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Bologna, 5 aprile 2022 – Stabile la situazione dei contagi da Covid in Emilia Romagna: : 3.103 nuovi casi (contro i 3.195 di ieri) e 11 decessi (ieri erano stati 18). Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell’11,4%, l’età media dei nuovi positivi di oggi è di 44,1 anni. Crescono le terapie intensive, diminuiscono i ricoveri in area non critica.

In Italia sta crescendo la pressione sugli ospedali. In particolare nella nostra regione sono in crescita i posti letto Covid nei reparti di area non critica ma nel contempo sono in calo i ricoveri in terapia intensiva. Nino Cartabellotta, della Fondazione Gimbe, fa il punto sul plateau di contagi nelle ultime tre settimane sottolineando che i decessi non accennano a scendere e che riguardano soprattutto gli anziani. Dal canto suo, l’Oms avverte: ci sono ancora focolai significativi di Coronavirus nel mondo.

Focus bollettini: VenetoMarcheItalia

Il bollettino Covid in Emilia Romagna del 5 aprile 2022
Il bollettino Covid in Emilia Romagna del 5 aprile 2022

Covid Emilia romagna: i numeri

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.301.617 casi di positività, 3.103 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.259 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.094 molecolari e 15.165 test antigenici rapidi.
Ieri si erano riscontrati in regione 3.195 nuovi contagi (con un minor numero di tamponi fatti a causa del weekend) e purtroppo  altri 18 morti.

Il punto su ricoveri e terapie intensive

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 38 (+11 rispetto a ieri, pari al +40,7%), l’età media è di 65,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.206 (-33 rispetto a ieri, -2,7%), età media 75,9 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 2 a Parma (+1); 5 a Reggio Emilia (+2); 3 a Modena (+2); 12 a Bologna (+2); 3 a Imola (+2); 3 a Ferrara (+1); 2 a Ravenna (+1); 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Rimini (+1). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).

Morti di Covid in Emilia Romagna

Purtroppo, si registrano 11 decessi:
1 in provincia di Piacenza (un uomo di 84 anni)
2 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 94 anni, il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Parma e una donna di 95 anni)
1 in provincia di Modena (una donna di 93 anni)
1 in provincia di Bologna (un uomo di 79 anni)
1 nel Circondario Imolese (una donna di 85 anni)
1 in provincia di Ferrara (una donna di 94 anni)
2 in provincia di Forlì-Cesena (entrambe donne, una di 79 anni, il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Ravenna e una 91 anni)
2 in provincia di Rimini (una donna di 90 anni e un uomo di 94 anni).
Non si registrano decessi nelle province di Parma e Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 16.314.
 

La mappa del contagio in Emilia Romagna

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 790 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 269.578), seguita da Modena (546 su 201.347); poi Reggio Emilia (371 su 144.323), Ravenna (273 su 119.970), Parma (222 su 106.397) e Rimini (220 su 125.837); quindi Piacenza (175 su 69.510), Forlì (142 su 61.183), Ferrara (140 su 90.095) e Circondario imolese (113 su 40.135); infine Cesena con 111 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 73.242.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 54.197 (+290). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.953 (+312), il 97,7% del totale dei casi attivi.

Autotesting in Emilia Romagna: i dati

Per quanto riguarda l’autotesting con tampone rapido antigenico per l’apertura e la chiusura dell’isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall’avvio del servizio – il 19 gennaio scorso – i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 69.607.

Di questi, 37.463, pari al 53,8%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l’autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 32.144 sono invece i tamponi con esito negativo (il 46,2%).
 

Il punto della Fondazione Gimbe

A Omnibus su La7 Nino Cartabellotta elenca i dati della pandemia: “Da ormai tre settimane la curva dei nuovi contagi si mantiene sostanzialmente in una fase di plateau intorno a 70mila casi al giorno, quindi circa 500mila a settimana”, dice, aggiungendo che “Fortunatamente l’impatto sulle terapie intensive è minimale,  grazie alla copertura vaccinale”.
Ma c’è il problema dei decessi, “che non accennano a scendere rispetto a questo plateau che si è collocato attorno ai 150 al giorno”.
E continua: “In questo momento i decessi riguardano prevalentemente persone anziane, soprattutto over 80, vaccinate anche con tre dosi, perché purtroppo la loro situazione immunitaria compromette il loro stato di salute nel momento in cui prendono il virus”. 

“So che si sta discutendo dell’opportunità di effettuare un’ulteriore dose booster soprattutto nelle fasce più anziane – ha aggiunto – però è evidente che oggi i decessi riguardano da un punto di vista quantitativo sia le persone non vaccinate, sia quelle vaccinate con due dosi, ma anche chi si è vaccinato con tre dosi da oltre 120 giorni”. “Questo – ha concluso Cartabellotta – richiederà una rimodulazione della campagna vaccinale, che vedo sempre più come qualcosa di dinamico e non di statico perchè sappiamo che, inevitabilmente, la copertura è soggetta ad un declino variabile, per il contagio molto più rapida e molto più di una entità maggiore, per la malattia grave fortunatamente meno impattante. Si tratta, però, di un elemento che va preso in considerazione anche in questa organizzazione della campagna vaccinale d’autunno”.

Oms: non si arrestano i focolai

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Dall’inizio della pandemia Covid “alcuni Paesi sono stati in grado di compiere reali progressi nell’arrestare la malattia. Molti Paesi, tuttavia, stanno continuando a far fronte a focolai significativi. L’emergere di Omicron ha innescato un’ondata di trasmissione globale i cui impatti si fanno ancora sentire”. Per questo, “mentre ci concentriamo su un futuro in cui la fase acuta della pandemia è terminata, permangono molte sfide” e “sarà necessario un controllo costante del virus nel 2022 e oltre”, ha detto Michael J. Ryan, direttore esecutivo di Health Emergencies Programme .

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