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In Italia non si ha più traccia della variante Delta, ma in compenso ci sono tre versioni della Omicron: cosa sappiamo sulla loro diffusione
Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:
Dell’emergenza Covid in Italia se ne parla sempre meno. Da un lato la situazione sembra essere sempre più sotto controllo grazie alla bontà della campagna vaccinale, dall’altra l’informazione segue gli avvenimenti in Ucraina, dopo l’invasione della Russia iniziata ormai due settimane fa. Una recente analisi del Ceinge, però, evidenzia la situazione pandemica nel nostro Paese: la variante Delta è sparita, ma ci sono tre versioni della variante Omicron. Ecco cosa sappiamo grazie al lavoro degli esperti.
Covid, la situazione in Italia: che fine ha fatto la variante Delta
Gli esperti del Ceinge-Biotecnologie avanzate hanno condotto diverse analisi partendo da dati della banca internazionale Gisaid.
Hanno certificato che, almeno in Italia, la variante Delta è sparita: non si registrano più casi a lei legati, visto che la mutazione è stata soppiantata dalla Omicron.
I ricercatori, però, hanno aggiunto che di variante Omicron, sempre nel nostro Paese, ne circolano tre versioni.
Covid, variante Omicron: quanto è diffusa in Italia
La variante Omicron è conosciuta dai ricercatori anche come B.1.1.529.
È una delle mutazioni del virus Sars-CoV-2 ed è attualmente in circolazione in Italia, dove non si rileva più la presenza della Delta né di varianti altre proprio rispetto alla Omicron.
Il 100% dei contagi in Italia, quindi, è dovuto a quest’ultima variante. Che però ha tre versioni diverse.
Un’immagine del reparto di terapia intensiva all’ospedale Poliambulanza di Brescia, reparto Covid
Omicron 1, Omicron 2 e Omicron 3: quanti casi ci sono in Italia
Le versioni della variante Omicron sono in tutto 3. Eccole di seguito, insieme alla percentuale di diffusione in Italia:
- Omicron 1, BA.1 / BA.1.1 : la BA.1 è una sottovariante presente al 53%, e sta per essere soppiantata dalla sottovariante BA.1.1, attualmente presente al 36%;
- Omicron 2, o BA.2: 5%;
- Omicron 3, o BA.3: ancora molto poco presente.
Gli esperti hanno spiegato che la sottovariante BA.1.1 è molto simile alle BA.1, da cui deriva. BA.2, invece, presenta mutazioni che la differenziano da BA.1.
Al momento i ricercatori stanno osservando anche nuove mutazioni, ma ancora non è noto se riusciranno a prendere piede.
L’elemento comune alle sottovarianti di Omicron, comunque, è che la maggior parte delle mutazioni si trova nella proteina Spike (S), con cui il coronavirus aggredisce le cellule umane.
Per i ricercatori, questo potrebbe voler dire che il virus stia cercando nuovi modi per sfuggire agli anticorpi: al momento, però, si tratta solo di ipotesi.
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