Ven. Nov 22nd, 2024

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Fedez è stato operato per un tumore al pancreas. «Settimana scorsa ho scoperto di avere un raro tumore neuroendocrino del pancreas. Uno di quelli che se non li prendi per tempo non è un simpatico convivente da avere all’interno del proprio corpo». Era quello il «problema di salute» cui aveva accennato Fedez lo scorso 17 marzo, e che lo ha portato, due giorni fa, a essere operato all’ospedale San Raffaele di Milano, che lui e la moglie Chiara Ferragni avevano sostenuto economicamente durante la prima ondata pandemica, contribuendo con la loro raccolta fondi all’apertura di una nuova terapia intensiva. 

Fedez e il tumore al pancreas, che malattia è e cosa può succedere dopo l’operazione

Intervento di sei ore

Oggi al San Raffaele c’è Federico, come si firma il rapper nel post con cui, su Instagram, si presenta ancora una volta in tutta la sua umanità: in piedi, con le dita alzate in segno di vittoria, di fianco al letto di ospedale, dove in questi giorni non gli è mai mancato il supporto della moglie Chiara. La stessa Ferragni, appena il marito ha reso nota la sua patologia, ha postato una foto di loro due abbracciati sullo stesso letto, il giorno prima dell’operazione. «Mi sono dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico durato 6 ore per asportarmi una parte del pancreas (tumore compreso) – racconta Fedez, che compirà 32 anni a ottobre – A due giorni dall’intervento sto bene e non vedo l’ora di tornare a casa dai miei figli. Ci vorrà un pò». «Grazie ai medici, chirurghi e infermieri che mi sono stati accanto in questi giorni intensi. Un grazie immenso anche per tutti i messaggi di supporto e di positività che mi avete fatto arrivare. Vi voglio bene. Federico» conclude su Instagram. 

Chiara Ferragni su Instagram

Anche Chiara racconta suo social la settimana particolare dopo la diagnosi, momento dopo momento e rivela: «La maggior parte di questo tempo mi è sembrato sfocato: era come se il tempo si fosse fermato e avevo paura come non mai in vita mia che potesse accadere qualcosa di brutto. Grazie vita per aver ribaltato le cose al meglio». «Ti vogliamo bene anche tutti noi», gli risponde Donatella Versace, interpretando il sentire dei tanti amici e colleghi, da Lorenzo Jovanotti a Francesca Michielin, da Loredana Berté a Noemi e Baby K, che hanno lasciato un cuore o un pensiero sotto il post. Tra loro anche la moglie di Fedez, Chiara Ferragni, che gli scrive “Daje amore” e poi, sul suo profilo, pubblica una foto di loro due, abbracciati, sul lettino del San Raffaele. «Questa foto – scrive l’imprenditrice – è stata fatta lunedì pomeriggio all’ospedale, il giorno prima della sua delicata operazione al pancreas. Eravamo spaventati per ogni cosa: la sua diagnosi, il suo intervento, la sua ripresa e per il futuro della nostra famiglia. L’operazione di martedì è andata bene, e lui si sta riprendendo e speriamo che questo diventi solo un brutto ricordo che ci insegni, ancora una volta, l’importanza di apprezzare la vita al meglio, ogni giorno».

Fedez e il tumore, Chiara Ferragni racconta i momenti più duri prima dell’intervento: «Il tempo si è fermato»

San Raffaele centro importante

Se Fedez ha scelto l’Ospedale San Raffaele non è solo per il rapporto che lo lega alla struttura, ma perché »è uno dei più importanti centri al mondo per la diagnosi, la cura e la ricerca dei tumori neuroendocrini. L’ospedale – si legge sul suo sito – è stato infatti certificato come centro di Eccellenza europeo dalla European Neuroendocrine Tumor Society«. I tumori neuroendocrini (NET, Neuroendocrine Tumors) «sono neoplasie che originano da aggregati di cellule endocrine presenti a livello di diversi organi, più frequentemente intestino, stomaco, pancreas o polmoni. Si tratta . spiega il San Raffaele, di tumori relativamente rari che rappresentano meno dello 0.5% di tutti i tumori maligni, sebbene le diagnosi di NET siano aumentate negli ultimi anni grazie al diffuso utilizzo di tecniche radiologiche ed endoscopiche. Si stima che in Italia vi siano 4-5 nuovi casi/anno ogni 100.000 persone, per un totale di circa 2.700 nuove diagnosi. Tuttavia, poiché la prognosi è spesso buona con una lunga aspettativa di vita, di fatto i pazienti con NET sono molti di più». Solo al San Raffaele, il gruppo NET dell’ospedale ogni anno esegue oltre 140 nuove diagnosi di tumore neuroendocrino e gestisce più di 250 casi. Anna Maria Colao, presidente della società italiana di endocrinologia (Sie), spiega che «i tumori neuroendocrini sono rari, i due terzi sono localizzatii nel tratto digestivo e a livello del pancreas. Sono tumori che possono avere un grado diverso di aggressività. Quando c’è una produzione ormonale sono in genere tumori ben differenziati con un’ottima prognosi. Quasi sempre possono essere resecati chirurgicamente e non hanno altra terapia, mentre nell’altra metà dei casi necessitano di una terapia medica con farmaci o radioterapia. Ad oggi nei centri di eccellenza che sono presenti nel territorio nazionale, questi tumori sono trattati in modo molto preciso e modo molto avanzato e la prognosi, quanto più presto arriva la diagnosi e meglio viene importata la terapia, è davvero ottima».

Chiara Ferragni e il tumore di Fedez: «Abbiamo avuto paura, speriamo sia solo un brutto ricordo»



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