Ven. Nov 22nd, 2024

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LIONE – Manca l’impresa, resta l’onore per le Juventus Women. L’onore di aver giocato alla pari contro un mostruoso Lione e, soprattutto, di aver battuto le francesi all’andata. Un successo che, anche alla luce della partita di questa sera, assume un valore ancora maggiore. Perché il Lione è e resta una squadra più forte e, soprattutto, più esperta in una manifestazione come la Champions League e in partite come queste, nelle quali calma, consapevolezza e cinismo possono fare la differenza. L’avventura della Juventus finisce davanti agli oltre dodicimila spettatori dello stadio lionese, con una sconfitta meritata, perché è vero che il Lione sfrutta due distrazioni bianconere nel finale del primo tempo, ma l’equilibrio della partita pende quasi sempre dalla parte delle francesi (come testimoniano le tante e salvifiche parate di Peyraud-Magnin). Solo i primi venti minuti avevano dato l’illusione dell’impresa, con la Juventus che ha tenuto benissimo il campo e al 23′ aveva colto anche la prima nitida occasione: grande discesa sulla sinistra dell’indomabile Bonansea (una delle migliori bianconere, spesso pescata a lottare leoninamente in dfesa), cross al centro per Hurtig che fa la scelta sbagliata, incrociando il destro e venendo murata, invece di provare il tiro sulla sinistra del portiere.

L’UNO DUE – Ma proprio quando la Juventus stava prendendo fiducia, il Lione ha iniziato a spingere con più convinzione e continuità. E in due minuti, con due colpi di testa, il Lione ribalta il 2-1 dell’andata: al 33′ è Hegerberg a incornare in rete, infilandosi fra Gama e Sembrant, che forse peccano di reattività. Passano meno di due minuti e al 35′ arriva il raddoppio di Malard, ancora di testa incornando un cross da destra, dopo aver furbescamente spinto Lenzini, che perde il tempo e consente all’avversaria una più semplice conclusione. I due gol stordiscono le Women che tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa si abbassano con qualche affanno di troppo. E quando timidi segnali di ripresa agonistica si registrano sul fronte bianconero, arriva la mazzata del Lione, con la rete, molte bella di Macario. Scambio Horan e Cascarino, cross per Macario che riesce a girarsi, lasciando di stucco Gama, e superando Peyraud-Magnin per la terza volta al 28′ della ripresa.

LAMPO D’ORGOGLIO – Il lampo d’orgoglio delle Women anima gli ultimi minuti della partita. Al 39′ Cernoia (eccellente prestazione) batte un corner delizioso e Stakova incorna il gol del 3-1, innescando un arrembaggio finale con qualche patema per il Lione (il 3-2 avrebbe portato ai supplementari) che porta a casa una qualificazione sudata.

DELUSIONE IMPENSABILE – Nell’inevitabile delusione di un gruppo che, giustamente, credeva nel miracolo sportivo di una qualificazione alle semifinali, resta però la crescita, costante e progressiva, del progetto femminile della Juventus. La sola idea di poter affrontare il Lione con la concreta speranza di eliminarlo (dopo averlo battuto a Torino) era un’ipotesi lunare cinque anni fa, quando nacquero le Women e in una doppia sfida contro il Lione l’obiettivo poteva essere al massimo limitare il numero dei gol presi ed evitare la figuraccia. È per questo che la frustrazione di Montemurro e le sue ragazze all’uscita dal campo, passata la stizza, dovrà essere l’apprezzabile misura del lavoro svolto in cinque anni, andando sempre avanti e mai all’indietro.

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