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Secondo quanto riportato dal “Gazzettino“, la professoressa ha pubblicato il tema incriminato un paio di giorni fa, spiegando il perché di quel voto così pesante. “L’alunno ha 20 anni e frequenta l’ultimo anno – ha scritto nel commento -. Tra tre mesi dovrà affrontare l’Esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema svolto da internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte a un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità”.
Parole pesanti rivolte a uno studente anonimo. Ma nella piccola comunità di Arzergrande, dove la prof è nota, la notizia ha iniziato a circolare, grazie a un passaparola virtuale nelle chat dei genitori. A scatenare la bufera non è stato il voto, correttamente assegnato come le regole dell’istituto prevedono in caso di copiatura, ma proprio la decisione di portare all’attenzione dei social un documento privato. La preside della scuola, Caterina Rigato, una volta appresa la notizia ha voluto prendere tempo spiegando di non essere al corrente dell’accaduto e di volersi informare sui dettagli, sottolineando però che “in generale voti e rapporti tra studenti e insegnanti devono essere discussi e affrontati nell’ambiente scolastico”. Nel frattempo il dirigente dell’Unità amministrativa territoriale di Padova e Rovigo dell’Ufficio scolastico regionale, Roberto Natale, si augurato che l’istituto avvii gli accertamenti del caso per fare chiarezza.
Meno diplomatico il sindaco della città, Filippo Lazzarin, che ha commentato il fatto in maniera più decisa. “L’ho letto e sono rimasto allibito – ha detto -. I social sono un boomerang e sappiamo i danni che possono provocare. Stigmatizzo l’episodio e mi auguro che la docente capisca di aver commesso un errore”. Docente che, per il momento, non ha voluto fare commenti limitandosi a ribadire che l’alunno non era riconoscibile dal suo post.
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