Sab. Nov 23rd, 2024

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Secondo Consiglio dei ministri in 48 ore. Se la riunione di ieri è servita a definire la strada per le riaperture dopo le pesanti restrizioni anti Covid, oggi l’esecutivo ha lavorato sul decreto “taglia prezzi”, con le misure per fronteggiare l’impatto economico della guerra in Ucraina. Un provvedimento corposo, che tocca più punti. Prima del Cdm si è tenuta una riunione più prettamente politica, tra il premier Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza. Dopo il Cdm (annunciato per le 18,30 e iniziato in realtà alle 19.30), la conferenza stampa di Draghi insieme ai ministri dell’Economia Franco, della Transizione ecologica Cingolani e al sottosegretario Garofoli, per illustrare i nuovi provvedimenti per contrastare il caro energia e gli effetti economici della crisi in Ucraina.

Il nuovo decreto è stato approvato all’unanimità in Consiglio dei ministri. In totale le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro. Tra i provvedimenti più attesi c’è il taglio alle accise sui carburanti, che porterà a una riduzione complessiva dei prezzi al consumo fino a 25 centesimi al litro, fino a fine aprile. “Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà”, ha detto il premier. Ma questo è solo uno dei temi toccati dal decreto.

Gli aiuti previsti dal decreto “taglia prezzi”

I punti cardine del provvedimento secondo la bozza del decreto:

  • La bozza del decreto ministeriale Mef-Mite prevede il taglio dell’accisa sui carburanti di 8,5 centesimi per un mese. È possibile sulla base di una norma in vigore dal 2007, che introduce la riduzione “fino al trentesimo giorno” dalla data di pubblicazione del decreto, dell’accisa su “benzina, oli da gas e gasolio, gas di petrolio liquefatti (GPL)”, usati come carburante. I tagli porteranno ad una riduzione dei prezzi al consumo maggiore, pari a circa 10 centesimi. Sull’accisa viene infatti calcolata anche l’Iva al 22%. Sommandola al taglio dell’accisa si arriva a circa 10,3 centesimi. Per il taglio saranno utilizzati “308,17 milioni di euro” di maggior gettito Iva relativo all’ultimo trimestre 2021. L’accisa sulla benzina si attesterà a 643,24 euro per mille litri, sul gasolio a 532,24 euro per mille litri; sul Gpl a “182,61 euro per mille chilogrammi”. Contro il caro-carburanti non ci sarà solo il taglio delle accise di circa 10 centesimi previsto con il decreto ministeriale Mef-Mite, ma ci saranno “altre riduzioni significative”, dicono fonti ministeriali. Alla fine dovrebbe essere salito a circa 25 centesimi, secondo quanto si apprende da fonti di governo, il taglio sui carburanti. La riduzione sarà applicata, viene spiegato, fino a fine aprile.
  • Permessa la rateizzazione delle bollette fino a due anni.
  • Il decreto prevede che il Garante per la trasparenza dei prezzi possa “richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo. Il mancato riscontro entro 10 giorni dalla richiesta comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 500 ad un massimo di euro 5.000”. 
  • Il tax credit. Arrivano i crediti d’imposta destinati alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Nel dettaglio “alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw”, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica ”è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta”, la cui somma è ancora da definire. Il bonus per l’acquisto di gas naturale è previsto per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale ed è riconosciuto ”a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto” del prodotto.
  • Per il 2022  l’importo del valore di buoni benzina “o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito”.
  • Le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai relativi fornitori con sede in Italia, “la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici, relativi ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a ventiquattro”.
  • Più cassa integrazione per le imprese che nel 2022 si troveranno a fronteggiare “situazioni di particolare difficoltà economica. Stanziati 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a chi non può più ricorrere “ai trattamenti ordinari di integrazione salariale”. Le settimane di Cassa in deroga andranno utilizzate entro il 31 dicembre 2022. L’Inps monitorerà la spesa e raggiunto il limite dei 150 milioni non accoglierà altre domande. 
  • Per l’autotrasporto aumenta lo sconto sui pedaggi e sulle accise che gravano sul gasolio. “Al fine di sostenere il settore dell’autotrasporto in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici”, il fondo per la riduzione dei pedaggi “è incrementato di 20 milioni di euro per l’anno 2022”, si legge nella bozza del decreto.
  • Aiuti anche per il turismo. Arriva un credito di imposta “in misura corrispondente al 50% dell’importo versato a titolo di seconda rata dell’anno 2021 dell’Imu” per le aziende del comparto.Nel dl viene specificato che lo sconto fiscale si applica sugli immobili presso i quali è gestita l’attività recettiva, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività esercitate e che i soggetti indicati abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50 per cento rispetto al 2019.

Il “golden power”

A Palazzo Chigi viene creato un nucleo di valutazione specifico per l’esercizio dei poteri di “golden power” da parte del Governo. Ne faranno parte dieci componenti in possesso “di specifica ed elevata competenza in materia giuridica, economica e nelle relazioni internazionali”. Con un Dpcm “saranno definiti i criteri per l’individuazione e la nomina dei componenti del Nucleo, la durata degli incarichi, i compensi spettanti e le ulteriori disposizioni concernenti l’organizzazione ed il funzionamento dell’organismo”. 

Per “golden power” si intendono dei “poteri speciali” tra cui la facoltà di dettare specifiche condizioni all’acquisito di partecipazioni, di porre il veto all’adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all’acquisto di partecipazioni.

Nel dl viene precisato che “ai fini dell’esercizio dei poteri speciali” costituiscono attività di “rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G”. Ma non solo. “Ulteriori beni, rapporti, attività e tecnologie rilevanti ai fini della sicurezza cibernetica, ivi inclusi quelli relativi alla tecnologia cloud, possono – prosegue il testo – essere individuati con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro per lo sviluppo economico, il ministro dell’Interno, della Difesa, per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, ove nominato, e con gli altri ministri competenti per settore, e sentita l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, previo parere delle commissioni parlamentari competenti, che è reso entro trenta giorni, decorsi i quali i decreti sono adottati anche in mancanza di parere”.

La cyber sicurezza

Il decreto prevede anche lo stop ai prodotti informatici di cybersicurezza russi nella Pubblica amministrazione. Una decisione adottata “al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici”. Pericoli “derivanti dal rischio che le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti in conseguenza della crisi in Ucraina”. Le amministrazioni procedono quindi tempestivamente “alla diversificazione dei prodotti in uso”. Le stazioni appaltanti devono provvedere “all’acquisto di un ulteriore prodotto o servizio tecnologico di sicurezza informatica” e “connessi servizi di supporto”.

L’accoglienza dei profughi ucraini

Il decreto prevede sostegni economici a Regioni, enti, associazioni e terzo settore per l’accoglienza complessiva di 75mila profughi ucraini. 

Per supportare la popolazione ucraina è stato anche deciso che i medici e gli operatori socio-sanitari ucraini possano vedersi riconosciute  – temporaneamente  – le loro qualifiche professionali ed esercitare in Italia.  Le strutture sanitarie interessate “possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga all’articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente”.

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