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«Presidente Putin, la chiamo per parlare di pace». Queste invece, secondo l’account di Palazzo Chigi, le parole con cui ha esordito il premier Draghi parlando con Putin. Al centro del colloquio, secondo la stessa fonte, l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Draghi ha anche detto a Putin che l’Italia è pronta ad assumere un ruolo nella pace, «ma a fronte di una reale de-escalation».
Cremlino: “Pagamenti gas in rubli non scatteranno domani”
Nell’immediato, pare scongiurato il rischio timori di uno stop a fine mese delle erogazioni di gas russe. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha infatti chiarito che la disposizione del presidente di richiedere il pagamento in rubli del gas russo non avrà da domani, giovedì 31 marzo, data inizialmente fissata per l’entrata in vigore del cambio di valuta. La frenata arriva dopo che i Paesi del G7 hanno ribadito la loro intenzione di continuare a pagare in dollari o euro, come previsto dai contratti in essere. Putin incontrerà rappresentanti di Gazprom e della Banca centrale che lo informeranno degli sviluppi relativi al cambiamento di valuta. «I pagamenti e le forniture sono processi con tempi lunghi. Questo significa che tutto quello che sarà fornito domani non dovrà essere pagato in rubli entro la sera», ha aggiunto Peskov, annunciando il rilascio a breve dei dettagli del nuovo schema di pagamento proposto dal governo russo.
A conferma della linea più prudente del Cremlino, in serata il Governo tedesco ha reso note le rassicurazioni del presidente russo Vladimir Putin al cancelliere Olaf Scholz sul fatto che le aziende europee potranno continuare a pagare le bollette del gas russo in euro. Nel corso di un colloquio telefonico riferito dal portavoce del governo Steffen Hebestreit Putin ha garantito al cancelliere tedesco che «non cambierà nulla per i partner contrattuali europei». I pagamenti continuerebbero quindi ad essere trasferiti in euro alla Banca Gazprom, che li convertirebbe poi in rubli.
Germania e Austria attivano allerta preventiva sul gas
Nonostante gli ultimi sviluppi che sembrano allontanare il rischio di uno stop alle esportazioni di gas russo, il governo tedesco ha attivato l’allerta preventiva del piano di emergenza sul gas in Germania. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia e del Clima, Robert Habeck, a Berlino, in una conferenza stampa al ministero, spiegando che a causa della guerra in Ucraina la Germania si prepara a un peggioramento dell’approvvigionamento del gas. La scelta è stata imitata, poche ore dopo, dall’Austria.
Biden a Zelensky: aiuti per altri 500 milioni
I mercati, dopo l’entusiasmo di ieri, sono finiti in rosso, scontando la delusione per quella che sembrava una giornata di svolta nelle trattative.
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