Gli esperti fanno chiarezza sui TAMPONI e la Variante OMICRON 2La variante del coronavirus, Omicron 2, si sta diffondendo con maggiore virulenza rispetto alle altre e a complicare ulteriormente la situazione è l’inefficacia dei tamponi rapidi
a individuare il virus. Mentre si registra un nuovo
aumento dei casi positivi al Sars-Cov-2, gli esperti hanno dunque
lanciato un nuovo allarme: il nuovo virus si nasconde ed è più difficile
trovarlo.
La sintomatologia della nuova variante sarebbe simile a quella di una comune
influenza. Ad attirare l’attenzione e destare la preoccupazione degli esperti e farmacisti sarebbe stato proprio il picco di falsi negativi
che testimonierebbe l’inaffidabilità dei tamponi nel rintracciare la
variante. Questo ovviamente aumenta esponenzialmente il rischio di
contagio, in quanto dopo esito negativo il soggetto affetto potrebbe
contagiare i suoi contatti diretti.
Quali sono i sintomi? Febbre alta, dolori muscolari e mal di gola. Con tali sintomi è facile pensare che si tratti di una semplice
influenza, quando è invece probabile che sia proprio COVID. Questo comporta il rischio che numerosi positivi sfuggano al
controllo a causa, non solo di una sintomatologia influenzale ma anche a
causa di un ritardo sulla diagnostica. È stato infatti provato che le
persone che effettuano un tampone rapido in farmacia, dal medico di base
o in casa con i kit fai-da-te il medesimo giorno in cui insorgono i sintomi potrebbe avere un falso negativo.
ll fenomeno dei falsi negativi, come riportato anche dal quotidiano Repubblica, è stato ampiamente registrato dai farmacisti e la conferma arriva da Alfredo Procaccini, vice presidente vicario di Federfarma. “Da febbraio sicuramente c’è stato in ritorno alle verifiche con una crescita di test di almeno il 20%”, ha dichiarato Procaccini. L’esperto ha anche spiegato perché i tamponi sono inefficaci.
Omicron 2 sarebbe difficile da scovare nelle vie aeree: “è più in profondità e dunque anche i tamponi devono essere fatti con estrema attenzione”. Ma il dato preoccupante, come sottolineato da Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg,
la Federazione italiana medici di medicina generale, è che un falso
negativo che crede di avere l’influenza, se non si riguarda o non si
sottopone a ulteriori tamponi rischia di contagiare i propri familiari e
vicini, e questo a causa dell’alta trasmissibilità del virus in Omicron
2.
Qual è la soluzione? Fare attenzioni ai sintomi purtroppo non basta. Il problema è l’inefficacia dei tamponi rapidi di
individuare subito il virus. Come spiegato da Chiriatti “più generalmente possiamo dire che 9 casi su 10 di chi pensa abbia preso l’influenza si dimostra poi positivo al coronavirus”.
L’unica soluzione potrebbe quindi essere quella di effettuare il
tampone 36-48 ore dopo dall’insorgere dei sintomi, o in caso di esito
negativo il primo giorno attendere 48 prima ed effettuare un secondo
test, in modo da essere sicuri di non essere contagiosi e favorire la
circolazione di Omicron 2, che corre sempre più veloce in Italia.