Sab. Nov 23rd, 2024

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Controffensive a Sumy, Kharkiv, Kyiv e Kherson

Le forze armate ucraine hanno avviato operazioni di controffensiva negli oblast di Sumy, Kharkiv, Kiev e Kherson. Lo ha annunciato Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina, citato da Ukrinform. “Le nostre truppe hanno lanciato piccole operazioni tattiche ma di controffensiva negli oblast di Sumy e Kharkiv e le hanno proseguite negli oblast di Kyiv e Kherson. Cioè, stiamo intraprendendo una piccola controffensiva “, ha spiegato Arestovych e ha messo in guardia contro eventuali maltrattamenti nei confronti dei prigionieri di guerra. “Dato che abbiamo contrattaccato in alcune aree, ci saranno molti prigionieri. Vorrei ricordare ancora una volta a tutte le nostre forze militari, civili e di difesa che l’abuso nei confronti dei prigionieri è un crimine di guerra che non ha diritto all’amnistia ai sensi del diritto internazionale e non prevede termini di prescrizione. Siamo l’esercito europeo di un Paese europeo. Trattiamo i prigionieri in conformità con la Convenzione di Ginevra, non importa quali siano i motivi emotivi personali”. (Nella foto, una scuola distrutta a Kharkiv) 


Mariupol, ‘a guidare truppe cecene Geremeyev’

A guidare le truppe cecene che partecipano all’assedio di Mariupol c’è Ruslan Geremeyev, sospettato di essere tra i responsabili dell’omicidio di Boris Nemtsov, l’ex vicepremier di Boris Eltsin e oppositore di Vladimir Putin, assassinato nel 2015 a Mosca. Lo afferma un video pubblicato dal leader ceceno Ramzan Kadyrov, ripreso da Meduza.


Borell: “Ue non cerca cambio regime in Russia”

“Non ho sentito direttamente cosa ha detto Biden ma ho visto la posizione della Casa Bianca. Come Ue non stiamo cercando un cambio di regime, spetta ai cittadini russi decidere se lo vogliono. Quello che vogliamo nel caso della Russia è impedire che l’aggressione continui e questo è il nostro obiettivo: fermare la guerra di Putin contro l’Ucraina”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell citato da Sky News Arabia.  


Kiev: “Nuovo round negoziati dal 28 al 30 marzo”

Il prossimo round di colloqui tra Ucraina e Federazione Russa si svolgerà in presenza dal 28 al 30 marzo in Turchia. Lo ha annunciato uno dei membri della delegazione ucraina, David Arahamiya su Facebook, riferisce Ukrinform. “Oggi, al round di colloqui in video, è stato deciso di tenere il prossimo round in presenza in Turchia dal 28 al 30 marzo”, ha affermato. 


Sindaco Mariupol: ‘Serve evacuazione completa’

“La bandiera ucraina sventola su Mariupol, la città è circondata, le forze russe hanno preso il controllo della periferia, la città è in un anello e si sta restringendo”. Lo ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, in un’intervista all’agenzia ucraina Unian. “Il 50% della popolazione di 540.000 persone è stata evacuata dalla città -ha detto il primo cittadino di Mariupol- e il 90% del patrimonio abitativo è stato danneggiato, 2.600 case”.
Mariupol “ha bisogno di un’evacuazione completa -aggiunge Boychenko-Migliaia di persone” sono morte, posso dire con certezza che questa cifra è molto più alta” di 2187 (dati del consiglio comunale due settimane fa)”.  


31 incendi vicino Chernobyl, aumenta inquinamento radioattivo

Nella zona di alienazione vicino alla centrale nucleare di Chernobyl, a causa delle ostilità che hanno bruciato più di 10mila ettari di foreste, sono stati registrati 31 incendi che hanno provocato un aumento dei livelli di inquinamento radioattivo dell’aria. Il controllo e lo spegnimento delle fiamme sono impossibili, come si legge sui canali Telegram, a causa dell’occupazione della zona di alienazione da parte delle truppe russe. Come risultato della combustione, i radionuclidi vengono rilasciati nell’atmosfera e vengono trasportati dal vento su lunghe distanze. Questo minaccia le radiazioni in Ucraina, Bielorussia e nei paesi europei, secondo il commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada Lyudmila Denisova. 


Onu: fuggiti più di 3,8 milioni di profughi

Sono più di 3,8 milioni le persone fuggite dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa un mese fa. Lo rivelano i dati delle Nazioni Unite, precisando però che il flusso di rifugiati è notevolmente rallentato. L’agenzia dell’Onu per i rifugiati, Unhcr, ha affermato che 3.821.049 ucraini sono fuggiti dal Paese, con un aumento di 48.450 unità rispetto ai dati di sabato. Circa il 90% di loro sono donne e bambini, ha aggiunto. Di coloro che sono partiti, 2,2 milioni sono fuggiti in Polonia, circa 586 mila in Romania, 349 mila in Ungheria e 272 mila in Slovacchia. Quasi 300 mila sono invece andati in Russia e altri 6.300 circa in Bielorussia. 


Consigliere Navalny: ‘Colpo di Stato? Falso’

“Le voci su un potenziale colpo di Stato vengono soprattutto da fonti occidentali e sono assolutamente prive di fondamento“. Lo ha detto Vladimir Milov, consigliere del dissidente russo Alexey Navalny, in collegamento con “In Mezzòora in più” su Rai 3. “Io – ha proseguito – ho lavorato per il governo russo per sei anni. Conosco molte persone che ancora lavorano lì e non ho nessunissima informazione sul fatto che ci sia un complotto per un colpo di Stato né che sia possibile”. Milov ha spiegato che “le cose sono cambiate enormemente dall’Unione sovietica. Non c’è un organismo governativo collettivo. Putin è da solo, gli altri non hanno legittimità. Sono molto separati, non sono interconnessi. Serve molto coordinamento tra agenzie militari per rovesciare Putin e non esiste un coordinamento di questo genere in questo momento. E poi c’è una grande paura che se si comincia a parlare di colpo di Stato, tutto potrebbe essere intercettato e riferito a Putin e finirebbero all’ergastolo”.  


Missili verso Odessa, abbattuti dalla contraerea

I russi hanno lanciato dal mare due missili contro Odessa che sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina. Lo ha detto ai giornalisti Vladislav Nazarov, portavoce del South Operational Command ucraino citato da Unian.


Bennett: “Sforzi per contribuire a fine guerra”

“Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Israele è fermo nel suo sostegno al popolo e continuerà i suoi sforzi per ridurre le sofferenze e mettere fine al bagno di sangue”. Lo ha detto il premier israeliano Natfali Bennett, in una conferenza stampa con il segretario di Stato americano Antony Blinken, ricordano che al suo Paese “è stato chiesto di contribuire agli sforzi per mettere fine a questa guerra. Lo facciamo in stretto coordinamento con gli Stati Uniti e i nostri partner europei”.

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