Il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky, dopo un colloquio con il premier israeliano Naftali Bennett, ha detto che colloqui ad alto livello – cioè direttamente con il presidente russo Vladimir Putin – per mettere fine al conflitto si potrebbero tenere a Gerusalemme. Le dichiarazioni del presidente ucraino sono arrivate dopo che una fonte anonima del governo di Kiev, stando al Jerusalem Post e al sito statunitense Axios, ha riferito che il premier israeliano aveva sollecitato lo stesso Zelensky a cedere alle richieste di Mosca ricevendo come risposta un secco rifiuto. La notizia è stata poi smentita come “assolutamente falsa” dal consigliere di Zelensky Mikhail Podolyak (“è impossibile per ragioni militari e politiche”), mentre Israele non ha commentato.
“Bennett ci ha detto di arrenderci. E noi non abbiamo alcuna intenzione di farlo. Sappiamo che l’offerta di Putin è solo l’inizio”, ha detto la fonte al Jerusalem Post. Da quando Bennett ha fatto visita a Mosca, ricorda il quotidiano, “l’ufficio del primo ministro e il ministero degli Esteri hanno rivendicato che gli sforzi di mediazione di Israele costringono ad avere un approccio più cauto e bilanciato”. Il funzionario avrebbe anche detto che Israele chiede all’Ucraina di non chiedere altro materiale militare e di difesa perché questo può danneggiare il tentativo di mediare.
Non a caso venerdì, in un incontro a Tel Aviv con i giornalisti, l’ambasciatore di Kiev in Israele Yevgen Korniychuk aveva detto che Zelensky “non comprende” la resistenza di Israele nel fornire all’Ucraina equipaggiamenti difensivi come elmetti e giubbotti antiproiettile. “Avete alcuni aeroplani e sistemi antimissilistici in Siria che appartengono ai russi e avete paura”, ha aggiunto l’ambasciatore. “Al tempo stesso permettetemi di indicarvi gli Stati baltici che hanno un confine congiunto con la Federazione russa. E non hanno paura. Portano tutto quello che possono all’Ucraina e non hanno paura”.
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