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Alle elezioni politiche per l’Assemblea Nazionale di domenica 3 aprile 2022, sei partiti si sono uniti per sfidare gli strapotenti Orbn e il suo Fidesz e alle primarie dell’anno scorso lo hanno scelto come candidato
Un miracolo, su scala molto ridotta, Pter Mrki-Zay lo aveva gi fatto nel 2018, quando vinse, a sorpresa, l’elezione a sindaco a Hdmezővsrhely, una cittadina di 45 mila abitanti nel Sudovest dell’Ungheria. Dal 1990 fino a quel momento, il potere locale era stato nelle mani di Fidesz, il partito di Viktor Orbn. Mrki-Zay, un conservatore deluso e scandalizzato dalle politiche del primo ministro anch’egli conservatore, riusc a mettere assieme una coalizione di cinque partiti che andava dalla destra alla sinistra. Alle elezioni politiche per l’Assemblea Nazionale di oggi, domenica 3 aprile 2022, l’opposizione ha seguito lo stesso cartamodello: sei partiti si sono uniti per sfidare gli strapotenti Orbn e il suo Fidesz e alle primarie dell’anno scorso hanno scelto il sindaco vincente di Hdmezővsrhely come candidato alla guida del Paese.
Sempre nel 2018, ma alle elezioni politiche nazionali, i partiti di opposizione si erano presentati divisi e avevano inevitabilmente subito una sconfitta durissima: Orbn, al governo dal 2010, conquist la Super-maggioranza di oltre due terzi dei seggi al parlamento. Quattro anni dopo, la situazione cambiata: socialisti, liste centriste e civiche, verdi e Jobbik (partito di destra ora spostato su posizioni moderate) hanno trovato nell’obiettivo di sloggiare Fidesz dal potere il collante sufficiente per presentare un fronte comune, l’alleanza Uniti per l’Ungheria. Mrki-Zay, 49 anni, stato la scelta che dall’ottobre scorso guida la sfida elettorale. “Sono un conservatore da pi tempo di Fidesz”, dice. I partiti che lo sostengono sono stati criticati per non avere condotto una campagna convinta. Nonostante differenze ideologiche e di contenuto politico, non si sono per divisi e sfidano Orbn con un leader, in effetti interessante, che riuscito a tenerli uniti.
Mrki-Zay un cristiano convinto, cresciuto in una famiglia estremamente religiosa. Madre chimica e padre insegnante di fisica, frequent prima una scuola elementare calvinista. Poi, ha studiato molto: laurea in economia e marketing, studi in ingegneria elettrica, laurea in storia, PhD in storia dell’economia in un’universit della Chiesa cattolica vicino a Budapest. Lui e la moglie Felcia Lilla Vincze hanno sette figli, hanno vissuto a lungo in Canada e negli Stati Uniti, sono praticanti cattolici. In economia, l’europeista Mrki-Zay tendenzialmente su posizioni neoliberali: per esempio contrario al salario minimo generalizzato introdotto di recente da Orbn per ragioni elettorali, ritiene che non faccia bene all’economia ungherese.
Ed contrario, come tutta l’alleanza Uniti per l’Ungheria, alla legge contro i movimenti Lgbt plus che Fidesz ha voluto sottoporre a un referendum che si tiene in parallelo alle elezioni politiche. I temi dell’economia, dei diritti civili e dei rapporti di Budapest con la Ue – estremamente tesi negli ultimi anni – avrebbero dovuto essere quelli centrali nella sfida elettorale. L’invasione russa dell’Ucraina ha invece messo al centro la posizione dell’Ungheria rispetto alla guerra.
Orbn ha condannato l’aggressione, a malavoglia non ha posto il veto sulle sanzioni europee contro Mosca, ha aperto le porte ai profughi. Ma si rifiuta di mandare aiuti militari a Kiev e ostacola il passaggio di armi che da altri Paesi vanno verso l’Ucraina (con la quale l’Ungheria confina). Inoltre, uno dei maggiori oppositori al blocco europeo delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Pochi giorni prima dell’invasione, stato ospite – gradito e trattato con attenzione – di Vladimir Putin al Cremlino, a conferma di un rapporto stretto di lunga data. Nella campagna elettorale, il primo ministro ha detto di essere dalla parte del Paese invaso ma che l’interesse nazionale ungherese di stare fuori dal conflitto.
“Sono pro-Ungheria”, ha detto all’uscita dal seggio in cui ha votato assieme alla moglie Anik Lvai. Per le sue posizioni, stato attaccato due volte, pubblicamente, da Volodymyr Zelensky. Secondo Orbn, le elezioni per l’Assemblea Nazionale sono una scelta tra “guerra e pace”, perch se vincesse Alleati per l’Ungheria “il giorno dopo manderebbe armi all’Ucraina” e Budapest sarebbe in guerra. Mrki-Zay lo ha definito, nell’ultimo comizio della campagna elettorale, un traditore. I sondaggi danno un vantaggio di 3-5 punti percentuali a Fidesz, che per i meccanismi elettorali potrebbe diventare una maggioranza netta in termini di seggi. Ma il sindaco di Hdmezővsrhely spera di stupire ancora.
3 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022 | 18:03)
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