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I pedaggi
autostradali (e di qualsiasi altro tipo, come l’ingresso nelle ZTL) arrivano su Google Maps. O meglio ci arriveranno anche dalle
nostre parti, visto che per il momento la novità riguarda solo Stati Uniti,
Giappone, Indonesia e India. Così almeno riporta il blogpost appena pubblicato da Google.
La nuova funzione introdotta però è molto
interessante: Google Maps sta per inserire anche i valori dei pedaggi nei
calcoli e nelle considerazioni che fa per consigliare un percorso piuttosto di
un altro nell’utilizzo come navigatore. Quindi non solo l’avviso che il
percorso passa da aree a pedaggio (già attivo oggi) ma anche il calcolo dei
pedaggi totali che comporta il tragitto e i consigli rispetto a possibilità di
durata simile che evitano i pedaggi. Il motore di calcolo terrà conto, laddove
le tariffe siano variabili a seconda dell’ora di punta (succede più all’estero
in verità) anche l’orario di partenza e quindi il presunto orario di arrivo sul
luogo dell’esazione.
Tra le altre novità (o presunte tali) annunciate oggi da Google per il proprio navigatore, c’è anche un maggior
dettaglio nella “ricostruzione” delle strade delle principali città,
con l’introduzione della mappatura dei semafori e dei cartelli di stop, oltre
che una simulazione della larghezza dell’arteria percorsa, così da rendere più
facile l’orientamento e la comprensione della mappa rispetto a quello che si
vede a occhio nudo.
Va detto, ad onor del vero, che, per quando possiamo vedere, i semafori sembrano già visibili sull’attuale versione di Google Maps (almeno su Milano), seppur in piccolo, e che una funzione di questo tipo, malgrado una grafica forse migliorabile, è presente da moltissimo tempo in Waze. Probabilmente Google si riferisce un miglioramento della visibilità di questi elementi, al momento un po’ nascosti.
Queste migliorie saranno visibili a breve sulle app mobile di
Google Maps e anche sulle loro rappresentazioni in-car rispettivamente Android
Auto e CarPlay a seconda che si utilizzi Android o iOS, ovviamente limitatamente alle città gestite: Google non ha al momento rilasciato informazioni su quando avverrà la copertura delle principali città italiane.
Sono poi attesi,
sempre nei prossimi giorni, altri miglioramenti all’app per iOS, soprattutto
per quanto riguarda la possibilità di inserire nei widget e anche su Apple
Watch delle scorciatoie verso le destinazioni più frequenti. Per esempio, non
sarà più necessario far partire la navigazione da iPhone per poi proseguirla su
Watch, ma sarà possibile interagire direttamente su quest’ultimo; come anche
attivare la complicazione “portami a casa” direttamente sul quadrante
principale.
Inoltre quest’estate
verrà rilasciata anche la possibilità di interagire con Google Maps
direttamente via Siri: basterà invocare “Ehi Siri, ottieni indicazioni in
Google Maps”. Insomma, un discreto “cazzotto” all’app Mappe di
Apple che ancora non pare essere entrata completamente nel cuore degli utenti malgrado l’evidente maggiore integrazione con iOS.
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