Dom. Nov 17th, 2024

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LECCE – Con un gol di Blin al minuto 95 il Lecce si è salvato da una sconfitta nella quale stava incappando esclusivamente per propri demeriti, a partire da un atteggiamento non sufficiemente alimentato dalla cattiveria agonistica che serve quando si vuole a tutti i costi portare a casa la vittoria.

E la gara contro il Cosenza, con tutto il rispetto per i calabresi, era di quelle che non si sarebbero dovute sbagliare: per il momento in cui arrivava, dopo due pareggi di fila, per l’apportunità che offriva, quella di affacciarsi in testa alla classifca con uno slancio diverso in attesa degli impegni di Pisa, ad Ascoli, e della Cremonese, in casa con il Pordenone.

Primo tempo

Eppure le premesse per un lieto epilogo sembrava ci fossero tutte: il Lecce, infatti, è subito passato in vantaggio con un gran gol di Coda che, però, al 16′ si è fatto respingere dal portiere Matosevic un calcio di rigore, concesso per fallo di mano di Hristov e calciato non benissimo. Mancato il raddoppio i salentini hanno fatto tanto possesso senza accelerazioni, facendo percepire la volontà di gestire la gara, forse nella presunzione dei limiti, peraltro evidenti, degli avversari.

Poi sul primo vero errore, il Lecce ha pagato dazio: al 44′ da una ripartenza sbagliata è arrivato il cross sul quale Larrivey, lasciato troppo solo da Simic, prima ha trovato un’ottima respinta di Plizzari e poi la ribattuta vincente.

Secondo tempo

Appena scoccato il 52′ il Cosenza, rientrato dagli spogliatoi con Palmiero e Vallocchia per Voca e Carraro, ha completato la rimonta: Simic, su lancio di Palmiero, si è fatto infilare alle spalle da un inserimento di Millico che, una volta sul fondo dell’area, ha inventa un colpo sotto vanificando l’opposizione di Plizzari. La dinamica dell’azione ricorda molto quanto visto contro Perugia e Brescia, con i gol di Olivieri e il rigore per fallo su Pajac: errore di lettura al centro della difesa.

Messo alle strette dal risultato, Baroni al 56′ ha mandato in campo Rodriguez per Listkowski, autore di una prestazione sottotono come del resto i compagni della catena di sinistra, Gallo e Gargiulo. Lo spagnolo chiama ben presto in causa l’estremo avversario con un tiro al volo sugli sviluppi di un calcio piazzato di Majer prolungato da Lucioni. Mister Bisoli sostituisce un esausto Larrivey con Laura che va subito vicinissimo al gol con un tiro cross che attraversa tutto lo specchio della porta. Intanto sono entrati anche Blin per Majer e Ragusa per Gargiulo.

Come prevedibile, il Cosenza ha poi intensificato il ricorso alle interruzioni e al ritardo nella ripresa del gioco. Con Gerbo per Millico Bisoli prova ad alzare l’argine di centrocampo. Rodriguez sciupa una bella opportunità al 75′ con una conclusione di prima intenzione dal limite dell’area di rigore: avrebbe avuto il tempo di controllare, avanzare e calciare da posizione migliore. Al minuto 80 Strefezza, su un buon cross di Gallo, accorre sul secondo palo, opta per lo stop invece dell’esecuzione diretta, ma lo sbaglia. Con l’avvicendamento tra Florenzi e Sy il tecnico dei calabresi esaurisce i cambi a disposizione, mentre le ultime carte di Baroni sono Calabresi per Gendrey e Asencio per Strefezza nell’ottica di un modulo 4-2-4. Al minuto 84′ Lucioni rimedia  l’unica ammonizione per il Lecce contro le sette collezionate dai silani. Anche questo è un termometro da tenere in debito conto.

Il gol del pareggio dei giallorossi è arrivato con Blin al quinto degli oltre sette minuti concessi dal direttore di gara, Marinelli, quando oramai tutti gli schemi erano saltati: punizione di Ragusa, sponda di Coda verso il palo opposto e appoggio di testa del francese, abile a trovare il tempo giusto.

Alla fine, per come è venuto, il risultato finale di 2 a 2 è abbastanza per dire “pericolo scampato” ma non per risparmiarsi un esame di coscienza. In attesa del completamento della giornata, la classifica dice che i salentini sono col Pisa al primo posto a quota 55, e che la,Cremonese che ha 53 punti,può rilanciare le sue azioni. Il Monza, intanto, vincendo nettamente ad Alessadria, si è portato a 54 punti, sopravanzando il Lecce nella casella dei gol realizzati.

Baroni: “Abbiamo fatto un calcio accademico”

Al termine della gara, l’allenatore dei giallorossi, ha fatto autocritica sull’interpretazione del match da parte dei suoi ragazzi: “Abbiamo iniziato bene, poi abbiamo fatto calcio accademico, giro palla e poca penetrazione sugli esterni, tutti volevano andare per le vie centrali e quindi abbiamo preso gol su una nostra uscita nel primo tempo e poi su una verticalizzazione. Questa è la realtà. Nell’intervallo ho detto alla squadra che stavamo giocando in maniera poco produttiva, fatta solo di palleggio: è chiaro che o fai gol o lo prendi, è così è successo. Alla fine ci occorreva l’episodio: la squadra lo ha cercato con determinazione senza quasi mai concedere ripartenze. Va bene, ci prendiamo questo pareggio come lezione”.

I sostenitori del Lecce presenti in circa 500 unità non hanno mancato a fine match di far sentire il loro disappunto per la condotta della squadra: “Il tifoso vorrebbe sempre vincere, è normale – ha detto Baroni -. Questa cosa ci deve dare una sferzata. A fine partita ho parlato alla squadra: questa gara ci deve servire. Noi dovevamo fare un altro tipo di partita, per essere efficaci in attacco, non per dominare nel possesso e siamo scesi su un terreno che non è il nostro perché la mia squadra ha dei giocatori dinamici sugli esterni ma noi abbiamo voluto fare tutto centralmente. Anzi, devo dire la verità: fortunatamente abbiamo gestito bene le loro transizioni perché di solito queste sono partite che finiscono di solito con un altro punteggio”.

Il tabellino di Cosenza-Lecce 2 a 2 

COSENZA (3-5-2): Matosevic; Hristov, Camporese, Vasainen; Millico (71′ Gerbo), Voca (46′ Palmiero), Di Pardo, Florenzi (81′ Sy), Carraro (46′ Vallocchia); Liotti, Larrivey (60′ Laura). A disposizione: Rigione, Venturi, Sarri, Kongolo, Arioli. Allenatore: Bisoli

LECCE (4-3-3): Plizzari; Gendrey (81′ Calabresi), Lucioni (cap.), Simic, Gallo; Majer (66′ Blin), Hjulmand, Gargiulo (66′ Ragusa); Strefezza (81′ Strefezza), Coda, Listkowski (56′ Rodriguez). A disposizione: Borbei, Samooja, Bjorkengren, Barreca, Dermaku. Allenatore: Baroni

Marcatori: 2′ Coda; 44′ Larrivey; 52′ Millico, 90+5 Blin

Ammoniti: 18′ Larrivey, 32′ Vasainen, 43′ Di Pardo, 52′ Millico, 54′ Florenzi, 58′ Palmiero, 79′ Camporese, 84′ Lucioni

Arbitro: Marinelli di Tivoli; assistenti: Rossi di Novara e Avalos di Legnano.

Quarto ufficiale: Pascarella di Nocera Inferiore

Var: Nasca di Bari; assistente Var: Muto di Torre Annunziata

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