Nella notte tra sabato e domenica dodici missili sono stati lanciati contro l’area del consolato e della base Usa ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. Si tratta, secondo le prime informazioni, di missili Fatih-110 di produzione iraniana. Funzionari delle forze di sicurezza irachene sentiti dall’Associated press hanno riferito che “sono stati lanciati dall’Iran“. Lawk Ghafuri, capo delle relazioni con i media internazionali del governo regionale curdo, ha fatto sapere via Twitter che il consolato non è stato colpito ma i missili hanno raggiunto l’area circostante. L’attacco, ricorda l’agenzia, arriva dopo che alcuni giorni fa un attacco missilistico di Israele vicino a Damasco ha ucciso due membri della Guardia nazionale iraniana.
La Iraqi news agency riporta che il ministro della salute della provincia ha riferito che non ci sono state vittime né feriti. Il governatore della regione Masrour Barzani in una breve dichiarazione ha “fortemente condannato gli attacchi multipli” e chiesto ai civili di seguire le indicazione delle forze di sicurezza. “Non ci inchineremo ai codardi“, ha aggiunto. Il primo ministro iracheno, Mustafa al-Kazimi, ha parlato al telefono con Barzani e ha promesso un’indagine.
#BREAKING: Reports several ballistic missiles hit the US base in Erbil pic.twitter.com/XMTXHDQs76
— Amichai Stein (@AmichaiStein1) March 12, 2022
Il sindaco di Erbil, Omed Khoshnaw, secondo il Jerusalem Post ha affermato che non è chiaro se l’obiettivo fosse il consolato americano o l’aeroporto della città. Gli studi della stazione televisiva Kurdistsan24 sono stati danneggiati. Il leader religioso sciita Muqtada al-Sadr ha twittato: “Erbil sotto tiro. Come se i curdi non fossero iracheni”.
#BREAKING: The first missile attack tonight on #Erbil. pic.twitter.com/N2nSv27cdf
— Sarwan Wllatzheri (@SarwanBarzani_) March 12, 2022
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