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Con la moglie, la figlia di 22 mesi e i suoceri, barricato in un appartamento al settimo piano di una palazzina a Kherson: Siamo in contatto costante con la Farnesina. Sono almeno 34 gli italiani bloccati nel Paese
Non possiamo uscire da Kherson, perch i russi sparano a vista. Abbiamo le provviste limitate. Speriamo ci tirino presto fuori di qui. Giovanni Bruno ha 35 anni, originario di Pozzallo, e fino al 24 febbraio la sua era la vita tranquilla e serena di un lavoratore marittimo alle dipendenze di una societ americana, con una splendida bambina di 22 mesi. Ora, lui uno dei 34 italiani intrappolati in Ucraina — citati domenica sera dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio — dopo lo scoppio della guerra e ha paura per s e i suoi cari.
Come successo?
Ero venuto in Ucraina con mia moglie e la bambina prima di imbarcarmi: di solito lei preferisce stare con i suoi, mentre io sono in navigazione, cos non resta sola. Ci siamo conosciuti proprio in nave, nel 2014: poi, ci siamo sposati nel 2016, e lei ha smesso di lavorare da qualche anno. Stavolta avevo voluto accompagnarla, con l’idea di rimanere un paio di settimane insieme prima di un lungo periodo in cui non ci saremmo visti. Invece il 24 febbraio scoppiata la guerra e non ci siamo pi potuti muovere.
Avete provato a scappare?
S, il primo giorno, ma ci hanno detto di tornare a casa. Da allora ci hanno proibito di uscire di casa: i militari russi, che hanno conquistato subito la citt di Kherson, dove siamo, sparano a vista.
Non avevate sentore di quello che accadeva?
No: sono otto anni che vengo qui e ci sono sempre state minacce, allarmi di guerra, ormai tutti erano cos abituati che non li consideravano reali. L’unico anno in cui non abbiamo sentito allerta di guerra stato nel 2020, con la pandemia. Anche stavolta quando siamo arrivati abbiamo sentito i soliti discorsi, ma non ci siamo preoccupati.
Come fate quando ci sono gli allarmi aerei?
Ci incastriamo tra due muri, tra i pilastri, con la speranza che reggano. Non ci possiamo muovere, ci hanno sconsigliato di andare nel bunker che ha una sola entrata, presidiata dai militari. E comunque siamo al settimo piano, anche fuggire non sarebbe immediato. Mi sento anche “fortunato” perch la citt stata conquistata subito dai russi, e quindi non sottoposta a grossi bombardamenti o combattimenti. Ho visto qualche video di morti e feriti nelle strade, ma poco rispetto alle notizie che arrivano dalle altre citt assediate.
Ha accesso alle notizie?
S, online. La tv non funziona ma tutti i media locali trasmettono su internet, e avendo ancora l’elettricit possiamo vedere quello che succede.
Non ha cercato un modo per portare in salvo la sua famiglia?
Ogni giorno. Siamo in contatto costante con la Farnesina, che sta provando a trovare un modo per farci uscire. Ma non passa davvero nessuno. Tutta la citt circondata dai militari, sulla strada verso Odessa ci sono combattimenti, non prudente muoverci n mandare qualcuno per prenderci, almeno per ora.
In che condizioni la casa? Avete provviste?
La casa in buone condizioni, ci viviamo con i miei suoceri e il 24 abbiamo fatto una grossa spesa per avere provviste a lungo. Abbiamo gas e riscaldamento, non soffriamo il freddo. Usciamo velocemente io e mia moglie, perch io non parlo l’ucraino, per comprare qualcosa di fresco: ci sono i contadini qui vicino che vendono cipolle, patate, un po’ di ortaggi: ma cerchiamo di fare in fretta, pericoloso stare nelle file a lungo. I supermercati invece sono stati presi d’assalto, gli scaffali sono vuoti.
Ha paura?
Diciamo che sono preoccupato. Per ora cerco di non pensare troppo a lungo termine. Ma le medicine per la tiroide che prende mia moglie stanno finendo e la farmacia non ha pi niente, le scorte di cibo potranno durarci al massimo altre due o tre settimane…E se un attacco distruggesse tutto? Non devo pensarci. Devo concentrarmi sul fatto che per ora siamo al sicuro e che stanno facendo di tutto per metterci al sicuro.
Ha sentito della manifestazione contro l’occupazione?
Certo, gli ucraini sono scesi in piazza per protestare contro l’occupazione perch non vogliono che Kherson diventi russa. Erano in molti, molto spaventati, meno male che i russi non hanno sparato. Io non ci ho proprio pensato ad andarci.
La bimba serena?
Per fortuna s, dalla finestra non si vedono militari n carri armati e noi proviamo a farla giocare tutto il giorno. ancora piccola per rendersi conto di quello che succede, circondata dai suoi cari, e a lei sta bene cos.
Ha speranze nei colloqui di queste ultime ore, che possano risolvere la situazione?
La speranza l’ultima a morire, l’unica che ci tiene qua.
14 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 00:27)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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