Dom. Nov 24th, 2024

[ad_1]


Putin: per il gas pagate in rubli. Mariupol, sequestrato convoglio umanitario

Reuters

Nel 28° giorno di guerra tra Russia e Ucraina un convoglio umanitario di 11 autobus diretto a Mariupol è stato sequestrato dall’esercito di Mosca. Mentre le forze russe sono entrate nella città sul mare d’Avov.

La denuncia del sindaco di Irpin: bombe al fosforo usate dalla Russia

“La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”. A dirlo è stato il sindaco di Irpin Oleksandr Markushin, citato da The Kyiv Independent. I russi – sempre stando alla sua ricostruzione – «hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo. L’uso di tali armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra». Intanto il vice capo della polizia di Kiev ha diffuso un video in cui accusa la Russia di avere usato munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, come riferisce The Independent.

Immediato l’intervento del presidente americano Joe Biden: “L’uso di armi chimiche da parte della Russia è una minaccia reale”.

Putin: non accetteremo pagamenti in euro e dollari per gas

La Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. L’annuncio del presidente russo Vladimir Putin ha provocato il calo delle Borse europee: Francoforte -1,3%, Madrid -1,4%, Parigi e Milano -1%, Londra -0,1%. Sul fronte valutario, il rublo si rafforza, ma resta debole rispetto agli scambi prima della guerra in Ucraina. Per un dollaro servono 100 rubli.

Seduta straordinaria del parlamento francese per Zelensky. Il presidente ucraino si è rivolto questo pomeriggio in videoconferenza ai deputati e ai senatori della Francia. “Le imprese francesi devono lasciare la Russia”, citando esplicitamente il gruppo automobilistico Renault e la catena di bricolage Leroy Merlin. Zelensky ha parlato per circa 10 minuti e ha chiesto alla Francia e ai suoi partner di fare di più, “un pacchetto di sanzioni alla settimana”, per mettere al tappeto l’economia russa. Zelensky si era già prestato allo stesso esercizio dinanzi ai parlamenti di numerosi Paesi, tra cui quello italiano. Ogni volta, ha chiesto alla comunità internazionale di rafforzare gli aiuti dinanzi alla guerra. Ai parlamentari giapponesi aveva detto in mattinata: “Abbiamo bisogno di un embargo internazionale del gas e del petrolio russo”. Nell’intervento aveva ringraziato il Giappone per le sanzioni alla Russia. “Voi siete stati i primi in Asia ad aver veramente cominciato a fare pressioni sulla Russia per ristabilire la pace, ad aver sostenuto le sanzioni e vi esorto a continuare”.

Biden e Zelensky giovedì al vertice Nato

Kiev ha chiesto all’Occidente di inviare all’Ucraina “armi offensive” come “mezzo di deterrenza” contro Mosca. E’ l’appello lanciato da Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Zelensky, alla vigilia del vertice straordinario dei leader della Nato a Bruxelles in cui Zelensky parlerà in videoconferenza e dove è atteso anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Le nostre forze armate e i nostri cittadini resistono con un coraggio sovrumano, ma non possiamo vincere una guerra senza armi offensive, senza missili a medio raggio, che possono essere un mezzo di deterrenza”, ha affermato Yermak in un video su Telegram, citando anche sistemi di difesa aerea e caccia.
“Giovedì i leader prenderanno la decisione di rafforzare ulteriormente la presenza della Nato nel suo lato orientale”. Lo ha annunciato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg. “Abbiamo il dovere di assicurarci che la guerra non esca dall’Ucraina – ha aggiunto –. Una guerra diretta tra Nato e Russia causerebbe maggiore distruzione”.

E ancora: “Mosca deve smetterla con le minacce nucleari. L’uso di armi chimiche da parte della Russia cambierebbe la natura del conflitto e avrebbe enormi conseguenze. Gli alleati della Nato sono pronti a rafforzare gli aiuti all’Ucraina, incluso quelli militari”. Nel summit straordinario del 24 marzo, tra l’altro, si affronterà anche il ruolo della Cina “che ha dato sostegno politico alla Russia e che la appoggia nella diffusione della disinformazione: agli alleati verrà detto che Pechino potrebbe dare aiuto materiale per l’invasione”. La Nato, infine, “chiederà alla Cina di assumersi le sue responsabilità” e di chiedere “lo stop immediato della guerra”.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden – atteso a Bruxelles per partecipare al vertice Nato, all’incontro con i leader del G7 e al Consiglio europeo – imporrà nuove sanzioni a 300 membri del Parlamento russo, la Duma.

Se i Paesi occidentali decideranno, come hanno preannunciato, un embargo sui prodotti russi dell’energia, il mercato crollerà portando i prezzi verso un terreno sconosciuto: è stata la replica del vicepremier russo e ministro dell’Energia, Alexandre Novak. “E’ assolutamente evidente che senza gli idrocarburi russi, se saranno imposte sanzioni, i mercati del gas e del petrolio crolleranno. Il rialzo dei prezzi delle risorse energetiche può essere imprevedibile”, ha detto davanti alla Duma.

Il Pentagono ha criticato l’irresponsabilità del Cremlino, che non ha escluso l’utilizzo di armi nucleari in caso di “minaccia all’esistenza” della Russia. Secondo il Pentagono, tuttavia, finora “non è stato osservato alcun elemento che porti a ritenere che gli Stati Uniti debbano cambiare la loro dottrina di deterrenza”.
Il presidente degli Stati Uniti arriva a Bruxelles “per discutere degli sforzi di deterrenza e difesa in risposta all’attacco ingiustificato e non provocato della Russia contro l’Ucraina”. Lo ha sottolineato la Casa Bianca, precisando che sarà questo il cuore del suo intervento al vertice straordinario della Nato di giovedì.
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha definito “pericolose” le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che martedì, in un’intervista alla Cnn, non ha escluso l’utilizzo dell’arma nucleare qualora la Russia affrontasse una minaccia “esistenziale”. “Non è il modo in cui una potenza nucleare responsabile dovrebbe comportarsi”, ha dichiarato il portavoce ai cronisti. I funzionari del Pentagono, ha rassicurato Kirby, “non hanno registrato nulla che ci possa condurre a concludere che abbiamo bisogno di modificare la nostra posizione di deterrenza strategica”.
“Quello che ha dichiarato il portavoce del Cremlino (Dmitry) Peskov è da irresponsabili. Usare le armi nucleari sarebbe tragico non solo per l’Ucraina ma per tutto il mondo. Ma non possiamo escludere niente in questa situazione. Noi non abbiamo attaccato alcun Paese, noi difendiamo solo la nostra terra”. Lo ha detto l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, intervistato da Sky tg24.

Reuters

Da parte russa non c’è la disponibilità alla pace“: lo ha dichiarato l’ambasciatore ucraino in Italia. “I negoziati non si fermano, lavoriamo ogni giorno per la pace. In questo periodo – ha aggiunto Melnyk – i vari gruppi di lavoro si riuniscono a distanza. ma finché non saremo arrivati alla firma di un accordo non possiamo rivelare i dettagli. Purtroppo – ha affermato l’ambasciatore – non abbiamo visto da parte russa l’accettazione dell’offerta di un incontro fra Putin e Zelensky”. Inoltre, ha proseguito “apprezziamo tantissimo il ruolo della Santa Sede per risolvere questa tragedia” e “faremo tutto il possibile per organizzare la visita” del Pontefice a Kiev. “Ma non dipende solo da noi, serve un cessate il fuoco per garantire la sicurezza del suo viaggio in Ucraina“, ha proseguito, sottolineando che in caso contrario sarebbe troppo difficile organizzare la visita di papa Francesco.

Nello stesso giorno in cui la Polonia ha espulso i 45 diplomatici russi accusati di spionaggio, l’inviato per il clima di Mosca, Anatoly Chubais, si è dimesso e ha lasciato la Russia spiegando che la sua decisione è legata all’opposizione alla guerra di Vladimir Putin in Ucraina.

Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti. Chubais è conosciuto come l’architetto delle privatizzazioni in Russia degli anni 1990 e con il suo passo indietro è il funzionario di più alto livello a rompere con il Cremlino sull’invasione dell’Ucraina.

Reuters

Alle prime ore del mattino i russi hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti a 15 chilometri da Mariupol. “Dipendenti del servizio di emergenza e autisti sono stati fatti prigionieri”, ha detto il presidente ucraino Zelensky.

Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina, ma non per uscire dalla città ucraina sul Mare d’Azov. Lo ha affermato la vice primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, citata da diversi media internazionali, sostenendo che non c’è accordo con la Russia per stabilire un corridoio sicuro dalla città assediata. Fonti americane riferiscono che i soldati di Mosca sono ormai entrati nella città costiera dove centomila persone sono rimaste intrappolate affrontando la fame sotto “costanti” bombardamenti russi senza acqua né elettricità. Così si è espresso in un video, citato da diversi media internazionali, il presidente dell’Ucraina, che ha fatto appello per il rilascio di un convoglio umanitario catturato dalle forze russe.

Zelensky ha rinnovato i suoi appelli affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri, e ha detto che i civili stanno affrontando “condizioni disumane” in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine”. Più di 7.000 persone sono fuggite dalla città nelle ultime 24 ore, ha detto.

Il fronte russo: come si stanno muovendo i soldati russi in Ucraina

Le truppe russe in Ucraina si stanno “riposizionando” in vista di una ripresa dell’offensiva “su larga scala”. Lo riporta l’intelligence britannica in un nuovo aggiornamento della situazione sul terreno. Secondo l’intelligence, resta lo stallo sui fronti settentrionali, mentre nell’est le forze russe stanno cercando di circondare l’esercito ucraino avanzando da Kharkiv e Mariupol. I russi, inoltre, stanno ancora tentando di accerchiare Mykolaiv nel tentativo poi di marciare verso Odessa. “La situazione è sotto controllo ora. L’aggressione della Russia cresce giorno dopo giorno ma grazie al nostro sistema di difesa tutto è sotto controllo” ha sottolineato il portavoce dell’esercito ucraino per l’Oblast di Odessa, Sergey Bratchuk. Sul ruolo dell’Ue nella guerra Bratchuk ha spiegato di essere “consapevole del fermo appoggio della società civile e dei leader europei”. “Credo che l’Europa darà seguito a quanto detto in termini di aiuti, soprattutto per ciò che riguarda l’invio di sistemi anti-aereo. Noi li stiamo aspettando e probabilmente ne ricevere di altri nei prossimi giorni”.

A Odessa gli abitanti al lavoro con i sacchi di sabbia per costruire trincee in attesa dell'arrivo delle truppe russe

A Odessa gli abitanti al lavoro con i sacchi di sabbia per costruire trincee in attesa dell’arrivo delle truppe russe – Reuters

Le forze russe stanno continuando l’avanzata nel Donetsk e sono penetrate per altri quattro chilometri nel territorio ucraino, raggiungendo il villaggio di Novomykhailivka. Lo riferisce il portavoce della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo il quale i militari russi stanno inseguendo le unità in ritirata della cinquantaquattresima brigata meccanizzata separata delle forze armate ucraine. Le forze separatiste del Donetsk, aggiunge il portavoce, hanno invece preso controllo della località di Verknetoretske e stanno affrontando unità della venticinquesima brigata aviotrasportata ucraina.
Due bambini e un adulto sono rimasti uccisi per l’esplosione di un colpo dell’artiglieria russa su un edificio di appartamenti a Rubizhne, nel distretto di Lugansk. Lo ha riferito il governatore Serhiy Gaidai sul suo canale Telegram, citato da The Kyiv Independent. La granata è esplosa al quinto piano dell’edificio. Il governatore Gaidai ha fatto sapere anche che è stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco locale per evacuare i civili intrappolati dai combattimenti nella regione di Lugansk, nel Donbass, a partire da questa mattina.

Sarebbero 15.600, secondo le autorità militari ucraine, i soldati russi uccisi in combattimento dall’inizio dell’invasione ordinata da Vladimir Putin. Si tratta di una cifra molto superiore a quella finora riconosciuta da Mosca, che da inizio marzo non ha ancora fornito un bilancio ufficiale aggiornato dei caduti. Lo Stato maggiore ucraino ha indicato sul proprio account Facebook che a oggi sarebbero stati distrutti 517 carri armati, 267 sistemi di artiglieria e 80 lanciarazzi multipli semoventi e corazzati delle forze russe. Inoltre, secondo il bilancio tracciato da Kiev, sarebbero stati distrutti anche 101 aerei, 124 elicotteri, 47 sistemi di difesa antiaerea, 1.008 veicoli, quattro mezzi navali, 70 serbatoi di carburante e 42 droni. “I dati sono in aggiornamento. I calcoli sono complicati a causa dell’elevata intensità dei combattimenti”, ha sottolineato lo Stato maggiore.

Al 28° giorno dell’invasione russa in Ucraina, sono stati uccisi 121 bambini e altri 167 sono rimasti feriti.

Lo ha riferito l’ufficio del procuratore generale ucraino sulla sua pagina Facebook, citato dall’Agenzia Unian. I bombardamenti hanno colpito 548 strutture educative, 72 delle quali sono state completamente distrutte, ha detto. “Le scuole bombardate sono più di 220 scuole, 155 gli asili nido. La situazione peggiore è nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Mykolaiv, Sumy, Kyiv, Kherson, Chernihiv e a Kiev.
Colpiti dalle bombe russe anche scuole di medicina, arti, impianti sportivi, biblioteche “, ha detto la Procura di Kiev.

Reuters



[ad_2]

Source link