Ven. Nov 22nd, 2024

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Una volta terminato, Elden Ring lascia un vuoto difficilmente colmabile: eccovi 10 giochi da recuperare per placare la vostra smania di avventura.

Elden Ring è un po’ come l’amore: è un’esperienza totalizzante, che fa soffrire e gioire, che ti dà tutto ma che quando finisce ti toglie altrettanto.

Ok, forse siamo stati un po’ troppo melodrammatici nel paragone ma il meccanismo non è troppo lontano dalla verità. L’ultimo nato in casa FromSoftware è un’avventura che riempie e monopolizza il tempo e gli sforzi del videogiocatore che decide d’imbarcarsi in questo viaggio, consapevole del fatto che ai titoli di coda niente sarà più come prima.

In questa lista proveremo a proporvi 10 giochi con cui colmare il vuoto lasciatovi da Elden Ring, dieci perle da recuperare e con cui saziare la vostra fame di avventura.

Demon’s Souls


Quello di Demon's Souls per PS5 è davvero un ottimo remake
Quello di Demon’s Souls per PS5 è davvero un ottimo remake

Il nostro elenco non poteva che cominciare dal primo souls in assoluto, un’autentica pietra miliare del genere proprio perché il genere lo ha lanciato. Recuperare Demon’s Souls su PS5 è un passo obbligato per tutti gli amanti di Elden Ring e, più in generale, per coloro che se lo sono visti sfuggire all’epoca della sua uscita su Playstation 3.

La sua veste rinnovata dal punto di vista tecnico è un ottimo motivo per tornare a sfidare la lugubre nebbia che avvolge Boletaria, potendo contare sui 60 fps e sull’assenza di caricamenti che rende il tutto più godibile. Rispetto all’originale, le aggiunte di rilievo sul versante contenutistico si contano sulle dita della mano di un cavaliere a cui hanno amputato il braccio, ma siamo comunque di fronte a un ottimo remake nonché alla pura essenza del genere souls in tutta la sua difficoltà.

The Legend of Zelda: Breath of the Wild


The Legend of Zelda: Breath of the Wild è il termine di paragone quando si parla di interazione ambientale in un'avventura
The Legend of Zelda: Breath of the Wild è il termine di paragone quando si parla di interazione ambientale in un’avventura

Dal titolo che ha reso celebre una categoria, a quello che di una categoria – l’open world – ha ridefinito i confini in termini di interazione ambientale. The Legend of Zelda: Breath of the Wild è un vero e proprio must per coloro che amano non solo questa mitica saga Nintendo, ma tutte quelle avventure che fanno dell’immersione nel mondo di gioco il proprio marchio di fabbrica.

Il motore fisico, le variabili meteorologiche e la fauna rendono l’ambiente sempre nuovo e tutto da scoprire, caratteristica che arricchisce il percorso di Link trasformandolo in un viaggio lungo e impegnativo. E indimenticabile.

Dragon’s Dogma


Non è facile esplorare per intero la mappa di Dragon's Dogma: è gigantesca
Non è facile esplorare per intero la mappa di Dragon’s Dogma: è gigantesca

Se all’esplorazione desiderate affiancare anche un particolare accento sugli scontri, probabilmente recuperare Dragon’s Dogma è la scelta che fa per voi.

Il gioco di ruolo targato Capcom disponibile su PS4, Xbox One e PC ma originariamente uscito nel lontano 2012, è un titolo fortemente votato alla battaglia e alla scoperta di una mappa mastodontica per spazi e dimensioni. Sebbene siano presenti, gli elementi ruolistici cedono il passo a un sistema di combattimento che si avvale di un motore grafico capace di gestire una fisica davvero importante, così da rendere l’esperienza una sorta di hack ‘n slash massiccio e appagante.

Shadow of the Colossus


L'edizione PS4 di Shadow of the Colossus presenta notevoli miglioramenti tecnici
L’edizione PS4 di Shadow of the Colossus presenta notevoli miglioramenti tecnici

Correva l’anno 2006 quando sulle PS2 europee approdò quella che era a tutti gli effetti la prova del rientro per il Team ICO: Shadow of the Colossus.

Dopo le indimenticabili peripezie del misterioso ragazzino con le corna, lo studio di sviluppo giapponese colpì ancora una volta il centro del bersaglio con un’avventura epica ed emozionante, passata attraverso tre generazioni di console fino a giungere su PS4 nel 2018 con un’edizione tirata a lucido. Questa “gigantesca” esperienza porta il senso di esplorazione ai massimi livelli; un piacere impreziosito dall’indescrivibile soddisfazione che si prova nell’individuare il punto debole dei colossi per poi sconfiggerli.

Se non avete ancora avuto modo di provarlo a quasi 20 anni dalla sua uscita, è arrivato il momento di farlo.

Dead Cells


Dead Cells è un roguevania ispirato e profondo
Dead Cells è un roguevania ispirato e profondo

Cavalieri coraggiosi, guerrieri solitari senza macchia e senza paura… No, siete nel posto sbagliato. In Dead Cells, i ragazzi di Motion Twin hanno deciso di calarci nei panni di un esperimento alchemico andato decisamente storto che ha il compito di scoprire cosa sta succedendo su un’isola in continuo mutamento.

Si tratta di un roguevania di straordinaria solidità, eccellente dal punto di vista tecnico e in cui la generazione procedurale dei livelli funziona a menadito. Un’avventura che spinge alla rigiocabilità e al completamento grazie anche a meccaniche eleganti, a una quantità sterminata di contenuti e a ripetuti tocchi di classe.

Il protagonista è leggermente senza testa ma va be’, questo è un dettaglio.

The Witcher 3: Wild Hunt


The Witcher 3: Wild Hunt è ancora oggi un termine di paragone validissimo per quanto riguarda le avventure
The Witcher 3: Wild Hunt è ancora oggi un termine di paragone validissimo per quanto riguarda le avventure

Dici “open world” e automaticamente dici “The Witcher 3“. Il capolavoro di CD Projekt RED è un autentico punto di riferimento quando si parla di esplorazione, merito anche della profonda impronta free roaming che lo stacca in modo netto dal suo passato. Le cose da fare sono infinite e la quantità di contenuti immensa, per un titolo che fa della longevità e della personalizzazione i cardini su cui ruotare.

A distanza di 7 anni dalla sua uscita, il terzo capitolo dedicato alle vicissitudini di Geralt di Rivia è considerato ancora oggi come uno delle più grandi opere videoludiche di sempre, e non c’è quindi davvero alcun motivo per lasciarselo sfuggire.

Hollow Knight


L'atmosfera che si respira in Hollow Knight è misteriosa e straniante
L’atmosfera che si respira in Hollow Knight è misteriosa e straniante

Se per voi avventura è innanzitutto sinonimo di “strane creature”, “caverne” e “rovine”, Hollow Knight saprà servirvi tutto questo su un piatto d’argento.

Quello sviluppato da Team Cherry è un metroidvania intrigante e affascinante in tutto il suo mistero, e che si serve di una narrazione volutamente sfuggente per spingere il giocatore ad addentrarsi sempre di più nei meandri del mondo di gioco.

Scarsità di checkpoint, disattenzioni pagate a carissimo prezzo e un livello di difficoltà severo quanto appagante saranno in grado di saziare la vostra sete di avventura nel migliore dei modi, il tutto accompagnato da una direzione artistica semplicemente memorabile.

Salt and Sanctuary


La longevità garantita da Salt and Sanctuary è paragonabile a giochi dai valori produttivi molto più imponenti
La longevità garantita da Salt and Sanctuary è paragonabile a giochi dai valori produttivi molto più imponenti

Forti di una carriera costellata da titoli d’azione duri e senza fronzoli, i ragazzi di Ska Studios offrono con Salt and Sanctuary una audace miscela di combattimenti bidimensionali ed elementi ruolistici dosati con sapienza. Dal punto di vista artistico siamo di fronte a un gioiello che stupisce grazie alla cura riposta dagli sviluppatori nella resa cromatica e nella realizzazione degli ambienti.

La profondità delle meccaniche di gioco e la longevità di questa piccola gemma riescono a far impallidire molte delle produzioni più blasonate, e rappresentano i punti di forza che rendono questo gioco uno dei souls più viscerali sul mercato.

Death Stranding


Quella di Death Stranding è forse la narrativa più adulta che Hideo Kojima abbia mai inserito in una sua opera
Quella di Death Stranding è forse la narrativa più adulta che Hideo Kojima abbia mai inserito in una sua opera

C’è poco da fare: quando si parla di esplorazione di una landa sconfinata, è impossibile ignorare Death Stranding. L’odissea di Sam Porter Bridges si snoda attraverso una terra desolata e ben oltre il limite della devastazione, immergendoci in un paesaggio straniante che fa dell’approccio simulativo il suo tratto più distintivo.

L’ultima, controversa opera di Hideo Kojima si regge su una componente narrativa matura per raccontare una storia potente e decisamente tematica, capace di scuotere dal profondo. Un’avventura probabilmente non per tutti ma che mette sul piatto un immaginario evocativo e coraggioso, con il solito tocco autoriale del suo creatore e che difficilmente si dimenticherà. Nel bene o nel male.

Titan Souls


A volte il gameplay di Titan Souls sa essere davvero punitivo
A volte il gameplay di Titan Souls sa essere davvero punitivo

Il solo fatto che tra il nostro mondo e l’aldilà risieda l’Anima del Titano, ossia la somma di tutti gli esseri viventi, e che i pezzi di quest’anima siano sparpagliati qua e là, non è molto rassicurante già di per sé. Se poi a recuperare questi frammenti viene mandato un tipo armato soltanto di un arco e di un’unica freccia, ecco che la situazione si fa davvero preoccupante.

Titan Souls è un titolo che sfoggia un comparto artistico delizioso ma che sa essere cattivo, a tratti persino frustrante, stimolando il giocatore a perseverare nell’impresa. Ancora e ancora. Senza ombra di dubbio è un prodotto che si rivolge a un pubblico che non teme il trial and error più massiccio, ma che sa dare in cambio anche enormi soddisfazioni agli utenti più caparbi.

E voi? Con quali giochi state colmando la voragine lasciata da Elden Ring? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto



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