Ven. Nov 22nd, 2024

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(ANSA) – ROMA, 15 MAR – Le Nazioni Unite chiedono alle
autorità russe che la giornalista anti-guerra, scomparsa dopo
aver interrotto un notiziario in diretta sulla tv Channel One,
non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà
di parola. Lo riferisce il Guardian online. Maria Ovsyannikova,
aveva alzato un cartello dietro l’anchorwoman dello studio e
gridato slogan che denunciavano la guerra in Ucraina. Di lei non
si hanno più notizie.
   
Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i
diritti umani, ha chiesto che le autorità garantiscano che la
donna “non subisca rappresaglie”.
   
Maria Ovsyannikova rischia 15 anni di reclusione. Lo scrive
su Telegram l’avvocato della giornalista. “All’inizio – spiega
Dmitry Zakhvatov – la polizia l’ha trattenuta volendo limitarsi
a seguire il protocollo amministrativo. Ma il caso è stato poi
preso in mano dalle alte autorità che hanno deciso di avviare un
procedimento penale nei suoi confronti per divulgazione pubblica
di informazioni consapevolmente false sull’uso delle forze
armate russe”. Il caso, ha aggiunto, è ora in mano al presidente
del comitato investigativo, Alexander Bastrykin. (ANSA).
   

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