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È stata accerchiata dal branco, un gruppo di cinque giovanissimi tra i 14 e i 16 anni, trascinata in un’area poco illuminata e violentata. Un abuso sessuale interrotto solo dall’arrivo di due ragazzi e dei carabinieri che hanno interrotto la violenza sessuale. È la scioccante storia vissuta da una ragazza minorenne, di 14 anni d’età, di Roma, nella zona dell’Eur.
I fatti sono andati in scena poco prima dello scorso Natale e sono stati resi noti oggi dai carabinieri che, su delega della procura dei minori, hanno eseguito un’ordinanza che dispone il collocamento in comunità per tre minori, due 15enni e un 16enne, gravemente indiziati di aver partecipato con altri due minori che hanno meno di 14 anni, quindi non imputabili, ad una violenza sessuale di gruppo. I cinque sono accusati di aver palpeggiato la ragazza minorenne nelle parti intime.
La sera del 21 dicembre scorso, la vittima stava attendendo alcuni suoi amici quando è arrivato il gruppo. I cinque, che lei non aveva mai visto prima, l’hanno accerchiata impedendole di allontanarsi. Poi hanno iniziato a farle una serie di apprezzamenti a sfondo sessuale, l’hanno toccata, baciata e quindi trascinata in un’area poco illuminata. Ancora continuando a toccarla.
La violenza sessuale è stata interrotta grazie al coraggio dalla vittima che, seppur sotto choc, ha urlato così forte da attirare l’attenzione di due ragazzi che passavano di lì. I due, si sono precipitati ad aiutarla, ma sono stati aggrediti dal branco. Il successivo intervento dei carabinieri dell’Eur, che avevano notato l’anomalo assembramento, ha messo in fuga i cinque minorenni.
Dopo aver soccorso e ascoltato la ragazza in audizione protetta, sono scattate le indagini, all’inizio non semplici. Il racconto di alcuni testimoni e l’analisi dei profili social network utilizzati da tutti i minori coinvolti, hanno consentito di raccogliere “gravi elementi indiziari” – spiegano gli inquirenti – a carico dei cinque minorenni indagati. Si tratta di tutti ragazzi residenti a Roma. Al momento ci si trova nella fase delle indagini preliminari, per cui per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.
Fatto sta che l’ordinanza che dispone le misure cautelari è stata emessa dal gip del tribunale per i minorenni, su richiesta della locale procura della repubblica, a seguito delle indagini svolte dai carabinieri avviate dopo la denuncia della minore.
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