Sab. Nov 23rd, 2024

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La ventesima giornata di guerra in Ucraina si è aperta con un’alba di paura nella capitale Kiev. Violente esplosioni – almeno tre –  si sono registrate verso le 5 in una zona residenziale della capitale ucraina e sono state sentite in tutta la città. Tra gli altri è stato colpito un palazzo di dieci piani: molti gli appartamenti in fiamme e si contano anche molti morti. Poco prima le sirene erano tornate a suonare ed era scattato l’allarme anti aereo. Come riportato da alcuni testimoni, a seguito delle deflagrazioni – probabilmente provocate da missili da crociera – numerosi allarmi di edifici e auto hanno iniziato a suonare per le strade. Anche a Kharkiv sono state segnalate esplosioni in città. 

Mentre si continua a combattere la diplomazia tenta una via d’uscita. Ieri a Roma summit Stati Uniti-Cina nei quali gli Usa hanno chiesto esplicitamente a Pechino di non inviare armi a Mosca. Intanto in giornata i rappresentanti di Russia e Ucraina si incontreranno ancora (in videoconferenza) per cercare di trovare un accordo che metta fine al conflitto. I rappresentanti di Kiev continuano a rinnovare la richiesta di un immediato “cessate il fuoco” e del ritiro delle truppe russe dal loro territorio. Sempre a Roma il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto un breve colloquio con il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. Sullivan è stato a Palazzo Chigi per incontrare il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, l’ambasciatore Luigi Mattiolo. 

La diretta della ventesima giornata di guerra

15.00 – ZELENSKY, ”NON POSSIAMO ENTRARE NELLA NATO, VA AMMESSO”
“L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall’agenzia Unian.

14.54 – NEGOZIATORE KIEV, ”I COLLOQUI VANNO AVANTI”
“I negoziati sono in corso. Sono state rinnovate le consultazioni sulla principale piattaforma negoziale. Questioni di regolamentazione generale, cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del paese”. Così su twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak.

14.49 – PAZIENTI ”IN OSTAGGIO DEI RUSSI IN OSPEDALE DI MARIUPOL”
”Le truppe russe hanno preso in ostaggio il personale e i pazienti di un ospedale di Mariupol”. Lo rende noto su Facebook la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina, rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc. L’organizzazione spiega che i pazienti hanno contattato la MHRI, affermando che da ieri mattina l’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol è stato occupato dalle truppe russe. I soldati sparerebbero dall’interno dell’ospedale,  impedendo a chiunque di uscire. Alcune persone che avrebbero tentato di fuggire sarebbero state ferite.

14.42 – UCRAINA, LIBANO CHIEDE SOSTEGNO ONU PER SICUREZZA ALIMENTARE
Il premier libanese Najib Mikati ha chiesto il sostegno Onu per garantire la “sicurezza alimentare” del paese a fronte delle ripercussioni del conflitto in corso in Ucraina. Lo riportano i media libanesi, riferendo dell’incontro avuto oggi da Mikati con il vice segretario Onu, Amina Mohammed.

14.38 – ESERCITO ITALIANO: LIMITARE CONGEDI, PRONTEZZA OPERATIVA AL 100%
Lo Stato Maggiore dell’Esercito, con una circolare del 9 marzo, ha avvertito di valutare con attenzione la concessione di congedi anticipati, invitando i reparti, “alimentati al 100%”, alla prontezza operativa, ad un addestramento “orientato al warfighting” e a fare in modo che “siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.

14.33 – MACRON PROPONE PROTEZIONE CONSOLARE PER GIORNALISTA RUSSA
Il presidente francese Emmanuel Macron propone una «protezione consolare» per la giornalista russa che ha protestato contro la guerra in Ucraina.

14.26 – GB SANZIONA ALTRI 350 RUSSI, OLIGARCHI E POLITICI
Il governo britannico di Boris Johnson ha inserito ben altri 350 nomi di personaggi russi nella lista nera dei sanzionati – con congelamento di asset reperibili nel Regno Unito e divieto di viaggio – in risposta all’invasione dell’ Ucraina. Fra loro ci sono politici di spicco (dopo i primi provvedimenti contro Vladimir Putin, Serghei Lavorv e altri) come l’ex presidente Dmitri Medvedev e l’attuale ministro della DIfesa, Serghei Shoigu; nonché numerosi oligarchi del business in aggiunta a quelli già colpiti come Mikhail Fridman, Piotr Aven o Andrei Melnichenko. La stretta segue l’approvazione d’una legge ad hoc più dura sulle sanzioni. La nuova lista nera arriva a 370 nomi in più, se si includono una ventina di politici, funzionari e figure del business bielorussi. E porta a oltre 1000 il totale d’individui, entità, aziende e filiali russe colpite dal governo Tory di Boris Johnson dall’inizio dell’invasione dell’ Ucraina, come si legge in un comunicato del Foreign Office.

14.18 – KULEBA, ”UNGHERIA SI SCHIERI CON NOI, POLITICA DI LUSINGHE NON FERMA PUTIN”
“Prendersi cura della sicurezza dei cittadini ungheresi non significa chiudere un occhio sull’omicidio di cittadini ucraini. Invito le autorità ungheresi a schierarsi chiaramente con l’Ucraina e a fornirci tutto il supporto necessario”. Così il ministro degli Affari esteri ucraino Dmytro Kuleba a ‘Evropeiska pravda’ esprimendo sorpresa per la posizione ufficiale di Budapest sull’aiutare Kiev a respingere l’aggressione russa

14.07 – CONSIGLIERE ZELENSKY, ‘TRATTATIVE IN CORSO, SUL TAVOLO CESSATE FUOCO E RITIRO TRUPPE
“Le trattative sono in corso. Sono riprese le consultazioni sulla piattaforma negoziale principale. Le questioni sul tavolo restano cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del paese…”. Ad affermarlo in un tweet è il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak.

13.55 – DUEMILA AUTO IN USCITA DA MARIUPOL
Circa 2.000 auto private sono riuscite a uscire da Mariupol, città ucraina sotto assedio delle forze russe, attraverso un corridoio umanitario, ha reso noto l’amministrazione.  “Altre 2.000 vetture attendono di uscire dalla città”, ha aggiunto la stessa fonte senza dare un numero dei cittadini che sono stati evacuati da Mariupol.

13.45 – PREMIER POLONIA, REP. CECA  E SLOVENIA IN VIAGGIO VERSO KIEV
I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia sono partiti in treno verso la capitale ucraina, Kiev. A renderlo noto è stato il portavoce del governo di Varsavia, Piotr Mueller. A bordo anche il vice del premier polacco Mateusz Morawiecki, Jaroslaw Kaczynski. Il treno ha varcato il confine ed è diretto verso Kiev. I tre leader hanno in programma un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed il premier Denys Shmygal. 

13.40 PROFUGHI IN ITALIA: SUPERATA QUOTA 44MILA
Salgono a 44.008 i profughi ucraini arrivati finora in Italia. Lo indica il Viminale sul suo sito. La rilevazione di ieri era ferma a 38.500, c’è stato quindi un incremento di oltre 5mila unità. La maggioranza rimane composta da donne, 22.331, e da minori, 17.858, mentre gli uomini sono 3.819. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna. 

13.35 – ZELENSKY: NATO IPNOTIZZATA DA RUSSIA
La Nato è “l’alleanza più forte del mondo, ma alcuni menbri di questa alleanza sono ipnotizzati dall’aggressione della Russia”. Così il presidente Volodymyr Zelensky, in video collegamento con il premier britannico Boris Johnson e gli altri leader dei Paesi che compongono la UK Joint Expeditionary Force (Jef), il corpo di spedizione militare guidato dal Regno Unito, è tornato a criticare la Nato per il mancato assenso alla no fly zone sull’Ucraina.

13.15 – TALPA AL CREMLINO: “RUSSIA PRONTA AD ATTACCARE NATO”
Per Mosca “la terza guerra mondiale è iniziata” e il Cremlino si preparerebbe a lanciare attacchi missilistici contro alcuni paesi vicini, anche se membri della Nato, come la Polonia e le repubbliche baltiche, se l’Occidente non dovesse cancellare le pesanti sanzioni imposte contro la Russia e accettare l’invasione dell’Ucraina. E’ lo scenario apertamente “apocalittico” che emerge da una nuova lettera scritta da una presunta talpa dell’Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, in cui si delineano i passi che il Cremlino sarebbe pronto a compiere davanti alle difficoltà dell’operazione ucraina e al vasto supporto fornito a Kiev.

13.10 – CROCE ROSSA: A MARIUPOL I CIVILI SOFFOCANO
I civili intrappolati nella città ucraina sotto assedio di Mariupol “sono sostanzialmente soffocati senza aiuti”. Lo ha sottolineato il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr).  Le persone a Mariupol stanno “affrontando scelte impossibili su come sfamare le loro famiglie e se stesse e sono in trappola”, ha detto oggi un portavoce del CICR.  La Croce Rossa spera di organizzare l’evacuazione dei civili in due convogli di circa 30 autobus fuori dalla città ucraina nord-orientale di Sumy e il loro trasferimento in un’area sicura, ha affermato Ewan Watson.

12.46 – ZELENSKY PRONTO A INCONTRARE PUTIN
La vice primo ministro ucraina Iryna Vereshchuk ha assicurato oggi che il presidente Volodymyr Zelensky è “pronto a incontrare Putin” e “mettersi al tavolo dei negoziati”. “È pronto per venire al tavolo delle trattative”, ha detto a BfmTv, spiegando che “il punto di partenza dei negoziati deve essere il cessate il fuoco” in Ucraina “e il funzionamento dei corridoi” umanitari per l’evacuazione dei civili.

12.24 RIPRESI NEGOZIATI KIEV-MOSCA
Sono ripresi i negoziati on-line tra le delegazioni di Mosca e Kiev per cercare una soluzione alla crisi ucraino-russa. Lo ha riferito David Arakhamia, leader del partito del presidente ucraino ‘Servo del Popolo’, membro della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia. Lo riferiscono i media ucraini.

12.15 – KIEV: “ISRAELE DALLA NOSTRA PARTE”
Israele non sarà una strada per bypassare le sanzioni imposte alla Russia». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, su Twitter dopo il colloquio telefonico con il collega israeliano, Yair Lapid. Sono “grato per gli sforzi di mediazione e gli aiuti umanitari di Israele. Abbiamo discusso dei modi per porre fine alla guerra in Ucraina” e Lapid “ha convenuto che i diritti degli ucraini che arrivano in Israele saranno rispettati”, ha aggiunto.

12.01 – SETTE MORTI A KHARKIV
Sette persone sono state trovate morte sotto le macerie a Kharkiv. Lo ha reso noto il servizio statale di emergenza riportato dal Kyiv Independent. Il bombardamento di Kharkiv, una capitale regionale nell’Ucraina orientale, ha provocato molti danni e un grande incendio nel quartiere Kholodnohirskyi, nella zona nord-occidentale della città.

11.58 – LUHANSK, BOMBE SU OSPEDALE E SCUOLE
“Gli occupanti russi stanno nuovamente bombardando cinicamente la popolazione civile della regione di Luhansk. Gli invasori russi colpiscono Severodonetsk, Lisichansk e Kreminna, provocando l’incendio di case, appartamenti e garage in queste città. A Rubezhnoye, gli occupanti russi hanno distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino e tre scuole, e ci sono vittime dei bombardamenti. I vigili del fuoco e le unità di soccorso del SES della regione di Luhansk continuano a spegnere gli incendi e ad aiutare le persone nonostante i bombardamenti nemici”. Lo riferisce il Servizio di Emergenza ucraino su Telegram. “Ma c’è una piccola vittoria: ieri, 14 marzo, più di 1.700 residenti sono stati evacuati dalla zona di combattimento della regione di Luhansk. Il nemico non ha smesso di sparare per un momento, ma ha funzionato: ora le persone sono al sicuro”.

11.30 – QUASI 500 PROFUGHI IN ARRIVO NEL MILANESE
Dieci pullman, con 450 profughi ucraini a bordo, arriveranno stanotte a Bresso, alle porte di Milano.  Si tratta di persone in fuga dalle regioni di Chernizy e di Ivano-Frankivs’k (in particolare dalle città di Kolomya e Storozynec) nell’ovest del Paese, vicino al confine con la Romania.

11.14 – FICO: “GIUSTO INVIARE ARMI”
“E’ giusto aiutare l’Ucraina a difendersi ma soprattutto è giusto che l’Unione europea abbia finalmente dato in pochissime ore una risposta da tutti i punti di vista, anche finanziario, umanitario, anche sulle sanzioni questo e’ un passo fondamentale perche’ l’Ue cosi’ unita e’ fondamentale. Anche il Parlamento sulle risoluzioni è stato unito e questo e’ un buon segnale. Detto questo, la diplomazia è fondamentale e’ l’unica cosa che possiamo fare veramente fino in fondo, la diplomazia di tutti i Paesi, degli Stati Uniti, Cina”. Cosi’ il presidente della Camera, Roberto Fico. A chi gli chiede se la diplomazia sia compatibile con l’invio di armi all’Ucraina risponde: “Si’ è compatibile”. “Dobbiamo far sì che ci sia un cessate il fuoco, una conferenza di pace, dobbiamo comprendere che la pace e’ il nostro bene comune piu’ grande, senza di essa non possiamo vivere, cosi’ come l’acqua e l’aria – aggiunge -. La cultura della pace in questo momento deve venir fuori ancora piu’ forte. E lo vediamo dalle tante manifestazioni”.

11.12 – MOSCA: “L’AVANZATA CONTINUA”
Come riporta l’agenzia Tass la controparte russa, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ieri ha ribadito che “le operazioni militari speciali in Ucraina” lanciate da Mosca il 24 febbraio scorso “proseguono come pianificato” e che “l’obiettivo sarà portato a termine nei tempi previsti e pienamente”. Il Cremlino ribadisce che l’intervento si è reso necessario per sostenere l’indipendenza delle due autoproclamate repubbliche, per “denazificare” il paese. Forte di questa motivazione, il ministro della Difesa Igor Konashenkov ha confermato che le forze russe “hanno preso il controllo di una base militare dei nazionalisti ucraini e di mercenari stranieri” nei pressi di Guta-Mezhigorskaya, a nord di Kiev, e che sono state sequestrate “molte armi” che ora “verranno consegnate alle milizie popolari delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk”.

11.06 – NUOVE SANZIONI UE
Ritenendo l’offensiva russa un’invasione, l’Unione europea in mattinata ha definito un quarto pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia i cui dettagli saranno resi noti in giornata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. 

11.01 – NUOVO SEQUESTRO A MELITOPOL
Nuovo rapimento a Melitopol dopo quello del sindaco della cittadina, Ivan Fedorov,  Lo denuncia la deputata del consiglio regionale Irina Slavova, che spiega come alle 6 del mattino un commando abbia preso suo marito Sergey Slavov. “È chiaro che sono venuti per me. Tuttavia, sono riuscita a nascondermi in un posto sicuro – scrive sui social – Mio marito non è coinvolto nelle mie attività, ma lo hanno preso lo stesso e non so dove sia o cosa gli sia successo”.  Quindi la deputata punta l’indice contro chi “guida tutti” questi sequestri, spiegando che “l’intera città conosce i nomi di queste persone”. Nella città occupata, i russi hanno insediato Galina Danilchenko come primo cittadino dopo il rapimento di Fedorov: la donna ha invitato i cittadini a non ostacolare gli invasori e per questo Kiev ha avviato nei suoi confronti una inchiesta per tradimento.

10.57 – LA TRAPPOLA DI MARIUPOL
Circa 350mila persone sono ancora intrappolate a Mariupol, la città nel sud-est dell’Ucraina che è stata assediata dalle truppe russe. Lo riporta la Cnn riportando le affermazioni di un funzionario locale. «Considerando che ci sono 540mila residenti e circa 150mila persone evacuate nei primi tre giorni quando era ancora sicuro farlo, stimiamo che circa 350mila persone siano bloccate a Mariupol», ha detto Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol alla televisione ucraina. 

10.42 – ZELENSKY PARLERÀ AL PARLAMENTO?
“Come già detto, appena ci sarà la data la comunicherò. Ci stiamo lavorando, non è una cosa immediata o semplice, ma appena l’ambasciata ucraina mi dirà lo comunicherò”. Così il presidente della Camera Roberto Fico, entrando a un convegno alla Camera.

10.29 – DALL’UCRAINA FUGGITI GIA’ IN 3 MILIONI
Il numero di Ucraini fuggiti dal paese continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dal 24 febbraio, data dell’aggressione russsa, un totale di 2.952.026 rifugiati hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all’estero. I dati, aggiornati al 14 marzo e riferiti su un’apposita pagina del sito dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), indicano che oltre la stragrande maggioranza delle persone in fuga è giunta in Polonia (quasi 1,8 milioni di profughi), seguita Dalla Romania (olre 422mila) e dalla Moldavia (quasi 340mila).

10.25 – RAID A KIEV: SALGONO A 19 I MORTI
Sale a 19 il bilancio delle vittime del raid russo di ieri contro una torre della televisione nella città nord occidentale di Rivne. Lo riporta il Kyiv Independent citando il governatore della provincia di Rivne, Vitalii Koval. Si contano anche 9 feriti. Secondo il governatore potrebbero esserci più vittime. I soccorritori sono ancora al lavoro sul posto.

10.22 – BOMBE SULL’AEROPORTO DI DNIPRO
L’aeroporto di Dnipro è stato bombardato, e sul posto è stata osservata una “massiccia distruzione”: lo hanno affermato oggi le autorità regionali in Ucraina.

10.18 – COPRIFUOCO A KIEV
Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha annunciato che da stasera entrera’ in vigore un coprifuoco di 36 ore nella capitale ucraina, quasi completamente accerchiata dalle forze russe.

9.56 – YAVORIV, MORTI TRE EX UFFICIALKI INGLESI
Il ministero degli Esteri britannico sta indagando sulla notizia dell’uccisione di tre ex ufficiali delle forze speciali britanniche nel bombardamento russo che domenica ha colpito la base di Yavoriv, nei pressi del confine con la Polonia. I funzionari del Foreign Office, riportano i media britannici, stanno contattando le autorità ucraine e i partner internazionali per ottenere ulteriori informazioni. Secondo il Daily Mirror, i tre ex militari uccisi nell’attacco missilistico non facevano parte dei combattenti stranieri che si stavano addestrando nella base. Nell’attacco sono rimaste uccise almeno 35 persone.

9.27 – KHARKIV, DISTRUTTI 600 EDIFICI E 50 SCUOLE
Il sindaco di Kharkiv, città dell’Ucraina orientale, denuncia che sono stati distrutti 600 edifici e 50 scuole.

9.26 – LUGANSK, BOMBE SU OSPEDALE: ALMENO 4 MORTI
Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent citando Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk su Telegram. 

9.09 NOVE CORRIDOI UMANITARI
La vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha annunciato l’approvazione di nove corridoi umanitari, che evacueranno i civili dalle città e dai villaggi delle regioni di Donetsk, Kiev, Sumy e Kharkiv nella giornata odierna. 

8.55 – INCONTRO CON ZELENSKY
I premier di Polonia, Repubblica ceca e Slovenia si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha riferito Varsavia, precisando che “l’obiettivo della visita e’ confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Ue alla sovranita’ e indipendenza dell’Ucraina e per presentare un vasto pacchetto di sostegni allo Stato e alla società.

8.27 – LA CINA PRENDE LE DISTANZE
La Cina non vuole “essere colpita” dalle sanzioni alla Russia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri. 

8.21 – RUSSIA: “OCCUPATA REGIONE KHERSON”
L’esercito russo ha occupato la regione di Kherson in Ucraina, ha affermato il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa, il maggiore generale Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Ria Novosti. “Le forze armate della Federazione Russa hanno preso il pieno controllo dell’intero territorio della regione di Kherson”, ha sottolineato l’alto ufficiale.

8.16. – IL GIAPPONE CONGELA BENI OLIGARCHI RUSSI
Il Giappone ha congelato i beni di 17 oligarchi russi e funzionari governativi. Lo riporta il Kyiv Independent. Tra i sanzionati ci sono il miliardario russo Viktor Vekselberg, i membri della famiglia del banchiere russo Yuri Kovalchuk, e 11 membri della Duma russa. In totale il Giappone ha imposto sanzioni a 61 cittadini russi.

7.59 – KIEV, BOMBE SU STAZIONE METRO
La facciata della stazione metro di Lukyanivska, insieme a degli uffici, e’ stata danneggiata dalle bombe russe cadute sulla capitale ucraina in queste ore. Lo ha riferito in un tweet la societa’ che gestisce il servizio. La stazione di Lukyanivska si trova abbastanza vicina al centro della capitale. Tra gli obiettivi colpiti nell’attacco russo, un palazzo residenziale di 16 piani – dove sono morte almeno 2 persone e altre 27 sono state tratte in salvo – e un altro edificio di 9 piani, entrambi nel distretto di Svyatoshinsky.

7.52 – IL MASSACRO DI MARIUPOL
Sono oltre duemila i civili rimasti uccisi nella città sudorientale ucraina di Mariupol. A darne notizia sono state oggi le autorità municipali del centro, precisando che dall’inizio dell’invasione russa, i morti nella città di 400mila abitanti assediata per giorni dai militari russi e completamente isolata dall’esterno sono stati 2.357.  Il consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko, ha definito la situazione ‘disumana’. “Non c’è cibo, non c’è acqua, non c’è luce, non c’è riscaldamento”, ha affermato parlando del rischio di un numero molto più alto di vittime con il passare dei giorni e l’intensificarsi degli attacchi, che potrebbero causare – ha affermato – fino a 20mila morti.

7.45 – A KIEV TORNA L’ELETTRICITA’
E’ stata ristabilita la corrente elettrica alla centrale nucleare di Chernobyl dopo che ieri l’impianto era tornato a dipendere dai generatori diesel perche’ le linee erano state nuovamente danneggiate. L’informazione e’ stata notificata all’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

7.40 – BIMBI IN FUGA
A partire da ieri 14 marzo, il ministero ucraino delle politiche sociali ha evacuato più di 2.000 bambini vulnerabili da istituti di assistenza sociale e orfanotrofi. Lo riferisce il Kyiv Independent. Anche 60 famiglie affidatarie con 155 bambini sono state evacuate. Tuttavia, si stima che 859 bambini provenienti da situazioni simili devono ancora essere evacuati

7.38 – “LA GUERRA FINIRA’ A MAGGIO” 
La guerra in Ucraina finirà entro maggio “perché la Russia esaurirà le risorse per continuare l’invasione”. Lo sostiene – in un video diffuso dai media ucraini – Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, sottolineando che «i tempi esatti dipenderanno da quante risorse il Cremlino è disposto a impegnare per la campagna”. “Penso che entro l’inizio di maggio – ha detto – dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo ‘tentativò e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile». Infine, “uno scenario completamente folle potrebbe spingere la Russia ad inviare nuovi coscritti dopo un mese di addestramento”.

7.32 – GUERRA E PETROLIO
Prosegue la discesa del prezzo del greggio, dopo il rally innescato con l’avvio della guerra in Ucraina, sulle attese di sviluppi positivi nei negoziati e sui timori per la domanda da parte della Cina dove si sta verificando un aumento dei casi di Covid con le relative restrizioni. I futures sul Brent perdono oltre il 5% portandosi a 101,1 dollari al barile, così come il Light Crude Wti che scende fino a 97,7 dollari.

7.22 – CORRIDOI UMANITARI
Per la giornata di oggi sono previsti corridoi di evacuazione da quattro città nella regione nord orientale di Sumy. Lo fanno sapere le autorità cittadine, secondo quanto riporta la Bbc. In un messaggio su Telegram il capo dell’amministrazione regionale di Sumy Dmytro Zhyvytsky ha detto che i percorsi di evacuazione dalle città di Sumy, Konotop, Trostianets e Lebedyn verranno attivati tra le 9 e le 21 ora locale (tra le 8 e le 20 in Italia). Sumy, vicina al confine russo, è stata in questi giorni sotto pesanti bombardamenti e i cittadini sono rimasti senza acqua.

7.06 – RIPRENDONO I COLLOQUI

“La Russia sta cominciando a realizzare che con la guerra non andrà da nessuna parte. A dichiararlo, in un video messaggio, è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelenski. ”Non si aspettavano una simile resistenza. Credevano nella loro stessa propaganda, che ha detto menzogne sul nostro conto per decenni”, ha aggiunto. Nel video Zelensky conferma che i negoziati tra le parti dovrebbero riprendere oggi dopo la pausa di ieri. 

5.00 – BOMBARDAMENTI SU KIEV
Alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro di Kiev, la capitale dell’Ucraina. La notizia è stata diffusa sui social. Le deflagrazioni, almeno tre, sono avvenute in una zona residenziale. Si tratterebbe – secondo fonti non confermate 

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