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Da Vladimir Putin al Nord Stream 2, un’assunzione di responsabilità totale. Nei giorni in cui, dopo l’invasione dell’Ucraina, la Germania scarica le responsabilità della sua dipendenza dalla Russia sull’ex cancelliera Angela Merkel, il presidente della repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier, non si vuole più nascondere: “Il mio fermo sostegno al Nord Stream 2 è stato chiaramente un errore“, ha dichiarato. Poi, parlando con i giornalisti a palazzo Bellevue, ha aggiunto: “La mia valutazione era che Vladimir Putin non avrebbe preso in considerazione la completa rovina economica, politica e morale del suo paese per la sua mania imperiale. Io, come altri, mi sbagliavo“.
Steinmeier è stato stretto collaboratore (capo della Cancelleria) dell’ex cancelliere Spd Gerhard Schröder, che oggi è presidente del consiglio di amministrazione di Nord Stream 2, interamente controllata dal gruppo russo Gazprom. Schröder, lasciata la cancelleria, ha iniziato a lavorare da lobbysta per Mosca ed è diventato grande amico di Vladimir Putin. Artefice del primo Nord Stream, è stato poi il grande burattinaio del progetto di raddoppiare il gasdotto che corre sotto il mar Baltico. Steinmeier però non si sottrae alle sue responsabilità: “Ci siamo aggrappati a ponti in cui la Russia non credeva più e in merito ai quali i nostri partner ci avevano messo in guardia”, ha spiegato. Con un chiaro riferimento alle richieste degli Usa di fermare il Nord Stream 2.
Steinmeier è stato anche vicecancelliere e poi ministro degli Esteri di Angela Merkel. “Abbiamo fallito nella creazione di una casa comune europea in cui la Russia è inclusa. Abbiamo fallito con l’approccio di includere la Russia in un’architettura di sicurezza comune”, ha detto Steinmeier nella sua analisi a posteriori, ricordando però che la responsabilità della guerra è di Putin, “non dobbiamo prenderla su di noi. Ma questo non significa che non dobbiamo riconsiderare alcuni errori che abbiamo fatto”. “Con una Russia sotto Putin, non ci sarà alcun ritorno allo status quo prima della guerra”, ha infine concluso il presidente tedesco.
Il mea-culpa di Steinmeier arriva dopo le dure critiche mosse dall’ambasciatore ucraino Andrij Melnyk, che lo ha accusato di vicinanza politica alla Russia in un’intervista pubblicata dal Tagesspiegel. “Per Steinmeier, il rapporto con la Russia era e rimane qualcosa di fondamentale, persino sacro, qualunque cosa accada. Nemmeno la guerra aggressiva gioca un ruolo significativo in questo”, aveva affermato il diplomatico. “Steinmeier ha intrecciato una fitta rete di contatti con la Russia per decenni. Molti di coloro che ora governano nella coalizione sono coinvolti in questo”, aveva aggiunto l’ambasciatore.
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