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Il tecnico della Juve alla vigilia della Salernitana: “I ragazzi hanno capito, dopo l’allenamento di stamattina si rimane in ritiro. Bene così, altrimenti diventiamo piatti: ringrazio i ragazzi che mi hanno dato quest’opportunità per non esserlo. Dobbiamo cancellare l’eliminazione dalla Champions”
Massimiliano Allegri non ci gira intorno, ma minimizza molto l’episodio, anzi lo considera positivo per movimentare l’ambiente: “La lite nello spogliatoio? I giocatori mi avevano fatto una richiesta e io ho detto no (di spostare l’allenamento al mattino, ndr) poi hanno capito e sono stati bravi – ha spiegato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia della partita di domani con la Salernitana -. Io gli ho spiegato che era meglio stare tutti insieme in ritiro. Non c’è stata nessuna discussione, i giocatori ogni tanto fanno queste richieste, lo sono stato anche io. E poi un po’ di casino ci serve, sennò diventiamo piatti. Ringrazio i ragazzi che mi hanno dato questa opportunità”.
LITIGIO PER L’ORARIO
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L’episodio in questione, riportato dalla Gazzetta dello Sport, è una discussione da spogliatoio nata venerdì pomeriggio: Allegri aveva deciso di portare la squadra in ritiro fin dal pomeriggio, i giocatori (rappresentati da Dybala e Cuadrado in quanto graduati in assenza di Bonucci e Chiellini) volevano fare come al solito, cioè lavorare al mattino, tornare a casa e poi ripresentarsi nel tardo pomeriggio per il ritiro. Da lì è nata una querelle con tutto il gruppo.
MENO TRE DALL’INTER
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Chiuso il discorso, Allegri sposta l’attenzione sulla Salernitana: “E’ una squadra diversa da quella dell’andata, ha fatto due buoni risultati, è più propositiva e gioca meglio. Nicola è un osso duro. Noi dobbiamo cominciare a cancellare quello che è successo in Coppa e chiudere questo periodo nel migliore dei modi. Dobbiamo avere l’ambizione di arrivare allo scontro diretto con l’Inter a -3. I rientrati Chiellini, Dybala e Bernardeschi non hanno i 90 minuti nelle gambe, devo scegliere chi portare in panchina e chi far partire dall’inizio”.
FALLIMENTO O NO?
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L’eliminazione dalla Champions è una questione che ancora brucia e crea dibattiti: Allegri aveva parlato nel post partita di disonestà intellettuale da parte di chi sostiene che con l’uscita agli ottavi la stagione della Juventus debba essere considerata fallimentare: “Con la società stiamo facendo un percorso, per costruire ci vuole tanto, non si può avere tutto subito. Siamo sulla buona strada e abbiamo trovato anche una scorciatoia, ma per distruggere ci vuole poco. Il 6 gennaio eravamo a -10 dall’Atalanta e siamo stati bravi e fortunati come non lo siamo stati con il Villarreal. Martedì ho detto che non eravamo la squadra che poteva vincere la Champions ma dovevamo averne l’ambizione, giovedì è tutto da rifare. Voi date giudizi ma io devo rimanere lucido. Abbiamo giocato bene, in un ottavo di finale era impossibile creare più palle gol. Nessuno s’aspettava una sconfitta 3-0. Dopo la sosta avremo tutti i giocatori a disposizione. Non sono matto se metto Dybala a dieci minuti dalla fine, sapevo quanto aveva nelle gambe, lui come Chiellini e Bernardeschi. Io sono equilibrato e non mi faccio spostare nei giudizi. Con la società abbiamo programmato di fare un lavoro di costruzione su 4 anni, io credo che abbiamo accorciato un po’ i tempi, l’anno prossimo troveremo il modo di rinforzare la squadra. Se poi per voi il quarto posto è un fallimento scrivetelo pure. Non bisogna spaccare l’atomo ma vincere delle partite”.
NON GUARDO LE DIFFIDE
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Allegri difende a spada tratta i suoi, a cui dice di non avere “nulla da rimproverare: abbiamo 9 partite, 10 con la semifinale di Coppa Italia, dobbiamo farle diventare 11. Dobbiamo dare il massimo, dove si arriva si traccia una linea. Guai a chi tocca i giocatori che si sono messi tutti a disposizione. Bisogna pensare a queste nove partite. Non sono preoccupato per i tre gol presi con Villarreal. Dall’1-0 al 2-0 la squadra aveva ripreso con ordine a giocare, sul secondo gol siamo stati disattenti. Fino al 2-0 la squadra è stata in partita, forse non avevamo più le forze e la lucidità. Ho chiesto solo ai ragazzi di smaltire la sconfitta”. E sulle prospettive: “Io credo che con il mercato di gennaio e con il lavoro che stiamo facendo abbiamo accorciato i tempi della ricostruzione. Ogni anno la squadra va un pochino aggiustata, ma va fatto con lucidità senza farsi prendere dalle cose di pancia. Come ha detto Arrivabene, l’obiettivo minimo era l’ottavo di finale ed è il quarto posto. Tutto l’ambiente ha ritrovato fiducia”. Infine su Vlahovic e Morata, entrambi diffidati e a rischio per l’Inter: “Non valuto le diffide, domani è una partita da vincere. Poi affronteremo l’Inter con i giocatori che abbiamo”.
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