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Guerra Ucraina-Russia, “penso che la minaccia di una guerra nucleare sia un bluff“. E’ quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista al settimanale tedesco Die Zeit. “Una cosa è essere un assassino. Un altro è suicidarsi. Usare armi nucleari significherebbe la fine per tutti, non solo per la persona che le usa. Piuttosto, la minaccia di Putin mostra una debolezza. Si minaccia l’uso di armi nucleari solo quando nient’altro funziona”. “Sono sicuro che la Russia sia consapevole delle conseguenze catastrofiche di qualsiasi tentativo di utilizzare armi nucleari”, ha aggiunto.
“L’Europa deve semplicemente difendere la vita e mettere al primo posto i veri valori. Mi auguro che le vostre priorità nella vita rimangano i veri valori. Quello che sta accadendo qui ora potrebbe accadere anche a voi. E questo è molto importante per me: noi moriamo anche per voi“.
STATI BALTICI – “Ascoltate quello che dicono i propagandisti russi. Stanno persino predicando nelle chiese sulla conquista di altri Stati: Moldavia, Georgia, gli Stati baltici. Sono sicuro che anche la Polonia sia minacciata. In realtà, l’intero continente è in pericolo finché la Russia è in grado di attaccare un altro Paese”.
NO-FLY ZONE – Dal momento che l’Occidente non intende creare una no-fly zone sull’Ucraina, “potrebbe darci gli aerei da combattimento ed i sistemi di difesa aerea con cui potremmo mettere in sicurezza i nostri cieli”. “La terza guerra mondiale inizierà e solo allora imporrete una no-fly zone ma sarà troppo tardi”.
SANZIONI – Se le sanzioni occidentali fossero veramente dure, “l’offensiva si sarebbe già fermata”. “Si stanno ancora comprando petrolio e gas russi. Le società occidentali operano ancora sul mercato russo nascondendosi dietro varie scuse. Sì, ci sono sanzioni e ne siamo grati. Ma siamo sottoposti a un attacco che ricorda i peggiori della seconda guerra mondiale. Ecco perché le sanzioni devono essere ulteriormente inasprite”.
NEGOZIATI – “In ogni negoziato il mio obiettivo è porre fine alla guerra con la Russia. E sono anche disposto a fare alcuni passi. I compromessi si possono fare, ma non devono essere il tradimento del mio paese”. Ma “anche l’altra parte deve essere pronta al compromesso – conclude -. Ecco perché sono chiamati compromessi. Questo è l’unico modo per uscire da questa situazione….Non abbiamo ancora avuto contatti diretti tra i Presidenti. Solo dopo i colloqui diretti tra i due presidenti potremo porre fine a questa guerra”.
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