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Bologna, 4 aprile 2022 – Sono 3.195 i nuovi positivi di oggi, in calo rispetto a ieri, in cui se ne sono registrati 4.363. Ma il lunedì ci sono sempre meno positivi, a causa del minor numero di tamponi eseguiti nel weekend. Sono quasi 4.200 i guariti e mille i casi attivi in meno nelle ultime 24 ore. Calano i ricoveri in terapia intensiva (-16%), ma salgono negli altri reparti Covid (+4%). Sono 11.791 i tamponi effettuati. Il 97,6% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media dei nuovi positivi è di 43,6 anni. Diciotto i decessi.
“Siamo in fase di calma”, assicura Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe in merito ai contagi da Covid in Italia, ma poi aggiunge che il virus ora “aumenta anche in regioni del Nord, in particolare in Veneto e in Emilia Romagna, sebbene in maniera molto lenta”. Dal canto suo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, mette in guardia dalla tentazione del ‘liberi tutti’ e ad Agorà su Raitre dice: “La fine dell’emergenza giuridica non corrisponde alla fine dell’emergenza sanitaria. Il Covid è la terza causa di morte in Italia dopo i tumori e la malattie cardiovascolari”.
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Covid Emilia Romagna: i dati di oggi
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.298.517 casi di positività, 3.195 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.791 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 6.192 molecolari e 5.599 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 27,1%. Si tratta di un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
Ieri, domenica 3 aprile sono stati 4.363 i contagi Covid individuati in Regione, 7 invece i decessi. -4 i posti letti occupati in terapia intensiva (32 in totale). Nell’area non critica, invece, ci sono stati 27 ingressi che hanno portato il totale dei ricoverati a 1.189.
Ricoveri
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 27 (-5 rispetto a ieri, pari al -16%), l’età media è di 66,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.239 (+50 rispetto a ieri, +4%), età media 75,7 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 1 a Parma (invariato); 3 a Reggio Emilia (-1); 1 a Modena (+1); 10 a Bologna (-4); 1 a Imola (invariato); 2 a Ferrara (invariato); 1 a Ravenna (invariato); 2 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (-1). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).
La mappa del contagio
L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 43,6 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 727 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 268.790), seguita da Reggio Emilia (490 su 143.952) e Modena (445 su 200.801); poi Parma (312 su 106.176), Ravenna (267 su 119.697) e Ferrara (241 su 89.955); quindi Rimini (187 su 125.617), Piacenza (185 su 69.335) e Cesena (162 su 73.131); infine Forlì (99 su 61.041) e il Circondario imolese, con 80 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 40.022.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 53.910 (-998). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.644 (-1.043), il 97,6% del totale dei casi attivi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 4.175 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.228.304.
Purtroppo, si registrano 18 decessi (ieri sono stati 7): 3 in provincia di Piacenza (due donne di 88 e 91anni e un uomo di 91); 1 in provincia di Parma (una donna di 79 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (entrambi uomini, di 66 e 73 anni); 3 in provincia di Modena (tutti uomini, rispettivamente di 82, 90 e 92 anni); 1 in provincia di Bologna (un uomo di 88 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 91 anni); 5 in provincia di Ravenna (tutti uomini: uno di 69 anni, due di 82 – il decesso di uno dei quali è stato registrato dall’Ausl di Cesena – uno di 91e uno di 97 anni), 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 81 anni); 1 in provincia di Rimini (una donna di 96 anni). Non si registrano decessi nel Circondario imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 16.303.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.295.954 dosi; sul totale sono 3.774.577 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,9%. Le terze dosi fatte sono 2.747.845.
Ricciardi: con Omicron facile reinfettarsi
“Questa malattia non dà una immunità permanente – ha spiegato Ricciardi – un soggetto guarito può reinfettarsi, e soprattutto può reinfettarsi con Omicron. Sta succedendo a ritmi che coinvolgono fino al 4% delle persone. E ci sono persone che si reinfettano anche più di due volte. Quindi dobbiamo combattere questa malattia che è la terza causa di morte in Italia in questo momento. Ci dobbiamo preparare mentalmente per una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica. Tutti gli aspetti, vaccinazione, green pass, mascherine comportamenti saggi vanno tenuti, e il Paese deve prepararsi a una battaglia di lunga durata”.
Coronavirus oggi, il bollettino Italia
Sono stati 53.588 i casi di Coronavirus in Italia ieri. È quanto emerso dal bollettino del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. L’aggiornamento di ieri è di ricoverati in ospedale con sintomi sono 10.017 di cui 489 in terapia intensiva.
Terapie intensive e incidenza: i dati
Secondo il matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), in Italia è confermata “la previsione che il picco del contagio, seppure poco pronunciato, è stato raggiunto nella seconda metà di due settimane fa”.
L’analisi indica inoltre che si osserva “un trend di aumento per la curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media la settimana scorsa di circa 49 al giorno, rispetto ai 44 di due settimane fa” e si rileva “un trend di aumento anche per i decessi, con un valore medio la settimana scorsa pari a circa 143 al giorno, così come per la percentuale di occupazione dei reparti di terapie intensive al 5.2% e di quelli ordinari al 15.5%”.
Ecco l’elenco delle dieci province dove sale invece il tasso di incidenza, con la variazione nella settimana scorsa rispetto a due settimane fa e il valore di quella della settimana scorsa: Ravenna (+28, 780), Asti (+ 26, 540 ), Parma (+22, 560), Mantova (+21, 730), Reggio Emilia (+ 20, 720), Novara (+18, 410), Rimini (+18, 640), Gorizia (+17, 610), Biella (+16, 360), Modena (+15, 640).
Covid, Agenas: “Occupazione dei reparti ferma al 15%”
Nelle ultime 24 ore, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica da parte di pazienti Covid è ferma al 15% in Italia (un anno fa era al 43%). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia (mentre esattamente un anno segnava il 41%). Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ( Agenas) del 3 aprile 2022.
Nel dettaglio, in base al monitoraggio quotidiano, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica resta stabile al 13% in Emilia Romagna, mentre le terapie intensive della Regione sono ferme al 4%.
Coronavirus, Gimbe: “Il virus circola in particolar modo in Emilia Romagna e in Veneto”
“Dal punto di vista epidemiologico, a parte la scadenza burocratica, che non coincide con l’andamento della curva dei contagi, dal 18-19 marzo siamo in fase di calma, con una media costante di 70mila casi al giorno, con tasso di positività tra 14 e 15%, senza scendere”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe sulla fine dello stato di emergenza da Covid-19. “Tutto questo- ha aggiunto- con una asincronia regionale, perché se prima il virus circolava di più in alcune regioni del centro e del sud, ora vediamo che aumenta anche in regioni del nord, in particolare in Veneto e in Emilia Romagna, sebbene in maniera molto lenta”.
“Questo ci dice che il virus continua a circolare in maniera importante, quindi è difficile fare previsioni. Dal punto di vista ospedaliero, soprattutto nelle regioni del sud, c’è un po’ di sovraccarico. Per quanto riguarda le terapie intensive, registriamo una situazione abbastanza tranquilla. C’è, infine, un lieve incremento dei decessi giornalieri. Anche questo ci dice che siamo in una situazione di stabilità, ma resa difficile da inquadrare con precisione proprio per queste differenze tra le regioni italiane”.
“Inoltre – aggiunge – si è diffusa l’idea che, dopo aver avuto il Covid, si sviluppi quasi un’immunità per il resto della vita. Purtroppo non è così. Le reinfezioni sono possibili e anche la copertura offerta dal vaccino non è eterna. Inoltre, comincia a essere evidente che le persone che sono state infettate cominciano ad avere disturbi di medio e lungo periodo (disturbi della concentrazione, osteo-articolari, astenia, dolori, eccetera). Insomma, l’obiettivo è non prendere il virus” conclude.
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