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AGI – La Corte Suprema britannica ha respinto il ricorso del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, contro la sua estradizione negli Stati Uniti, dove lo attende un processo per la rivelazione di migliaia di documenti riservati tramite Wikileaks.
Il dossier ora passerà al ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, riferisce il profilo Twitter di Wikileaks.
Secondo un portavoce della Corte Suprema, il ricorso è stato rifiutato in quanto non sollevava “nessuna questione di diritto che era possibile discutere”.
Il cinquantenne australiano è perseguito dalla giustizia americana per la diffusione, a partire dal 2010, di oltre 700.000 documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche americane, in particolare in Iraq e Afghanistan.
Indagato per violazione della legge contro lo spionaggio, Assange rischia fino a 175 anni di carcere.
Nel gennaio 2021, la giustizia britannica si era inizialmente pronunciata contro l’estradizione di Assange in Usa, affermando che sussisteva un rischio di suicidio.
Lo scorso dicembre l’Alta Corte di Londra aveva però ribaltato la decisione, citando le rassicurazioni giunte dagli Stati Uniti in risposta alle preoccupazioni sollevate dal giudizio di primo grado.
Assange ha poi ottenuto, lo scorso 24 gennaio, l’autorizzazione ad impugnare il verdetto davanti alla Corte Suprema.
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