Will Smith si è dimesso dall’Academy of Motion Picture Arts & Science. Una mossa “preventiva” prima che il giudizio del Board of Governors dell’Academy emetta il suo verdetto definitivo rispetto allo schiaffo rifilato a Chris Rock in diretta mondiale durante la Notte degli Oscar. “L’elenco di coloro che ho ferito è lungo e include Chris, la sua famiglia, molti dei miei cari amici e persone vicine, tutti i presenti alla cerimonia degli Oscar e il pubblico collegato in tutto il mondo da casa, ha affermato Smith. “Ho tradito la fiducia dell’Academy e ho privato altri candidati e vincitori della loro opportunità di celebrare ed essere celebrati per il lavoro straordinario che hanno svolto. Sono affranto”. Smith ha poi definito le sue azioni “scioccanti, dolorose e imperdonabili”. Il presidente dell’Academy, David Rubin, ha risposto alle dimissioni di Smith: “Abbiamo ricevuto e accettato le dimissioni immediate del signor Smith dall’Academy. Continueremo ad andare avanti con i nostri procedimenti disciplinari contro il signor Smith per la violazione degli “standard di condotta” dell’Academy in anticipo rispetto alla riunione programmata del 18 aprile”.
Lo “Slapgate” si è sviluppato come una fiammata improvvisa durante la Notte degli Oscar 2022. Smith ha tirato uno schiaffo a mano aperta tipo karateka al comico Chris Rock, dopo che questo aveva fatto una battuta sulla moglie di Smith, Jada Pinkett, alludendo al fatto che con la testa rasata la donna fosse pronta per un sequel di Soldato Jane (il primo film fu uno scult con Demi Moore degli anni novanta ndr). La moglie di Smith soffre di alopecia e per questo si è rasata i capelli. Pochi istanti dopo l’accaduto, durante la pubblicità, l’Academy aveva subito chiesto di lasciare la cerimonia ma lui ha rifiutato e pochi istanti dopo ha vinto l’Oscar come Miglior Attore per la sua interpretazione in King Richard. Variety segnala però che nel dietro le quinte non sarebbe andata proprio così, riportando una serie di contraddizioni tra i vari membri operativi dell’Academy che non avrebbero intimato alcun ultimatum formale a Smith, ma solo suggerito.
Durante il discorso di ringraziamento per l’Oscar Smith aveva rimescolato molto le carte e tra le lacrime aveva paragonato gli istinti protettivi del personaggio interpretato nel film con quelli avuti per i suoi familiari qualche istante prima in diretta mondiale. Lo “Slapgate” si è successivamente arricchito delle scuse formali di Smith su Instagram: “Ero fuori di me e ho fatto uno sbaglio (…) mi scuso con Chris ma una battuta sulle condizioni di Jada sono state troppo da sopportare per me”. Anche l’Academy ha agito, come dire, in progressione: a caldo ha pubblicato un tweet ufficiale dove genericamente “non perdonava la violenza”, poi ha rimarcato con decisione che Smith aveva violato gli standard di condotta. Ora Smith rischia davvero tantissimo: espulsione dall’Academy a vita e ritiro dell’Oscar. Insomma, una carriera di alto livello distrutta per un attimo di inspiegabile violenza.
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Peter Gomez
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