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Anche la seconda sessione di libere del Gran Premio dell’Arabia Saudita va in archivio con la Ferrari numero 16 di Charles Leclerc con il miglior tempo. Una classifica che ha dato e tolto in modo analogo, con Leclerc rallentato dal traffico nel giro buono con gomma soft e Verstappen che non è riuscito a chiudere il giro lanciato con lo stesso compound per una serie di situazioni di pista ed errori di guida. Se tutto ciò lascia ancora chiaramente un a situazione con una parte di mistero in vista di qualifiche e gara, le prime impressioni di cosa stia accadendo in pista ci sono state.
RedBull ancora velocissima in allungo – La prima percezione è di una RedBull che ancora continua ad esprimere tanta efficienza in fase allungo, oltre ad un sistema ibrido che evidentemente consente un margine di utilizzo molto buono agli alti regimi, in continuità con quanto visto nella stagione passata. La RB18 numero 1 è affetta da poco clipping e continua a mostrare ottimi valori di accelerazione anche sopra i 250 km orari, palesando un’agilità tipica di chi ha dalla sua ottimi valori di efficienza. Verstappen ha come arma ulteriore poi un feeling particolare con l’ultima parte del tracciato, dove già la stagione scorsa esprimeva velocità inarrivabili anche per Hamilton. Attenzione però, il grande divario che si vede in curva 23-24 è dovuto ad una situazione di traffico importante per Leclerc, in un passaggio dove avere pista libera è fondamentale. In tutti gli altri giri lanciati, abbiamo visto il monegasco tenere il ritmo dell’olandese anche in questo tratto.
Ferrari con tanto carico e guidabilità – Passando quindi alla rossa, le prime impressioni sono di una vettura con tanto carico aerodinamico a disposizione, che gli ingegneri di Maranello stanno evidentemente dosando per trovare l’equilibrio perfetto. A questo si aggiunge un’ottima guidabilità della vettura, che continua a sposarsi particolarmente bene con lo stile di guida di Leclerc. Il primo settore, quello più guidato, lo certifica fuori da ogni dubbio, con le velocità Ferrari sempre di gran lunga superiori a quelle RedBull, specialmente nella percorrenza di curva 4-5, e nel successivo tratto di curva 9-10. Per chi si chiedesse se ciò avviene anche con gomma soft abbiamo confrontato anche i dati del miglior passaggio nei primi due settori con le morbide e abbiamo rilevato riscontri assolutamente analoghi.
Non solo velocità comunque, la F1-75 continua a dimostrarsi reattiva e maneggiabile, tanto che, come vediamo dalle mappe acceleratore, Leclerc è in grado di andare sempre prima sul gas rispetto a Verstappen praticamente in ogni tratto guidato della pista. Questo fattore, unito alla coppia del motore che garantisce una fase di trazione estremamente efficace, garantisce alla rossa un vantaggio cronometrico ogni qualvolta la pista si fa tortuosa. Per ora la Ferrari rispetto alla RedBull lascia qualcosa nei rettilinei, ma per quanto riguarda la qualifica molto dipenderà dalle potenze sprigionate con le mappe più spinte dalle unità propulsive. Dai dati vediamo che Ferrari ha girato con una mappa ancora simile a quella delle libere del Bahrain e con un vistoso clipping che è entrato in gioco in quasi tutti gli allunghi. RedBull è stata a sua volta molto conservativa per cui la performance pura sotto questo punto di vista rimane ancora tutta da scoprire.
Sul fronte passo gara è stato un peccato non avere i riferimenti di entrambi i piloti della rossa, che sarebbero stati particolarmente interessanti. Non il massimo per il team di Maranello non poter effettuare praticamente neanche un giro in condizioni di alto carico di carburante vista la coincidenza di entrambi i piloti contro il muro. La cosa potrà avere un certo peso negli equilibri del weekend, e probabilmente una parte delle terze libere verrà dedicata al passo gara dalla Ferrari per garantirsi le informazioni necessarie, nella speranza per la squadra di Binotto di avere una vettura abbastanza semplice da capire che quindi garantisca questi margini di errore. Mercedes e RedBull hanno provato con tutti e 4 i piloti la gomma media, probabilmente la mescola preferita per il primo stint di gara, visto che la soft, in analogia con la stagione passata, sembra complicata da far funzionare.
Il risultato è apparso come da aspettative, con RedBull che ha mostrato un ottimo passo e Mercedes più indietro di oltre mezzo secondo, seppur con crolli all’apparenza meno evidenti di quelli mostrati al Sakhir.
In definitiva per quanto si è visto in pista Ferrari sembra la vettura con più frecce al suo arco, tra carico, potenza e guidabilità. RedBull rimane comunque molto vicina, su una pista a lei e al suo pilota di punta assolutamente congeniale, e potrebbe, nella giornata di sabato, fare un salto di qualità per tentare di porsi come vettura da battere. Un compito comunque non facile per il team di Newey, che si scontra con una squadra di Maranello che mostra una vettura estremamente completa e con caratteristiche di base molto forti. L’altro campanello d’allarme per RedBull rimane l’affidabilità, vista la rottura del motore di Tsunoda negli ultimi minuti delle libere che non può che destare preoccupazione in casa austriaca. Molto è ancora da scoprire comunque, ricordando inoltre come l’errore umano dei piloti rimanga incombente su un tipo di tracciato come quello di Jeddah. Per primeggiare non basterà andare più forti degli avversari, bisognerà anche commettere meno errori. Su questo, ci sentiamo di inserire una considerazione finale. Oltre agli evidenti rischi geopolitici, la scelta di introdurre Jeddah nel calendario come seconda gara pone una sfida molto complicata ai piloti. Lo scorso anno si correva sulla pista saudita come penultima gara del mondiale, su vetture che tutti conoscevano a menadito. Quest’anno correre su questo tracciato così estremo così presto nella stagione, con vetture ancora piene di incognite può rappresentare una variabile impazzita e, forse, un rischio. Sono tante le preoccupazioni di vario genere che derivano da questa pista quindi. La speranza è quella di potersi godere un bello spettacolo, che comunque le performance dei top team, soprattutto di Ferrari e Redbull, sembrano in grado di dare.
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