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A
Silvia Toffanin
che le chiede di raccontare cosa stesse facendo e cosa abbia provato quel maledetto giorno dell’omicidio, Allegra, che racconta per la prima volta in tv la verità sull’omicidio di suo padre, ricorda: “Avevo 14 anni e non ero andata a scuola perché stavo poco bene. Mia mamma entrò in camera per dirmi che papà era morto. In quel momento è stato come entrare in una bolla, il mondo fuori continuava a muoversi ma il mio si era fermato”. E nonostante gli anni la ferita è ancora aperta: “Il 27 marzo di ogni anno provo il vuoto. Quel dolore sarà sempre parte di me”.
A riacutizzare i ricordi ci ha pensato anche “House of Gucci”, il film realizzato da
Ridley Scott
. “Il film è stata un’occasione persa. Sarebbe stato più potente raccontare la verità, invece di fare una caricatura – commenta -. Per questo ho scritto un libro (dal titolo ‘Fine dei giochi’, ndr), perché non voglio più sentire le bugie sulla mia famiglia. Ho voluto lasciare questa testimonianza ai miei figli perché questa è la verità assoluta”. Allegra ricorda il rapporto avuto con sua mamma, Patrizia Reggiani, prima della morte di suo padre: “Ha amato me e mia sorella a modo suo. Era un personaggio, era un po’ particolare ma era comunque una mamma – dice -. Nel 1992 a mia mamma è stato asportato un tumore al cervello e io sono certa che quell’operazione sia stata l’inizio di una sua degenerazione”. Ora, dopo aver scontato la pena, madre e figlia stanno cercando di ritrovarsi: “Stiamo ricostruendo un rapporto e io sto provando a riportarla verso la luce anche se è ancora fredda nel dimostrare i suoi sentimenti. Mi sento una persona migliore di quella che è stata lei”. E, sul fatto se l’abbia perdonata, conclude: “Penso che il perdono vada chiesto e lei non l’ha ancora fatto”.
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