Ven. Nov 22nd, 2024

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Le parti, dopo lunga attesa, avrebbero dovuto sedersi a un tavolo per chiarire il futuro della Joya ma il vertice sul rinnovo è stato rinviato

Giovanni Albanese

Il futuro di Paulo Dybala alla Juventus resta in bilico, l’incontro atteso per domani è stato rinviato e slitterà alla sosta di campionato, quando dovrebbero essere discussi anche gli altri rinnovi. Quando l’entourage incontrerà la dirigenza bianconera sarà la prima volta dopo l’ultimo summit che a ottobre scorso si era concluso con una stretta di mano e un arrivederci alla firma. Cinque mesi dopo lo scenario appare però completamente diverso, e l’accordo meno scontato. Al centro della discussione i termini del nuovo contratto, le cifre e la durata, ma anche il ruolo del calciatore nel ciclo nascente.

L’ACCORDO DI OTTOBRE

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I dialoghi con l’entourage di Dybala erano ripresi la scorsa estate. Jorge Antun aveva espresso al nuovo management (rappresentato dall’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e dal direttore sportivo Federico Cherubini) la volontà del calciatore di rimanere in bianconero. Il club – sentito Allegri che ha sempre palesato la centralità del dieci nel suo progetto tattico – aveva proposto un ingaggio base da 8 milioni, più due di bonus, con questi ultimi congelati nei primi due anni e da aggiungere alla parte fissa dal terzo anno in poi. Le parti avevano pure trovato un compromesso sulle condizioni necessarie per definire la parte variabile, tra obiettivi individuali e di squadra.

LA POSIZIONE DI ANTUN

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La firma del contratto fu congelata per un problema legato a Jorge Antun, l’uomo che cura gli interessi di Paulo Dybala, amico di famiglia, con un trascorso da agente sportivo nel movimento tennistico argentino ma nessuna esperienza nel calcio. Il dieci della Juve si è affidato a lui, che ha dovuto dunque sistemare la sua posizione iscrivendosi all’albo dei procuratori dover aver ottenuto la domiciliazione in un’agenzia italiana. I passaggi burocratici in Argentina prima e in Italia dopo hanno richiesto un po’ di tempo, l’iscrizione all’albo del CONI è avvenuto ufficialmente a fine gennaio.

IL MERCATO DI GENNAIO

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Nel frattempo la Juve è stata protagonista nel mercato di gennaio, anticipando gli acquisti di Zakaria e soprattutto Vlahovic. Quest’ultimo ha sottoscritto un contratto da sette milioni a stagione più bonus, cifra che potrebbe indicare il nuovo tetto massimo all’interno dello spogliatoio. Il centravanti serbo si è preso la Juve, a suon di gol e prestazioni, garantendo una copertura quasi totale di tutte le gare in calendario dal suo arrivo a oggi. La convivenza con Dybala, però, è stata piuttosto limitata, a seguito dei problemi fisici che hanno continuato a tener fermo il calciatore argentino.

LA TENUTA FISICA

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Proprio la sua tenuta fisica a tratti precaria, avendo già saltato più di dieci partite e la sua presenza nel ritorno con gli ottavi col Villarreal è ancora a rischio, spingono il club a fare qualche riflessione in più sul super contratto proposto. Le indiscrezioni riportano a una proposta al ribasso sui 7 milioni più bonus, ma anche una possibile opzione di rinnovo automatica legata al rendimento del calciatore e soprattutto alle sue presenze. Condizioni che potrebbe aumentare i dubbi del diretto interessato, sul quale nel frattempo si sono fatti avanti altri club. Ecco perché Antun potrebbe ascoltare l’offerta e stavolta prendere tempo.

LA CONCORRENZA

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L’Inter, ingolosita dall’opportunità a zero, ha già fatto un primo sondaggio con l’entourage. Ma vanno monitorate anche le posizioni del Tottenham (soprattutto per la stima che Paratici ha sempre nutrito nei confronti di Dybala), dell’Atletico Madrid (per volontà di Simeone) e anche del Barcellona, che sarebbe la destinazione preferita dal calciatore in caso di partenza da Torino. Anche se la sua volontà – ancora oggi – resta quella di prolungare la sua esperienza all’ombra della Mole e indossare la fascia di capitano della Juventus nel post Chiellini.

IL RUOLO

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Dalla permanenza di Dybala dipende anche il progetto tecnico-tattico della nuova Juve di Allegri. Che in presenza del dieci argentino potrà puntare con più facilità a un 4-2-3-1 e meno su un 4-3-3, che invece andrebbe ad ottimizzare il potenziale di Chiesa (o Morata, in casa di riscatto) e degli altri esterni offensivi in rosa. “Paulo dal punto di vista tecnico non si discute”, ha più volte ribadito il tecnico bianconero, che però nelle ultime uscite è stato meno deciso sulla posizione intoccabile del calciatore: “La questione rinnovo deve risolverla con la società”. Durante la sosta di fine marzo il primo incontro, poi sarà tutto più chiaro.

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