quasi 1.000 decessi a settimana”. Gimbe raccomanda di tenere le “mascherine al chiuso e nei luoghi affollati sino a quando la circolazione del virus non si sarà ridotta”.



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