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Oggi c’è un atteso Consiglio dei ministri: in agenda “solo” la road map di uscita dall’emergenza Covid. E’ domani invece il giorno giusto per il decreto “taglia-prezzi” sui carburanti e le altre misure per fronteggiare l’impatto della guerra in Ucraina, tra cui un nuovo intervento per l’accoglienza dei profughi in fuga dal conflitto. Aspettando un quadro di interventi europeo, una parte dei provvedimenti dovrebbearribvare a fine mese in occasione del varo del nuovo Documento di economia e finanza (Def), anche valutando nuovo deficit. Il decreto in arrivo è infatti solo un prologo, appoggiato su un nuovo congelamento di fondi ministeriali, di un provvedimento più ampio che arriverebbe dopo la fine del mese, quando il deficit sarà rivisto al rialzo nel Def e si sarà strutturato il quadro dei supporti comunitari e delle nuove deroghe agli aiuti di Stato. Ma torniamo alla benzina e al diesel.
Carburanti, verso il taglio di 20 centesimi al litro
Non si può attendere per il caro carburanti. Entro 24-48 sarà varato un primo intervento d’urgenza. Seppur in lievissimo calo, benzina e diesel hanno ancora prezzi da urlo e da subito si interverrà: “Per contenere l’impatto sui consumatori finali, il governo sta valutando l’ipotesi di praticare sui carburanti un’accisa mobile”, ha annunciato in Senato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ieri ha criticato nuovamente gli aumenti “ingiustificati” dei prezzi del gas e di riflesso anche sui costi finali dei carburanti dal momento che incidono sui costi di raffinazione.
L’obiettivo del governo è quello di arrivare a ridurre di circa 20 centesimi per tre mesi il prezzo alla pompa utilizzando come copertura l’extragettito Iva accumulato. Una toppa, non una soluzione a lungo termine. Ma è quel che passa il convento. In un quadro internazionale così critico come quello attuale, fare previsioni su cosa avverrà nei prossimi mesi è pressochè impossibile: si parte dal mini-taglio, che dovrebbe essere immediato e che riporterà con ogni probabilità già a inizio settimana prossima il prezzo al di sotto dei 2 euro al litro per benzina senza piombo e gasolio.
Cos’è l’accisa mobile
L’accisa mobile cala al crescere del prezzo di benzina e gasolio per alleggerire il carico complessivo. C’è un ben noto precedente su cui hanno lavorato i tecnici del Mef. Bisogna andare a 15 anni fa, era il 2007-2008 quando, di fronte a un prezzo del petrolio triplicato in 18 mesi nel contesto della crisi finanziaria globale, la manovra di quell’anno stabilì che le accise sarebbero state “diminuite al fine di compensare le maggiori entrate Iva derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio”.
Il governo a quanto pare procederà adesso con lo stesso meccanismo. Anche ora l’Iva è aumentata insieme al prezzo del carburante e all’incremento dei volumi, producendo un’entrata aggiuntiva per le casse dello Stato che può andare a tagliare le accise. Ma arriviamo al dunque: quanto calerà la benzina, e quando? Le stime parlano di circa 600-700 milioni di extra-gettito per i primi tre mesi del 2022 in grado di tagliare mediamente di 15-20 centesimi il prezzo al litro, andando ad agire su un’accisa che oggi vale 0,728 euro al litro per la benzina e 0,617 per il gasolio.
Ma attenzione: il taglio dei prezzi per gli automobilisti, precisa il Sole 24 Ore, avrebbe quell’entità se l’extragettito fosse spalmato su due mesi. La mossa produrrebbe anche un effetto a catena sull’Iva, perché l’accisa entra nella base imponibile dell’imposta sul valore aggiunto: tagliando, quindi, l’aliquota si riduce l’asticella e si finisce per far calare anche l’Iva. Così facendo, dunque, 10 centesimi di accisa in meno se ne porterebbero via altri 2,2 di Iva, senza andare incontro a possibili obiezioni europee, rischio invece concreto nel caso di sconto diretto sull’imposta. Non è tutto: il ricorso all’accisa mobile consente di ridurre il peso del balzello fiscale rispettando però il vincolo europeo che impone di non scendere sotto un livello minimo imposto (0,359 per la benzina al litro e 0,330 per il gasolio).
Il provvedimento deve ancora essere limato: arriverà in Consiglio dei ministri solo domani. Per gli automobilisti, anche con il taglio da 20 centesimi, il 2022 resta un anno da incubo: il rincaro da gennaio è stato mediamente di 46 centesimi al litro per la benzina e di 57 centesimi per il gasolio.
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