Gio. Set 19th, 2024

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Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, la Russia sta chiaramente ampliando i suoi target in Ucraina, e Putin ha in mente l’occupazione del Paese. «Non vediamo nessun impegno da parte di Vladimir Putin una de-escalation in Ucraina» ha spiegato invece la portavoce della Casa Bianca Jen Psaky in un briefing con la stampa rispondendo ad una domanda sui colloqui tra negoziatori russi e ucraini.

Russia verso blocco export zucchero, grano e mais

La Russia è pronta a vietare l’esportazione di grano e zucchero per mantenere la stabilità del mercato interno. Lo ha annunciato – secondo quanto riporta l’Interfax – la vice premier Victoria Abramchenko su Telegram sottolineando di aver approvato “gli atti introdotti dal Ministero dell’Industria e del Commercio per vietare l’esportazione di zucchero bianco e grezzo dalla Federazione Russa fino al 31 agosto, così come quella di grano, segale, orzo e mais fino al prossimo 30 giugno”. Il ministero dell’Agricoltura ha detto a Interfax che il divieto potrebbe scattare da domani.

Domani ripresa dei colloqui a distanza Mosca-Kiev

Oltre ai bollettini dalle zone di guerra, gli occhi del mondo sono però puntati anche sugli sforzi della diplomazia. Nel primo pomeriggio un nuovo round di negoziati diretti Ucraina-Russia, in collegamento video, si è chiuso con un nulla di fatto, ma i lavori riprenderanno domani, martedì 15 marzo alle 10.30, ora di Kiev, dopo una “pausa tecnica”. Lo stop è stato concordato per svolgere “lavoro aggiuntivo nei sottogruppi di lavoro” e avere “chiarimenti delle singole definizioni. I negoziati continuano…”, ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, uno dei negoziatori ucraini.

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky – che mercoledì interverrà al Congresso Usa – ha definito “difficili” i colloqui con la Russia, annunciando una conferenza stampa sulla situazione nel tardo pomeriggio. Il vice capo del suo ufficio Ihor Zhovkva aveva mostrato qualche ragione di ottimismo: “Invece di darci ultimatum o di chiederci di capitolare, sembrano avviare negoziati costruttivi”. Il portavoce del Cremlino Peskov ha intanto detto che non ci sono date per la fine dell’operazione russa, che anche oggi mostra un bilancio tragico. Per l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sono infatti almeno 636 i civili uccisi dall’inizio dei combattimenti. Tra loro si contano 46 bambini. Secondo l’Onu, il bilancio reale sarebbe molto più alto, data la difficoltà nel ricevere notizie da città come Kharkiv e Mariupol dove sono in corso intensi combattimenti.

Tour de force di colloqui e telefonate tra leader

In conferenza stampa, reduce da un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan conferma invece che la Turchia “continua a portare avanti in modo risoluto i suoi sforzi per un cessate il fuoco permanente tra Russia e Ucraina”. Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso della crisi ucraina in una telefonata con il premier israeliano Naftali Bennett. Lo riferisce il Cremlino, citato da Interfax. Nel corso del colloquio Putin ha denunciato la “barbara azione” compiuta dagli ucraini con il raid su Donetsk, nel quale sono morte 20 persone. Putin ha accusato Kiev – che ha invece attribuito la responsabilità alle forze di Mosca – di aver usato “bombe a grappolo contro i civili”. Insieme alla Turchia, Israele è stato indicato come un dei possibili mediatori nel conflitto.

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