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La guerra in Ucraina potrebbe compromettere “l’alleanza” spaziale tra Stati Uniti e Russia e il futuro della Stazione spaziale internazionale (Iss). “Quando sei nello spazio e voli intorno alla Terra a 28.000 chilometri orarie in un ambiente molto pericoloso, la cooperazione è la cosa più importante”, ha sottolineato l’ex astronauta Scott Kelly secondo quanto riporta Action news ripreso da Dagospia.
L’astronauta Mark Vande Hei terminerà i suoi 355 giorni nello spazio tra sole tre settimane. Il piano per lui è di atterrare in Kazakistan con due colleghi russi su una navicella spaziale russa. Ma ora la tensione crescente tra Usa e Russia per le pesanti sanzioni potrebbero costargli carissimo. Dopo che il presidente Joe Biden, il 24 febbraio, durante un discorso alla Casa Bianca, ha annunciato nuove sanzioni, incluso il taglio di oltre la metà delle importazioni russe di alta tecnologia, e nonostante la Nasa abbia poi rilasciato una dichiarazione sulla cooperazione spaziale civile tra Stati Uniti e Russia, affermando che “non sono previsti cambiamenti” e che l’agenzia continuerà a supportare “le operazioni in corso in orbita”, Dmitry Rogozin, capo dell’Agenzia spaziale russa e stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, ha ribattuto a Biden con una serie di tweet ostili.
Il 26 febbraio, infatti, ha pubblicato un video in russo in cui minacciava di lasciare Vande Hei nello spazio e di staccare del tutto il segmento russo della stazione spaziale (ovvero l’insieme dei moduli dell’Iss costruiti in Russia e utilizzati da Roscosmos che gestisce guida, navigazione e controllo dell’intera stazione).
Kelly ha risposto a Rogozin su Twitter. “Ero solo infuriato per il fatto che lui avesse detto che avrebbero lasciato un membro dell’equipaggio americano indietro. Non avrei mai pensato di sentire qualcosa di così oltraggioso”. La Nasa invece ha preferito rimanere in silenzio sulle minacce di Rogozin.
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