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L’Occidente sta cercando di “cancellare la Russia”. E’ quanto è tornato a denunciare il presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale i tentativi dell’Occidente di dominare a livello globale “stanno arrivando alla fine”. “L’obiettivo della Russia non è occupare l’Ucraina”, ha detto riferendosi alla guerra in corso da 3 settimane, da quando è scattata l’invasione russa del paese confinante. L’operazione militare russa in Ucraina “è un successo”, ha detto il presidente, affermando che non permetterà mai all’Ucraina di diventare “un trampolino di lancio” per minacciare la Russia. “Il popolo russo sarà in grado di distinguere i patrioti dai traditori”.
Putin, quindi, ha accusato l’Occidente di coprire in Ucraina dei “pogrom”, usando il termine usato per i massacri degli ebrei in Russia alla fine del 19esimo secolo. La Russia ha riconosciuto le ‘repubbliche popolari del Donbass’ per “proteggere la popolazione che per otto anni è stata bullizzata e sottoposta a genocidio dal regime di Kiev”. “Nel prossimo futuro il regime filonazista di Kiev avrebbe potuto mettere le mani su armi di distruzione di massa e il suo obiettivo sarebbe stato ovviamente la Russia”, ha detto ancora Putin giustificando così la sua brutale invasione dell’Ucraina e ripetendo le accuse di presunti programmi per lo sviluppo di armi proibite che gli americani avrebbero portato avanti in Ucraina.
“Noi eravamo e siamo pronti a discutere di queste cose nei negoziati”, ha detto ribadendo le richieste di Mosca riguardo “allo stato neutrale dell’Ucraina, la sua demilitarizzazione e denazificazione e le questioni di principio per il nostro Paese ed il suo futuro”.
“Se l’Occidente pensa che la Russia farà un passo indietro – ha avvertito ancora una volta Putin – non comprende la Russia”. Il presidente russo, infine, ha definito “miopi” le sanzioni occidentali adottate verso Moscan.
“Siamo ben consapevoli delle risorse che questo ‘impero delle menzogne’ ha a sua disposizione – sostiene Putin – ma è impotente contro la verità e la giustizia. La Russia sta coerentemente spiegando la sua posizione al mondo intero, una posizione onesta e aperta e che iniziano a comprendere e condividere più persone”.
Il presidente russo denuncia “la quantità enorme di falsità propaganda che la gente è costretta a ingoiare” e accusa un social network americano di “aver permesso apertamente di fare appelli pubblici per uccidere cittadini russi”.
Poi Putin sostiene che l’Occidente non vuole una Russia “forte e sovrana, non perdonerà la nostra politica indipendente o la determinazione a salvaguardare i nostri interessi nazionali”. Il presidente dice di ricordare “abbastanza bene il suo sostegno al terrorismo, al separatismo ed al banditismo nel Caucaso del Nord. Proprio come hanno fatto negli anni Novanta e negli anni Duemila stanno cercando di relegarci in cortile, di trasformarci in un Paese debole e dipendente, di stravolgere la sua integrità territoriale o, se possibile, di smembrare la Russia”.
Ma, scandisce Putin, “hanno fallito allora e falliranno ancora”.
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