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TORINO – Il giorno dopo si fatica a trovare un senso. Al popolo bianconero, a quella fetta residua di dubbiosi incalliti, è bastato rivedere le immagini del derby d’Italia per convincersi del fatto che sì, alla Juventus è girato tutto male. Pali, traverse, decisioni dell’arbitro Irrati e del Var Mazzoleni non condivise dagli ospitanti. Leggasi: società e ambiente, club, allenatore e tifosi, anche se Allegri ha liquidato la questione definendola «priva di senso». Però le immagini allegate in questa pagina possono rendere bene l’idea della forte discutibilità di fischi ascoltati e fischi desiderati epperò assenti: dal mancato secondo cartellino giallo a carico del già ammonito Lautaro Martinez, reo di un’entrata non consentita su Chiellini dopo aver preso in pieno Locatelli con la punta degli scarpini, alla giusta concessione del rigore per l’Inter (fallo di Morata su Dumfries) che però cozza con il contatto Zakaria-Bastoni avvenuto sulla linea dell’area nerazzurra e che non ha portato ad alcuna sanzione a danno degli ospiti, tutti si sono fatti la loro opinione. Anche su quanto accaduto dopo la parata di Szczesny su Calhanoglu, prima che Irrati optasse per la ripetizione del rigore, le immagini appaiono chiare, con l’anticipo di Danilo sul turco che poi va sulla caviglia dell’avversario: intervento involontario, ma falloso.
Juve, polemiche e discussioni dopo l’Inter
Il giorno dopo prende forma al buio quando Rabiot, nella notte della domenica che bussa al lunedì, pubblica un post che d’un tratto gli fa riguadagnare punti nella classifica del gradimento della gente juventina: «Ottima partita, bravi tutti! Peccato il risultato, ma è difficile giocare a 11 contro 12!». Nessuna mezza misura per il francese che poco prima aveva modulato il concetto sostenendo che «l’arbitro qualcosa ha sbagliato e questo cambia la partita».
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