Ven. Set 20th, 2024

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© Reuters

Di Geoffrey Smith

Investing.com – Mentre continuano i combattimenti in Ucraina, proseguono anche i tentativi di negoziati. Atteso a Roma il vertice tra le delegazioni statunitensi e cinesi, mentre l’Eurogruppo discute del nuovo round di sanzioni contro Mosca, che intanto ha portato il conflitto molto vicino al confine tra Ucraina e Polonia. In Cina torna il problema Covid, con importanti centri strategici chiusi per fermare il focolaio pandemico come accaduto ad Hong Kong. Per rispettare gli oneri sul debito, ed evitare di fatto il default, il Cremlino vuole fare affidamento sullo yuan mentre dall’India arrivano nuove forme di sostegno. Ecco le notizie principali di questo lunedì:

1. Diplomazia frenetica

L’azionario europeo sta cercando di riprendersi dalle vendite dalle scorse settimane colloqui di pace tra Russia e Ucraina, nonostante i segni di un’escalation del conflitto nel fine settimana. Il avanza del +1,3%, il registra il +1,8%, mentre lo è in positivo dell’1,1%.

Nel corso della giornata sono diversi gli incontri previsti. Il più importante di questi è il meeting tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e il massimo diplomatico cinese Yang Jiechi a Roma, con gli Stati Uniti che hanno avvertito di possibili sanzioni commerciali contro Pechino in caso di aiuto militare a Mosca viste le ultime indiscrezioni dei media secondo cui Mosca avrebbe chiesto un rinforzo cinese sul campo.

Proseguono anche le discussioni interne all’Eurozona, con i ministri delle finanze della regione che discuteranno, tra le altre cose, dell’inasprimento delle sanzioni contro la Russia, comprese le esportazioni di energia. Intanto, sul fronte ucraino La Russia ha intensificato gli attacchi aerei e di artiglieria nel fine settimana, colpendo obiettivi un obiettivo miliare più a ovest, precisamente a 35 km dal confine con la Polonia, membro della NATO.

2. Panic selling in Cina

La politica di zero tolerance contro Covid mostra sempre più crepe. L’hub di produzione high-tech di Shenzhen, che ospita due fabbriche di Foxconn, fornitore di Apple (NASDAQ:), è stato fermato in risposta al numero crescente di nuove infezioni che hanno portato il governo centrale ad imporre un nuovo lockdown nella regione di Shenzhen, considerata la Silicon Valley cinese.

Anche nella regione nord-orientale di Jilin, al confine con la Corea del Nord e la Russia, è stata decisa la chiusura per una settimana della vita sociale e imprenditoriale, in quello che è il primo lockdown nella regione dal 2020. Le misure anti-Covid arrivano mentre Hong Kong continua a registrare record di vittime e nuovi casi.

Il Covid non è l’unica cosa a preoccupare i mercati. Tencent (HK:) ha perso il 9,8% dopo aver violato alcune norma anti-riciclaggio della banca centrale cinese, la quale potrebbe imporre la sanzioni anti riciclaggio mai. Inoltre, con i possibili delisting cinesi dal mercato Usa, l’indice ha perso il 5%, mentre il comparto tech di Hong Kong ha lasciato sul parterre il 10%, similmente a quanto registrato dal Golden Dragon China– indice che replica l’andamento delle tech cinesi quotate a Wall Street – il quale ha registrato la seduta peggiore dall’ottobre 2008.

Non si è salvato nessuno tra i big del settore, con Alibaba (HK:9988) in calo dell’11% (-30% da inizio anno) e Tencent Holdings (HK:0700) in ribasso del 9,8%, -27% da inizio gennaio. il trend ribassista, tuttavia, non è nuovo al comparto tecnologico legato a Pechino: negli ultimi 12 mesi, l’indice Hang Seng Tech ha perso oltre il 54%.

3. India in soccorso di Putin

La Cina non è la sola a sostenere la Russia. I funzionari indiani hanno dichiarato lunedì che stanno cercando modi per garantire che l’India possa continuare a commerciare con la società nonostante le sanzioni occidentali.

“La Russia offre petrolio e altre materie prime a un forte sconto. Saremo felici di accettarlo”, ha affermato a reuetrs un funzionario del governo indiano aggiungendo che le questioni relative alle petroliere e alle assicurazioni devono “ancora essere concordate”.

Diversi osservatori affermato che le sanzioni accelereranno lo sviluppo di sistemi di pagamento internazionali a trazione cinese, come il CIPS, erodendo lo status di egemonia del dollaro nel commercio internazionale. È probabile che l’atteggiamento pro Putin dell’India abbia una forte influenza sui Paesi meno sviluppati che dipendono da Mosca non solo per l’energia, ma anche per le importazioni di grano.

Altri nazioni, tuttavia, hanno continuato ad aumentare la pressione sull’economia russa. Le autorità di regolamentazione delle Bermuda, che sovrintendono gran parte del mercato riassicurativo mondiale, hanno affermato che ritireranno tutti i permessi degli aerei operati dalla Russia a causa dell’impossibilità di eseguire i controlli. La mossa potrebbe porre effettivamente fine ai voli internazionali delle compagnie aeree russe.

4. Yuan come riserva estera

La de-dollarizzazione sta già compiendo i primi passi. Secondo quanto affermato dal ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, a sua delle sanzioni occidentali che hanno bloccato l’accesso alle riserve in valuta estera, la Russia utilizzerà lo yuan per far fronte ai pagamenti esteri, dopo che le principali banche del Paese hanno già adottato il sistema di pagamenti cinese per le transazioni trans-frontaliere.

Con Mosca che deve rimborsare 117 milioni di dollari di cedole obbligazionarie denominate in dollari, se la richiesta del pagamento in valuta estera dovesse essere respinta dalle banche occidentali, il ministero potrebbe rimborsare l’importo dovuto in rubli.

Per Siluanov, un pagamento in rubli invece di utilizzare valuta estera “non costituisce default”, poiché il servizio del debito “è comunque garantito”. Inoltre, iIl ministero delle finanze ha approvato oggi una procedura temporanea al fine di onorare il debito in valuta estera. Ritiene che le sanzioni occidentali – che hanno congelato l’accesso a dollari ed euro detenuti dalla banca centrale – siano mirate a creare un default sovrano artificiale

5. Attesa Fed

I mercati azionari Usa, e non solo, attendono l’esito del meeting della Federal Reserve statunitense (mercoledì 16 marzo ore 20:00 CET), in cui è previsto un rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base. Prima dell’invasione russa in Ucraina, secondo il Fed monitor tool di Investing,com, la possibilità di +50 punti base era prezzata oltre il 70%.

In quest’ottica, il future è in rialzo di 150 punti, il future sul indica -36 punti, mentre per lo S&P 500 si prende un avvio in rialzo di 10 punti. Ancora in aumento il tasso di rendimento de Tnote a , ora al 2,075%. S’incontreranno questa settimana i board delle banche centrali d’Inghilterra, Giappone, Turchia e Russia.

“Anche se gli investitori hanno accettato che la Fed probabilmente inizierà ad aumentare i tassi, c’è ancora una mancanza di chiarezza su quanto lontano e quanto velocemente la Fed si muova da lì”, ha scritto in una nota Lindsey Bell, Chief Markets & Money Strategist di Ally.

“Con il mercato che agisce sotto forma di volatilità e possibilmente riducendo la domanda, la Fed potrebbe non dover muoversi così rapidamente. Tuttavia, il ritmo dell’inflazione sarà il motore chiave dei cambiamenti politici per la parte migliore di quest’anno”, ha aggiunto l’esperta.

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