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Martedì a Konya, alle 20.45, si giocherà Turchia-Italia. Sarà una partita perfettamente inutile, tra due squadre deluse per come sono andare le semifinali e con giocatori che vorrebbero essere ovunque tranne che lì. Però si giocherà, perché al momento degli accordi economici è stato venduto un pacchetto di due partite. E quindi come farne a meno?
Parto da qui per analizzare la riflessione e lo sfogo del presidente Gabriele Gravina. Ieri s’è seduto al fianco di Roberto Mancini per chiedere al ct di non rassegnare le dimissioni: soprattutto, per far sapere che lui resterà al suo posto, al vertice della Federazione. Poi via di attacco ai club: perché non hanno rinviato l’ultima giornata di Serie A, perché in Italia giocano sempre meno italiani: “Solo il 30% di italiani nei campionati Primavera”. Tutto vero, ma la FIGC cosa ha fatto in questi anni?
Gabriele Gravina non è presidente della FIGC da ieri, lo è da tre anni e mezzo. Fin dal suo insediamento ha subito posto l’attenzione su un tema: la Serie A ha troppe squadre, bisogna ridurle per giocare meno e meglio. Ma oltre alle parole, si è mai passati ai fatti? No, anzi… Nel frattempo, la Nazionale gioca come e più di prima: si è aggiunta la Nations League che ha istituzionalizzato le amichevoli e intasato ulteriormente il calendario. Un dato: l’Italia nel 2019 ha giocato 19 partite, come un girone di campionato…
C’è poi sul piatto l’altro macro-tema: ci sono sempre meno italiani tra cui scegliere. I nostri calciatori giocano sempre meno, in Serie A e non solo. Nicolato qualche giorno fa ha detto che presto andrà a pescare in Serie C i suoi attaccanti. E’ un problema grave, ma anche qui: cosa ha fatto la FIGC per invertire la tendenza? Quali riforme sono state messe in campo per incentivare davvero la crescita dei talenti italiani?
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