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TRENTO. È stato presentato a Borgo Valsugana il nuovo Centro cefalee, un progetto che vede lo sviluppo, all’interno della rete ospedaliera trentina, di un centro di eccellenza di terzo livello dedicato alle sindromi cefalalgiche.
“Il nuovo Centro, oltre a permettere una migliore gestione della patologia, con risvolti positivi sulla qualità della vita dei pazienti, sarà una delle prime implementazioni dell’integrazione tra ospedale e territorio che partirà con la nuova organizzazione dell’Apss”, ha spiegato il direttore dell’Apss, Antonio Ferro.
Al responsabile dell’ambulatorio, il neurologo Matteo Fuccaro Simonetto, il compito di illustrare le peculiarità del nuovo servizio dedicato al trattamento delle cefalee farmaco resistenti dove i cittadini trentini avranno accesso a terapie innovative e cure che stanno migliorando in maniera significativa la vita dei pazienti.
«Le malattie neurologiche – ha affermato Fuccaro Simonetto – rappresentano circa il 10% di tutte le malattie e tra queste la cefalea è una delle condizioni più frequenti, i cui sintomi sono spesso riportati dai pazienti come motivo di consulto medico.
Quando la cefalea si presenta in modo ripetitivo, frequente e con intensità elevata, come accade nelle sindromi cefalalgiche più frequenti – emicrania, cefalea tensiva, cefalea a grappolo e cefalea da abuso di farmaci analgesici – le conseguenze per la persona che ne soffre sono considerevoli.
Nel complesso queste le sindromi cefalalgiche rappresentano la terza causa di disabilità a livello globale secondo l’Organizzazione mondiale della sanità e causano una severa riduzione della qualità della vita.
In provincia di Trento il numero dei pazienti affetti da cefalea severa può essere stimato in circa 60 mila persone, 15mila delle quali interessate da cefalea cronica e possibile abuso farmacologico: un numero elevato di pazienti a cui la riorganizzazione in atto potrà dare risposte con percorsi diagnostico terapeutici e servizi dedicati.
L’accesso al Centro cefalee, per i pazienti che non hanno trovato beneficio dalle terapie, avverrà con richiesta da parte del medico di medicina generale e prenotazione al Cup.
A quanto specificato dal direttore dell’Unità operativa di neurologia dell’ospedale di Trento, Bruno Giometto, dal quale dipenderà il Centro cefalee, la gestione dei pazienti cefalalgici si articolerà su tre livelli di assistenza “stratificati in base alle necessità di cura e prevederà, accanto alla gestione prettamente territoriale dei pazienti con minori bisogni assistenziali, l’esistenza di servizi specializzati per la gestione di pazienti complessi”.
Il centro sarà la sede principale dell’attività a cui afferiranno i due ambulatori delle neurologie di Trento e di Rovereto, già operativi.
La presa in carico sarà multidisciplinare, si sta approntando il percorso diagnostico terapeutico (Pdta), prevedendo il coinvolgimento di vari professionisti.
“La creazione di questa nuova struttura, dedicata alla presa in carico e allo studio di pazienti affetti da cefalee farmaco resistenti, si inserisce a pieno titolo nel progetto di riorganizzazione aziendale che stiamo attuando: un nuovo modello organizzativo di ospedale diffuso sul territorio con specifici centri di eccellenza, un polo di riferimento per la gestione di casi complessi con l’obiettivo di migliorare le risposte terapeutiche e assistenziali verso i pazienti affetti da tali patologie”, ha spiegato l’assessore alla salute Stefania Segnana durante l’incontro.
In provincia di Trento il numero dei pazienti affetti da cefalea severa può essere stimato in circa 60.000 persone, 15.000 delle quali interessate da cefalea cronica e possibile abuso farmacologico.
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