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Pubblicato il 3 aprile 2022 alle 2:09 in
Russia Ucraina

Nella giornata di sabato 2 aprile, le forze ucraine hanno reso noto di aver riconquistato tutte le aree intorno a Kiev, rivendicando il controllo completo della regione della capitale per la prima volta dall’avvio dell’invasione russa, iniziata lo scorso 24 febbraio. Nel frattempo, sembra che le forze russe si stiano concentrando gradualmente ad Est, in linea con le dichiarazioni di Mosca di impadronirsi del Donbas, e dove, stanno già intensificando i propri attacchi.

Al momento, secondo quanto riportato dall’Institute for the Study of War, i principali sforzi della Russia sono concentrati sulla città portuale di Mariupol, assediata da settimane, e sul consolidamento del controllo delle regioni di Donetsk e Luhansk. Le forze ucraine hanno respinto diversi assalti su larga scala nel Donbas, sostenendo di aver distrutto quasi 70 veicoli russi. È probabile che le forze russe necessitino di una lunga pausa operativa per integrare i rinforzi nelle strutture delle forze esistenti nell’Ucraina orientale e consentire operazioni di successo. L’intelligence inglese, nell’ultima settimana ha riscontrato un incremento nell’attività russa nell’Ucraina Sud-orientale, ma che le forze ucraine stanno riuscendo ad ostacolare Mosca.

Intanto, il presidente della Lituania ha annunciato che il Paese baltico ha smesso di importare gas naturale dalla Russia e che potrà fare affidamento sulle consegne di altri Stati per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. A suo dire, la mossa è stata un esempio per altri membri dell’Unione Europea che dipendono fortemente dall’energia russa per alimentare le loro economie. La Lituania confina con il territorio russo di Kaliningrad e, un tempo, dipendeva completamente dalle importazioni di gas russo ma, grazie alla costruzione di un terminale di gas naturale liquefatto nel 2014, ha iniziato ad allontanarsi dalla dipendenza dalla Russia. Sebbene la Lituania sia un piccolo Paese, con solo 2,8 milioni di persone, e dipendente maggiormente dal commercio rispetto all’industria, è la più grande economia degli Stati baltici e anche un membro della zona euro. La mossa di fermare le importazioni del gas russo, dunque, ha un significato geopolitico nel creare un precedente per l’UE.

Il Pentagono ha informato il Congresso in merito a un pacchetto di assistenza militare del valore di 300 milioni di dollari da fornire all’Ucraina. L’elenco delle armi include razzi a guida laser, droni tattici e armi e munizioni “non standard”, un termine che il Dipartimento della Difesa usa tipicamente per riferirsi ad armi di progettazione sovietica come quelle usate dalle truppe ucraine, tra cui carri armati. Tale decisione è stata presa in risposta a una richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ed è anche la prima volta, dall’inizio della guerra, che Washington aiuta a trasferire i carri armati.

Il funzionario ha detto che i trasferimenti sarebbero iniziati presto, ma ha rifiutato di dire quanti carri armati sarebbero stati inviati o da quali paesi sarebbero arrivati. Consentiranno all’Ucraina di condurre attacchi di artiglieria a lungo raggio contro obiettivi russi nel Donbas, ha affermato il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato perché non era autorizzato a parlare pubblicamente. Il pacchetto di aiuti includerà anche droni Puma, dispositivi per la visione notturna e ottiche termiche, dispositivi contro i droni, radio crittografate, forniture mediche e servizi di immagini satellitari commerciali.

L’equipaggiamento militare sarà fornito attraverso l’Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, un programma che consente di acquistare beni tramite venditori commerciali piuttosto che essere forniti da scorte militari statunitensi esistenti. “Questa decisione sottolinea l’impegno incrollabile degli Stati Uniti per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina a sostegno dei suoi sforzi eroici per respingere la guerra scelta dalla Russia”, ha affermato il portavoce del Pentagono, John Kirby, il quale ha precisato che gli USA, dall’inizio dell’amministrazione Biden, hanno impegnato oltre 2,3 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza all’Ucraina, inclusi oltre 1,6 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza dall’inizio dell’invasione russa.

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Sofia Cecinini

di Redazione



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