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La Commissione Europea ha annunciato che userà contro l’Ungheria il nuovo meccanismo che lega l’emissione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto da parte degli stati membri. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un discorso al Parlamento Europeo. Il meccanismo era stato approvato nel 2020 ma prima di applicarlo la Commissione aveva atteso che la sua legittimità fosse confermata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che lo ha fatto due mesi fa.
Il meccanismo prevede che i fondi del cosiddetto bilancio pluriennale dell’Unione Europea vengano ridotti a un certo paese se esiste il rischio che in quel paese vengano spesi male per lo scarso rispetto dello stato di diritto. La Commissione rimprovera da anni a Viktor Orbán, il primo ministro ungherese appena rieletto per il suo quarto mandato consecutivo, di avere trasformato l’Ungheria in un paese semi-autoritario.
Nei prossimi giorni la Commissione invierà una lettera formale al governo ungherese per annunciare l’attivazione del meccanismo. Se nei prossimi mesi l’Ungheria non prenderà provvedimenti spetterà al Consiglio dell’Unione Europea, composto dai rappresentanti dei 27 governi nazionali, decidere se ridurre i fondi destinati al governo ungherese. Per approvare una riduzione dei fondi non servirà l’unanimità ma basterà la cosiddetta maggioranza qualificata, cosa che rende assai plausibile un voto a favore.
Non è ancora chiarissimo, comunque, quanti soldi rischi di perdere l’Ungheria. Dallo scorso bilancio pluriennale dell’Unione Europea, valido dal 2014 al 2020, l’Ungheria aveva ricevuto circa 27 miliardi di euro.
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