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L’orrore di Bucha è rimasto silente per più di un mese. Al buio delle cantine usate come stanze di tortura, sotto la terra delle fosse comuni dove, raccontano i soccorritori, sono sepolte centinaia di persone infilate in sacchi di plastica neri. Ora che l’esercito russo ripiega verso est e il sobborgo di Kiev è stato riconquistato dalle forze ucraine, la morte è alla luce del sole: la fila di corpi di cittadini giustiziati e abbandonati per strada, le sepolture di massa sommarie. E soprattutto riemergono dal silenzio le testimonianze dei cittadini rintanati per tutto questo tempo in casa, senza poter entrare – per ordine dei soldati – nei rifugi allestiti nelle abitazioni. «Bucha è stata devastata dal 24 febbraio. Io ho visto il massacro e posso riferirlo. I media lo hanno scoperto soltanto adesso», afferma Sergiy Prylucki, residente nei pressi dell’aeroporto, uno dei primi obiettivi bombardati.
LE SEVIZIE
Le truppe di Mosca hanno avuto a disposizione quattro settimane per distruggere case, sterminare vite, umiliare e terrorizzare la popolazione. L’agenzia Unian scrive che le milizie ucraine hanno rinvenuto, nel seminterrato di un sanatorio locale per bambini chiamato “Radiant”, una camera per le sevizie con i cadaveri ormai decomposti di cinque civili piegati in avanti e con le mani legate dietro la schiena. Avevano molte ferite alla testa e alle gambe, sul pavimento attorno a loro c’erano numerosi bossoli. «Il massacro nel nostro villaggio è cominciato il pomeriggio del 4 marzo, quando una ventina di tank russi hanno attraversato questa strada incolonnati e hanno cominciato a sparare con i kalashnikov all’impazzata sulle nostre case e sulle macchine che incrociavano, schiacciandole. Non evacuavano, sparavano. E con alcuni tank hanno sfondato le case», è il ricordo nitido di Tamara. Il 10 marzo le immagini satellitari della società privata Usa Maxar Technologies riprendono i primi scavi, attorno a una chiesa, di una trincea adibita a fossa comune. «Da allora sono arrivati decine di corpi a tutte le ore, ogni giorno. Donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati», dice sconfortato Andryi Galavin, prete della chiesa ortodossa di Sant’Andrea.
Ieri il presidente Volodymyr Zelensky, con giubbotto antiproiettile mimetico, è arrivato in città e ha visitato l’ospedale. «I soldati russi sono macellai. Non ci fermeremo neanche un minuto finché non troveremo tutti i criminali e penso che questo andrà a beneficio della civiltà», ha annunciato. Si tratta di «una questione di vita, di morte e di tortura», ha aggiunto, avvertendo che «se non troviamo una soluzione civile», il popolo ucraino «troverà una soluzione non civile. I colloqui di pace devono andare avanti». Altrettanto esplicito il capo dell’ufficio della presidenza Andriy Yermak, che su Telegram firma la condanna ucraina: «Bucha sarà il processo di Norimberga per Putin e i criminali russi. Li troveremo tutti. Nessun termine di prescrizione». La strage del sobborgo, per il presidente americano Joe Biden, è più che sufficiente per chiedere l’avvio di «un processo per crimini di guerra» nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, «un uomo brutale, quello che è successo è ignobile». Perciò Biden è intenzionato a firmare «ulteriori sanzioni» contro la Russia e a sostenere Zelensky: «Dobbiamo continuare a fornire all’Ucraina le armi di cui ha bisogno», afferma. Per Kiev è genocidio. Gli Usa sostengono di non averne prova, ma per loro e la Ue è un atto criminale per il quale deve essere attivata la Corte penale internazionale dell’Aja.
Per Mosca è soltanto una provocazione per bloccare i negoziati. «La situazione a Bucha è una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network», insiste il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ripreso dalla Tass. E lancia un messaggio: «Gli americani non hanno la coscienza pulita». A spiegare il perché è la sua portavoce Maria Zakharova. «La Russia considera la situazione a Bucha una provocazione che minaccia la pace e la sicurezza internazionale – afferma – Se gli americani vogliono investigare i crimini di guerra, che comincino con i bombardamenti sulla Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq. Non appena finiscono, possono passare ai bombardamenti nucleari sul Giappone». Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, informa che esperti del ministero della Difesa russo hanno trovato segni di «manomissione dei video» e «falsi» nei filmati presentati dalle autorità di Kiev e Lavrov promette: «Forniremo tutto il materiale all’Onu». Ma la bilancia della verità pesa decisamente a sfavore del Cremlino. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, annuncia la procuratrice generale Irina Venediktova, sono stati registrati oltre 7.000 crimini di guerra. A raccogliere le prove sono le squadre investigative composte da rappresentanti della polizia nazionale e del servizio di sicurezza dell’Ufficio investigativo statale, ma molte denunce arrivano direttamente «sul portale warcrime.gov.ua dove tutti i cittadini possono fornire le proprie informazioni sui crimini commessi». La guerra ha delle regole, riflette la procuratrice, e la Russia le ha calpestate tutte. Quando i soldati ubriachi saccheggiano villaggi, prendono a fucilate le persone in fuga, assediano città e torturano, «ecco, si tratta di genocidio». In tutto questo tempo a Bucha le persone hanno vissuto barricate in casa con i cadaveri per strada, a terra o nelle auto. Nessuno poteva recuperarli o faceva la stessa fine. Ora li seppelliscono in giardino, Andreij ha sistemato la bara e aspetta che qualcuno lo aiuti a mettere il corpo della zia dentro, che giace ancora sul divano.
LE SCHIAVE
Sulla via principale, la Yablunskavia, tutto è rimasto com’era dal 24 febbraio, con le auto, i furgoni e i camion dei civili calpestati dai carri armati e sfregiati con simboli della “Z” dell’invasione e della “V” di vittoria tracciati con lo spray. «In questo mese di occupazione i russi hanno preso alcune donne, sui trent’anni, e le hanno portate nel loro quartier generale facendole schiave. A loro serviva che cucinassero e facessero tutto ciò che veniva loro ordinato», riferisce un testimone. Lo ha visto anche l’imprenditore torinese Gianluca Miglietta, che prima di riuscire a scappare ha assistito al «massacro delle donne, stuprate e uccise. Poi sono passati sui loro corpi con i blindati». Per cacciare le loro prede i soldati passavano in rassegna il quartiere, costringendo gli abitanti a uscire dalle abitazioni. Una quarantina di persone, ha raccontato un’insegnante a Human rights watch, sono state radunate in un piazzale, lasciate per ore in piedi al gelo di fronte a un giovane uomo fatto inginocchiare sul ciglio della strada. Per coprirgli il volto i soldati hanno usato la sua stessa maglietta, poi lo hanno finito con un colpo alla nuca. Altri quattro prigionieri erano allineati in attesa della medesima esecuzione. Lidia, anziana lavoratrice nel vicino laboratorio di ceramiche, piange la morte di due ragazzini: «Li hanno uccisi soltanto perché sedevano vicino al rifugio». È l’abisso, eppure a Bucha non si è toccato il fondo. A Mariupol, dice il ministro degli esteri Kuleba, il quadro è pure più drammatica. «La situazione peggiore è, quanto al numero di vittime tra i civili, a Borodyanka. C’è qualcosa di cui parlare», anticipa il procuratore Venediktova. Tymofiy Mylovanov, consigliere del presidente Zelensky, non va per il sottile. I primi racconti di chi ha assistito, dice, parlano di bambini bruciati vivi, giovani donne violentate in massa e poi giustiziate, civili uccisi mentre lavoravano nei campi o nel giardino di casa.
Ucraina, la giornata in diretta
Ore 00.27 – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha annunciato che oggi si rivolgerà al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a proposito delle stragi dei civili a Bucha ed in altre città. «Vorrei sottolineare che siamo interessati all’indagine più completa e trasparente, i cui risultati saranno conosciuti e spiegati all’intera comunità internazionale», ha detto Zelensky in un video messaggio.
Ore 23.30 – Dieci persone sono rimaste uccise e 46 ferite in un bombardamento con le bombe a grappolo a Mykolaiv, secondo quanto ha dichiarato il sindaco Oleksandr Senkevich, si legge in un tweet del Kyiv Independent. Secondo il sindaco nei bombardamenti di oggi sono stati colpiti due ospedali, un orfanotrofio, 11 asili e 12 scuole.
Ore 23.00 – Le immagini satellitari smentiscono quanto Mosca afferma su Bucha. È quanto emerge da un’analisi delle immagini satellitari condotta dal new York Times e secondo la quale molti civili sono stati uccisi più di tre settimane fa, quando i russi avevano il controllo di Bucha. Quando alcune delle immagini sono emerse, Mosca ha spiegato che i civili erano stati uccisi dopo che le sue truppe avevano lasciato la città. Un video girato il 2 aprile, mette in evidenza il New York Times, ha mostrato vari corpi in strada e le immagini satellitari fornite da Maxar Technologies hanno mostrato che alcuni di questi erano lì dall’11 marzo.
Ore 22.30 – L’allarme aereo è scattato stasera nelle regioni dove si trovano Rivne, Ternopil, Dnipropetrovsk, Poltava e Kharkiv. Ne dà notizia Ukrinform.
Ore 21.51 – «Le accuse di atrocità contro i civili da parte delle truppe russe sono solo una provocazione, una messa in scena, i nostri militari non hanno fatto nulla di quello di cui sono stati accusati. Non è quello che è successo e abbiamo prove che proporremo domani al Consiglio di Sicurezza». Lo ha detto l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, parlando con i giornalisti. Tra le prove c’è un video del sindaco di Bucha dopo il ritiro dei militari russi, che si è detto (secondo la traduzione) felice, parlando di vittoria per l’esercito ucraino, senza menzionare nulla delle atrocità.
Ore 21.34 – «Stiamo ricevendo notizie credibili di torture, stupri ed esecuzioni di civili con le loro famiglie». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa, sottolineando che non si tratta di atti isolati «di soldati canaglia», ma «parte di una campagna più ampia e preoccupante». Price ha parlato di «una litania da incubo» che racconta «di mine e trappole esplosive lasciate dalle forze di Putin che si sono ritirate per ferire ancora più civili e rallentare la stabilizzazione e la ripresa delle comunità devastate».
Ore 21.26 – «Stiamo ricevendo notizie credibili di torture, stupri ed esecuzioni di civili con le loro famiglie». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa, sottolineando che non si tratta di atti isolati «di soldati canaglia», ma «parte di una campagna più ampia e preoccupante». Price ha parlato di «una litania da incubo» che racconta «di mine e trappole esplosive lasciate dalle forze di Putin che si sono ritirate per ferire ancora più civili e rallentare la stabilizzazione e la ripresa delle comunità devastate».
Ore 21.25 – «Stiamo lavorando con i nostri alleati europei per altre sanzioni per far pagare un prezzo più pesante alla Russia»: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa, Jake Sullivan.
Ore 21.21 – Mosca sta rivedendo i suoi obiettivi militari e sta concentrando la sua offensiva nel sud e nell’est dell’Ucraina: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Ore 21.13 – L’espulsione di una trentina di diplomatici russi dalla Francia indica che anche Parigi ha ceduto alla «psicosi» e a questo provvedimento seguiranno «misure di ritorsione». Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dall’Interfax. «Questo è il segnale che la psicosi è diventata incontrollabile anche a Parigi», ha dichiarato.
Ore 20.40 – «Procuratori americani si trovano nella regione per collaborare con la procura generale ucraina» al fine di mettere la Russia davanti alle responsabilità dei «crimini di guerra commessi» in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa sottolineando che gli Usa «stanno lavorando con alleati e partner» in questo senso.
Ore 20.00 – Embargo totale a petrolio, gas e carbone, chiusura di tutti porti alle navi e ai beni russi, piena disconnessione delle banche russe da Swift e l’invio di più armi e attrezzature militari». È quanto chiedono alla Commissione Ue, su iniziativa di Guy Verhofstadt, 207 europarlamentari in una lettera scritta. Tra i firmatari ci sono esponenti dei gruppi Renew, Ppe, S&D, Ecr e anche Greens. Tra gli aderenti non figurano al momento europarlamentari italiani.
Ore 19.50 – La Francia ha deciso di espellere «numerosi» diplomatici russi le cui attività sono considerate «contrarie ai suoi interessi». Lo rende noto il ministero degli esteri francese.
Ore 19.46 – «Questi politici non hanno la coscienza pulita». Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha risposto alle parole del presidente americano Joe Biden che ha definito «un criminale di guerra» il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
Ore 19.30 – È stata «respinta» la ripetuta richiesta della Russia di tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla situazione nella città di Bucha. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di una conferenza stampa a Mosca. «Ieri abbiamo chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ma i nostri colleghi britannici, che ora lo presiedono, hanno rifiutato. Anche il nostro tentativo di oggi non ha avuto successo», ha detto Lavrov, citato dall’agenzia Tass.
Ore 19.16 – La Russia intende «cogliere ogni opportunità per raggiungere un accordo con l’Ucraina». Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.
Ore 18.47 – La regione di Zhytomyr, nell’Ucraina occidentale, è stata liberata dalle truppe russe. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale Vitaly Bunechko. «Nella regione di Zhytomyr, il nemico è stato respinto e alcuni russi se ne sono andati da soli. Dal 4 aprile non ci sono truppe di occupazione russe nella regione citato da Unian. »Nella regione di Zhytomyr, il nemico è stato respinto e alcuni russi se ne sono andati da soli. Dal 4 aprile non ci sono truppe di occupazione russe nella regione«, ha detto Bunechko.
Ore 18.38 – Le efferatezze attribuite alle forze russe a Bucha, alle porte di Kiev, sono solo «la punta dell’iceberg», a Mariupol la situazione è anche «peggiore». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un punto stampa congiunto con la collega britannica Liz Truss, incontrata a Varsavia assieme al capo della diplomazia polacca, Zbigniew Rau.
Ore 18.22 – «L’Ucraina è uno dei Paesi con più mine al mondo sul suo territorio. Anche prima dell’offensiva militare in corso, più di 1,8 milioni di persone già vivevano da otto anni circondate dalle mine». Lo scrive su Twitter l’Ocha, l’Ufficio dell’Onu per i coordinamento degli Affari Umanitari nella Giornata Internazionale contro le mine.
Ore 18.10 – Il governo tedesco ha deciso di dichiarare 40 diplomatici russi «persone non grate». Lo ha annunciato oggi la ministra degli Esteri Annalena Baerbock. «Si tratta di persone che hanno lavorato qui in Germania ogni giorno contro la nostra libertà e contro la coesione della nostra società», ha affermato secondo quanto riporta la Dpa. «Questa cosa non la tollereremo oltre». La decisione è stata comunicata all’ambasciatore russo Sergei Nethayev lunedì pomeriggio.
Ore 18.05 – Ci sono morti e feriti a Mykolaiv dopo l’attacco russo con bombe a grappolo contro edifici residenziali della città. Lo riporta The Kyiv Independent.
Ore 18.00 – Se gli americani vogliono investigare i crimini di guerra, «che comincino con i bombardamenti sulla Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando la proposta del presidente Usa Joe Biden di creare un tribunale per crimini di guerra dei russi in Ucraina. «Non appena finiscono, possono passare ai bombardamenti nucleari sul Giappone», ha aggiunto Zakharova, citata da Interfax.
Ore 17.59 – A Kherson occupata dai russi stanno finendo tutte le scorte di cibo, medicinali e carburante. Lo denuncia il consiglio comunale della città, riporta Ukrainska Pravda. «Kherson è bloccata dagli invasori. Non possiamo andarcene. Non possono venire da noi. La città sta finendo la farina per fare il pane, ci sono problemi con le medicine e il carburante. Le attività si sono fermate, molti hanno perso il lavoro. Ma le autorità cittadine aiutano le persone che non possono comprarsi da mangiare», afferma il consiglio comunale.
Ore 17.33 – Le forze russe si stanno preparando a conquistare Kharkiv. Lo ha affermato il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk citato da Unian. «Gli sforzi principali del nemico si sono concentrati sulla preparazione per la ripresa delle operazioni offensive per circondare le forze ucraine e conquistare la città di Kharkiv» ha detto Motuzyanyk, spiegando che «il nemico sta rafforzando le truppe dei distretti militari occidentali e meridionali nei distretti operativi di Slobozhansky e Donetsk. Lo sta facendo sia trasferendo truppe da altri distretti militari sia coinvolgendo unità della riserva».
Ore 17.19 – La Cina «non cerca interessi geopolitici egoistici sull’Ucraina» e non è indifferente sul conflitto: il ministro degli Esteri Wang Yi in un colloquio telefonico, il secondo dopo quello del primo marzo, con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba, ha detto che «la Cina ha solo una sincera aspettativa che è la pace e accoglie con favore i colloqui tra Russia e Ucraina», invitando le parti a impegnarsi nei negoziati a dispetto «delle difficoltà da affrontare e delle differenze». La Cina, si legge in una nota di Pechino diffusa nella notte, «manterrà una posizione obiettiva ed equa e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo a modo suo».
Ore 16.48 – Joe Biden chiede un processo per crimini di guerra contro Vladimir Putin. «Quello che sta accadendo a Bucha è un crimine di guerra». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden annunciando che la sua amministrazione sta studiando nuove sanzioni contro Mosca. «Putin è brutale, quello che è successo a Bucha è orribile», ha aggiunto.
Ore 16.34 – Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono stati registrati oltre 7.000 crimini di guerra. Lo ha annunciato la procuratrice generale Irina Venediktova, riporta Ukrinform. Le squadre investigative sono composte da rappresentanti della polizia nazionale e del servizio di sicurezza dell’Ufficio investigativo statale, ha detto la procuratrice spiegando che, in aggiunta, «abbiamo un portale warcrime.gov.ua dove tutti i cittadini possono fornire le proprie informazioni sui crimini di guerra. Ora ce ne sono più di 7.000».
Ore 16.00 – «Vogliamo diventare il prima possibile indipendenti dalle importazioni di energia dalla Russia e la Germania sosterrà ulteriori sanzioni alla Russia, ma al momento non è possibile tagliare le forniture di gas». Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, arrivando all’Eurogruppo. «Dobbiamo fare più pressione su Putin, isolare la Russia e tagliare tutti i rapporti economici» ma per arrivare a un embargo «abbiamo bisogno di tempo, al momento dobbiamo distinguere tra petrolio, carbone e gas», ha spiegato.
Ore 15.35 – Un appello all’Occidente firmato con il proprio sangue. È quanto si legge in una lettera, di cui l’ANSA ha preso visione, scritta da un gruppo di militari dell’esercito ucraino a Odessa e indirizzata ala Cedu. «La debolezza dei leader degli Usa e dei Paesi Ue costa ogni giorno a militari e civili ucraini centinaia di vite. Ecco perché abbiamo scritto questo appello alla Corte europea dei diritti umani direttamente con il sangue, perché oggi qui fermiamo un’aggressione diretta a voi pagando con le nostre vite», si legge nella missiva. «L’Ucraina ha bisogno che il cielo sia messo in sicurezza», si legge ancora.
Ore 15.10 – «Ancora una volta Mykolaiv è stata colpita da proiettili a grappolo». Lo rende noto il sindaco Oleksandr Fedorovyč Senkevyč, invitando su Telegram i cittadini a stare lontani dalle finestre e a non pubblicare foto e video per evitare di aiutare il nemico.
Ore 15.05 – «Dobbiamo aumentare la pressione sulla Russia e aumentare il sostegno per l’Ucraina» e «per la Commissione Ue nulla è fuori discussione». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, prima dell’Eurogruppo a Lussemburgo, rispondendo a una domanda sulla possibilità di un embargo sul petrolio russo. «È molto chiaro che come Ue dobbiamo fare di più per fermare questa guerra e queste atrocità, quindi la Commissione europea sta già preparando il prossimo pacchetto di sanzioni» e «tutti gli Stati membri saranno in grado di decidere sui prossimi passi ambiziosi» da compiere, ha detto.
Ore 14.51 – «L’Austria non è a favore di nuove sanzioni» contro Mosca «legate al gas. Siamo molto dipendenti dal gas russo e penso che tutte le sanzioni che colpiscono noi più di quanto colpiscano la Russia non sarebbero giuste». Lo ha detto il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, arrivando all’Eurogruppo a Lussemburgo. Quanto sta accadendo in Ucraina «è estremamente duro, ma quando si parla di sanzioni bisogna restare freddi e se una sanzione ti danneggia di più dell’altra parte allora non è la direzione giusta», ha evidenziato Brunner.
Ore 14.28 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato i soldati russi di essere dei «macellai», la stessa parola usata nei giorni scorsi dal presidente americano Joe Biden per il presidente russo Vladimir Putin. In un videomessaggio Zelensky ha definito le forze armate russe «assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori» e poi, rivolgendosi alle madri dei soldati russi e facendo riferimento a quanto avvenuto a Bucha, ha aggiunto: «Anche se avete cresciuto dei saccheggiatori, come possono essere diventati anche dei macellai?… Hanno ucciso deliberatamente e con soddisfazione».
Ore 14.14 – Gli Stati Uniti chiederanno all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani di Ginevra. Lo ha annunciato l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield in risposta agli orrori di Bucha. La Russia è al suo secondo anno di un mandato di tre all’interno del Consiglio, ma con un voto dei due terzi dell’Assemblea dell’Onu può essere espulsa «per gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani».
Ore 13.47 – Nei sotterranei di una scuola del villaggio di Yahidne, nella regione di Cernihiv, «gli occupanti russi hanno tenuto in ostaggio 150 persone, compresi donne e bambini. Chi moriva veniva lasciato lì accanto ai vivi, i vivi hanno patito fame, paura, dolore, disperazione». Lo denuncia il governatore dell’Oblast di Cernihiv Viacheslav Chaus che su Fb ha postato anche delle foto.
Ore 13.39 – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto sulle misure di ritorsione sui visti per i paesi ostili. Lo scrive la Tass.
Ore 13.38 – «Questo è l’Olocausto del nuovo millennio, è una tragedia per l’ucraina, ma anche per l’Europa e il mondo». Lo afferma il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk, all’inviato Ansa a Bucha, in Ucraina, dopo essersi recato alle fosse comuni dove ci sono decine di corpi di cittadini del villaggio uccisi.
Ore 13.33 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta visitando la città di Bucha, dove si è recato all’ospedale cittadino.
Ore 13.21 – L’Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, dice di essere «inorridita» dalle immagini dei corpi trovati a Bucha, dopo che i soldati russi si sono ritirati, e parla di «possibili crimini di guerra». «Sono inorridita dalle immagini di civili che giacciono sulle strade e in tombe improvvisate a Bucha», dice Bachelet. «I rapporti che emergono da questa e altre aree sollevano seri e inquietanti interrogativi su possibili crimini di guerra, gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani», dichiara.
Ore 13.14 – Un lungo elenco dettagliato di 87 pagine con i nomi di oltre 1.600 soldati russi ritenuti coinvolti nel massacro di Bucha. Lo pubblica sul proprio sito la Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina, sottolineando che «tutti i criminali di guerra saranno assicurati alla giustizia per i crimini commessi contro la popolazione civile ucraina». Nell’elenco del «personale di 64 brigate di fanteria motorizzate separate della 35a armata», i soldati sono identificati con grado militare, nome e cognome, data di nascita ed estremi del passaporto. Per molti di loro, al posto del grado militare è scritto semplicemente ‘privatò. Figura anche qualche nome proveniente da diversi distretti Cecenia.
Ore 13.06 – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si rivolgerà domani in collegamento video ai deputati e senatori spagnoli in uno dei primi interventi pubblici da quando sono emerse le notizie sui massacri di Bucha. L’intervento, concordato con l’ambasciata ucraina, durerà circa mezz’ora, a partire dalle 16. Dopo il discorso di Zelensky interverrà anche il premier Pedro Sanchez. Il presidente ucraino è intervenuto con appelli pubblici per la prima volta davanti al Parlamento Europeo il primo marzo e da allora si è rivolto ad una ventina circa di assemblee parlamentari, tra cui, da ultimo, quelle del Belgio, dei Paesi Bassi e dell’Australia.
Ore 12.42 – L’Italia non si tirerà indietro, neanche sulla sanzione al gas russo, in particolare dopo le atrocità di Bucha. Lo ha detto il ministro degli esteri Luigi Di Maio rispondendo al termine della Trilaterale dell’Alto Adriatico con i colleghi di Croazia e Slovenia, svoltasi oggi a Zagabria. «L’Italia – ha aggiunto – non porrà veti su sanzioni al gas russo».
Ore 12.41 – «Dal 10 marzo arrivano decine di corpi a tutte le ore ogni giorno. Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati». Lo ha riferito Andryi Galavin, prete della chiesa ortodossa di Sant’Andrea Bucha, all’inviato ANSA davanti alle fosse comuni delle vittime della strage compiuta dai militari russi a Bucha, in Ucraina. «I parenti delle vittime possono venire qui solo adesso perché prima i soldati russi non lo permettevano», ha aggiunto.
Ore 12.38 – Sulle atrocità a Bucha attribuite ai russi, «queste aree di cui parliamo sono state sotto l’occupazione, sotto il controllo dell’aggressore, delle truppe russe, o sono state bombardate dall’aggressore. Quindi, naturalmente, non c’è nessun altro che avrebbe potuto commettere queste atrocità». Lo ha detto il portavoce dell’Ue Peter Stano interpellato sul fatto che vengano attribuite alla Russia prima dell’esito di un’indagine. «Ovviamente ci deve essere un’indagine», ha aggiunto, già annunciata dalla Corte penale internazionale e l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani.
Ore 12.21 – «Le immagini delle atrocità di Bucha ci hanno lasciato sgomenti. I responsabili dovranno rendere conto di quanto accaduto». Lo ha detto il ministro degli esteri Luigi Di Maio parlando a Zagabria, al termine del Trilaterale dell’Alto Adriatico con i suoi omologhi sloveno e croato. «L’Italia ribadisce la ferma condanna per l’inaccettabile e ingiustificabile aggressione russa ai danni dell’Ucraina», ha aggiunto.
Ore 12.10 – «La situazione a Bucha è una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network». A dirlo è il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ripreso dalla Tass.
Ore 12.08 – Il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di incontrare il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari Martin Griffiths, arrivato a Mosca ieri. Lo ha detto l’addetto stampa presidenziale russo Dmitry Peskov citato da Interfax. «No, il presidente non sta pianificando» un incontro, ha detto Peskov oggi quando gli è stato chiesto dai giornalisti se il presidente prevedesse qualche contatto con Griffiths. Contatti sono previsti a livello del ministero degli Esteri russo, ha detto.
Ore 12.07 – Il governo tedesco nega per ora uno embargo immediato dell’energia dalla Russia. Lo ha spiegato il sottosegretario all’Economia Oliver Krischer, dei verdi, nel corso di una conferenza stampa a Berlino, di cui riporta la Dpa. «Tuttavia, dopo le immagini del weekend – ha precisato – lavoriamo per verificare ancora una volta come si possa ridurre velocemente la nostra dipendenza, in modo che si smetta di comprare da Putin». Il governo tedesco sta cercando di arrivare «quasi a un embargo de facto, con l’obiettivo di evitare di comprare e di impiegare energia, grazie al risparmio e alla diversificazione».
Ore 12.01 – L’esercito ucraino ha trovato a Bucha una camera di tortura usata dai soldati russi con i cadaveri di cinque civili piegati in avanti e con le mani legate dietro la schiena. La notizia è riportata dall’agenzia Unian. La truppe russe avrebbero utilizzato il seminterrato di un sanatorio locale per bambini chiamato «Radiant».
Ore 11.57 – La disponibilità della Polonia ad ospitare armi nucleari Usa sul proprio territorio «potrebbe ulteriormente aumentare la tensione nel continente». Lo ha detto il Cremlino, secondo quanto riportano le agenzie russe Tass e Interfax. Per Mosca, aggiunge il Cremlino, la politica belligerante e antiu-russa di Varsavia è una grande preoccupazione.
Ore 11.43 – Si terrà mercoledì 6 aprile la nuova riunione dei 27 ambasciatori dei Paesi Ue (Coreper) e, sul tavolo ci sarà l’approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia. Al momento, a quanto si apprende, il blocco sugli idrocarburi non è all’ordine del giorno ma le stesse fonti spiegano come tutto potrebbe cambiare nelle prossime ore e non escludono l’inserimento nel pacchetto di carbone o petrolio. Difficile, invece, che l’Ue si muova già nelle prossime ore sul divieto all’import di gas russo.
Ore 11.32 – Fonti dei media ucraini hanno diffuso stamattina informazioni circa l’identità del presunto comandante delle truppe russe a Bucha, responsabili del massacro nella città appena liberata. Secondo gli attivisti di InformNapalm l’unità militare 51460, 64a brigata di artiglieria motorizzata coinvolta in crimini di guerra a Bucha, sarebbe stata comandata dal Tenente Colonnello Omurbekov Asanbekovich, del quale si riportano anche i recapiti privati. A breve saranno diffusi i dettagli che hanno portato a questa indicazione. A Bucha sono ormai centinaia le vittime – per lo più civili, uccisi a sangue freddo – scoperte in quello che è al momento il massacro più grave dall’invasione russa del 24 febbraio scorso.
Ore 11.28 – Sono 83.100 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte finora in Italia, 79.612 delle quali alla frontiera e 3.488 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Lo comunica il Viminale. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.361 ingressi nel territorio nazionale. Nel dettaglio i profughi sono 42.879 donne, 8.551 uomini e 31.670 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ore 11.20 – «Ulteriori sanzioni alla Russia proposte da alcuni Stati membri» dell’Unione europea «includono misure più individuali, il blocco delle navi russe dai porti dell’Ue, più restrizioni alle esportazioni e embargo sul carbone russo, petrolio o gas, a lungo richieste dall’Ucraina, ma su cui alcune nazioni europee hanno fatto resistenza». Lo scrive il Financial Times nell’edizione odierna in merito all’ipotesi che l’Ue introduca ulteriori sanzioni contro Mosca dopo i fatti di Bucha.
Ore 11.17 – «Ogni giorno aumentiamo la nostra indipendenza e le possibilità di un embargo. Questa è la via giusta e quella che danneggia Putin». Lo ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino su un eventuale embargo energetico immediato dalla Russia. «Ho detto più volte che lavoriamo all’indipendenza dal carbone e dal gas. Il governo tedesco negli anni scorsi ha aumentato la dipendenza dalla Russia, diversamente da altri Paesi. Quindi la nostra situazione di partenza è diversa rispetto ad altri», ha affermato.
We strongly condemn the murder of civilians in Ukraine, remain committed to holding the Russian regime accountable, and will continue to do everything we can to support the people of Ukraine. Those responsible for these egregious and appalling attacks will be brought to justice. https://t.co/YDwJ0n693m
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) April 3, 2022
Ore 11.15 – «L’orrore nel nostro villaggio è cominciato il pomeriggio del 4 marzo, quando una ventina di tank russi hanno attraversato questa strada incolonnati e hanno cominciato a sparare con i kalashnikov all’impazzata sulle nostre case e sulle macchine che incrociavano, schiacciandole. Non evacuavano, sparavano. E con alcuni tank hanno sfondato le case». È quanto Tamara racconta a Bucha, in Ucraina, all’inviato dell’Ansasul posto.
Ore 11.03 – Alla luce del massacro avvenuto a Bucha, «è possibile» che nuove sanzioni contro Mosca finiscano domani sul tavolo dei ministri delle Finanze europei riuniti a Lussemburgo all’Ecofin. Si apprende da fonti del ministero delle Finanze francese. Anche se il tema è «tradizionalmente» di competenza dei ministri degli Esteri europei, la Commissione Ue potrebbe presentare domani il pacchetto di sanzioni su cui è al lavoro ai ministri delle Finanze, spiegano da Bercy, precisando che «tutte le opzioni sono sul tavolo». In mattinata il presidente francese Emmanuel Macron aveva invocato «misure molto chiare» anche su «carbone e petrolio».
Ore 10.47 – I separatisti della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) hanno evacuato ieri 526 civili da Mariupol. Lo ha riferito il quartier generale della difesa territoriale della DPR, come riporta la Tass. «Dalle 8:00 del 3 aprile alle 8:00 del 4 aprile, un totale di 526 persone, tra cui 90 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Bezymyannoye», ha detto il comunicato.
Ore 10.40 – «L’Unione europea condanna con la massima fermezza le atrocità denunciate dalle forze armate russe in una serie di città ucraine occupate, che ora sono state liberate». Lo afferma l’alto rappresentante della Ue per la politica estera Josep Borrell in una nota. «L’Ue continuerà a sostenere fermamente l’Ucraina e avanzerà con urgenza nell’elaborazione di ulteriori sanzioni contro la Russia».
Ore 10.34 – Il quartiere Malinovsky di Odessa è privo di energia elettrica a causa dei danni alle infrastrutture causate dal bombardamento di ieri. A comunicarlo è la DTEK Odessa Electric Networks. Il bombardamento ai depositi di carburante ha anche causato una momentanea carenza di carburante in città, molti degli abitanti sono corsi a fare a benzina questa mattina.
Ore 10.21 – «È difficile dire come, dopo tutto quello che è stato fatto, possiamo avere qualsiasi tipo di negoziato con la Russia. Questo è a livello personale. Ma come presidente, devo farlo. Ogni guerra deve finire». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla CBS, citato dal Kyiv Independent. Zelensky ha affermato che si impegna a continuare i colloqui di pace con la Russia nonostante le atrocità commesse in Ucraina.
Ore 10.13 – Anche se le sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina sono un tema «tradizionalmente trattato dai ministri degli Esteri», è «possibile» che ai ministri delle Finanze dell’Ue che si riuniscono oggi e domani a Lussemburgo per l’Eurogruppo e l’Ecofin venga fatta una «presentazione su sanzioni supplementari» contro Mosca. Lo si apprende da fonti di Bercy. Quanto al contenuto del nuovo pacchetto, «tutte le opzioni sono sul tavolo».
Ore 9.56 – Le truppe russe hanno distrutto 392 droni ucraini, 211 lanciatori multipli di missili e 1.936 carri armati e altri veicoli armati dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Ministero della difesa russo maggiore generale Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass. «Nel complesso, dall’inizio dell’operazione militare speciale sono stati distrutti i seguenti obiettivi: 125 velivoli, 91 elicotteri, 392 aeromobili a pilotaggio remoto, 226 sistemi missilistici terra-aria, 1.936 carri armati e altri veicoli da combattimento armati, 211 lanciatori di razzi multipli», ha indicato. L’aviazione russa ha detto di aver colpito ieri un aeroporto nella periferia di Mykolaiv, distruggendo tre elicotteri ucraini. Nella notte la Russia afferma di aver distrutto due postazioni di comando ucraine e due sistemi anti-missile Buk-M1.
Ore 9.50 – Attacco missilistico a Ternopil, città dell’Ucraina occidentale, capoluogo della regione omonima. Lo ha annunciato su Telegram il sindaco di Ternopil Serhiy Nadal, citato da Ukrainska Pravda, che ha aggiunto di aspettarsi dati ufficiali dal comando operativo West. Un missile nemico – ha riferito – sarebbe stato abbattuto a Slavuta, nella regione di Khmelnytsky, in Ucraina occidentale. Il sindaco ha detto che l’allarme aereo è in corso e ha chiesto ai cittadini di rimanere nei rifugi.
Ore 9.20 – «Ci sono indicazioni molto chiare di crimini di guerra» commessi a Bucha. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo questa mattina a France Inter.
Ore 9.10 – Macron si è dichiarato «favorevole» alla decisione della Ue su nuove sanzioni nei confronti della Russia, citando petrolio e carbone, dopo la scoperta di centinaia di cadaveri di civili nella regione di Kiev. «Ci sono indizi molto chiari di crimini di guerra» nella cittadina di Bucha ed è «quasi accertato che fosse presente l’esercito russo», ha aggiunto il presidente francese alla radio France Inter.
Ore 07.54 – La città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, è stata colpita nella prima mattina da alcuni missili lanciati dall’esercito russo. Lo riferisce il sindaco della cittadina, Oleksandr Senkevych, secondo quanto riportano i media ucraini. Al momento non ci sono informazioni sui danni e le possibili vittime. Ieri a Mykolaiv, città portuale sul Mar Nero poco lontano da Odessa, un altro attacco missilistico russo ha provocato un morto e 14 feriti.
Ore 6.10 La città portuale di Odessa nell’ Ucraina del sud è stata colpita nella notte da un missile. Lo annuncia il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, Sergey Bratchuk. Lo riporta Pravda ucraina.
Ore 5.17 Il premier ungherese Viktor Orban, vincitore del suo quarto mandato consecutivo, ha incluso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky tra i suoi avversari. Lo scrive il Guardian. Nel suo discorso dopo la vittoria, Orban ha elencato il presidente Zelensky, i «burocrati a Bruxelles», «l’impero Soros» e i «media internazionali» come suoi «avversari».
Ore 5.04 Un alto funzionario statunitense ha criticato la richiesta della Russia di tenere una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, spiegando che la mossa è progettata per «fingere indignazione». Samantha Power, ex ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha scritto su Twitter che la «Russia sta attingendo dallo stesso copione che ha già usato per la Crimea e Aleppo» ed è «costretta a difendere l’indifendibile (oggi le atrocità di Bucha)». Per questo – ha aggiunto Power -, Mosca «sta chiedendo una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in modo da poter fingere indignazione e chiederne le responsabilità». Ma «nessuno la sta seguendo». Power è attualmente amministratrice dell’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (Usaid). Le Nazioni Unite devono ancora precisare se lunedì si terrà o meno una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza.
Ore 4.36 Non sono state segnalate vittime civili nella città ucraina di Bucha quando era controllata dalle forze armate russe, ma i media statunitensi hanno ignorato i bombardamenti della città da parte dell’esercito ucraino, che sono seguiti al ritiro delle truppe russe: Lo ha affermato l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, in risposta a una domanda di Newsweek, stando a quanto riporta la Tass. «Il ministero della Difesa russo ha completamente respinto queste false accuse», ha sottolineato, commentando le notizie di truppe russe che avrebbero ucciso civili a Bucha. «Vorrei sottolineare che nessun civile ha subito violenze quando la città era controllata dalle forze armate russe», ha detto Antonov. «Il fatto che le forze armate ucraine abbiano bombardato la città di Bucha subito dopo la partenza delle truppe russe è stato deliberatamente ignorato negli Stati Uniti. Questo è ciò che potrebbe aver causato vittime civili. Detto questo, il regime di Kiev sta chiaramente cercando di incolpare le sue atrocità sulla Russia», ha aggiunto.
Ore 04.10 «La guerra? Cosa ci può essere di più opposto alla musica?», ha detto il presidente ucraino: «I nostri musicisti mettono il giubbotto antiproiettile invece dello smoking. Cantano per i feriti. Negli ospedali. Anche per quelli che non li possono sentire. Ma la musica riesce a sfondare comunque». Dopo il messaggio di Zelensky è salito sul palco John Legend accompagnato da musicisti vestiti nei colori della bandiera ucraina. La settimana scorsa il presidente ucraino aveva cercato di parlare agli Oscar ma il pressing su celebrità tra cui la presentatrice Amy Schumer non aveva avuto successo. «Sulla nostra terra combattiamo la Russia che ha portato un orribile silenzio con le sue bombe. Riempite il silenzio con la vostra musica. Riempitelo oggi con la vostra storia. Aiutateci in ogni modo, in ogni modo ma non con il silenzio. E verrà la pace», ha detto Zelensky.
Ucraina, «Con Bucha superata la linea rossa». Letta preme su Draghi per lo stop al gas russo
Ore 4.03 La città di Chernihiv, nel nord dell’ Ucraina, è stata distrutta al 70% dagli attacchi russi. Lo ha indicato il suo sindaco, Vladyslav Atroshenko, stando alla Dpa. La città, che contava più di 285.000 abitanti prima della guerra, ha sul suo territorio numerose chiese e monasteri medievali. Le autorità ucraine avevano presentato una richiesta per il riconoscimento del suo centro cittadino come Patrimonio dell’umanità.
Ore 2.15 – Zelensky: «Ogni madre di soldato russo veda i cadaveri di Bucha»
«Assassini», «torturatori» e «stupratori». Sono le parole dure che il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, rivolge alle forze russe. Zelensky, in un discorso fatto a tarda notte, dice che «centinaia di persone sono state uccise» e che i «civili sono stati torturati e giustiziati»: «Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel».
Ore 00.58 – Liberati 3 villaggi nella regione di Chernihiv
I militari ucraini hanno liberato tre villaggi nella regione di Chernihiv: Kolychivka, Yahidne e Ivanivka – afferma il comando operativo «Nord» – sono ora controllati dalle forze armate ucraine ed è iniziata la distribuzione degli aiuti umanitari.
Ore 23.18 – «Contraerea contro i droni», forti esplosioni a Odessa
(di Marta Serafini, nostra inviata Odessa) – Ancora forti esplosioni su Odessa, forse quattro, probabilmente contraerea contro i droni.
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