Ven. Nov 15th, 2024

[ad_1]

di Enrica Roddolo

Per «questioni sensibili», una protesta anti-coloniale, costringe William e Kate a un cambio di programma del Tour del Giubileo in Belize. Harry parla ai volontari della charity di Diana, che sminano i terreni di guerra in Ucraina

Cambio di programma per la prima tappa del viaggio nelle terre del Commonwealth dei duchi di Cambridge, William e Kate. Un cambio per «questioni sensibili» legate alla Indian Creek Community che il nipote della regina avrebbe dovuto visitare nel primo giorno del Tour del Commonwealth a staffetta con gli altri Royal di prima linea. Un Tour che parte nel weekend con la doppia spada di Damocle della Cancel Culture sempre più forte anche Oltremanica – ovvero la rimozione dei simboli del colonialismo di cui anche l’antico Impero britannico è un esempio. E dell’addio – solo quattro mesi fa – delle Barbados alla regina come loro sovrana, per rimpiazzarla con un presidente della Repubblica. Passaggio di consegne storico al quale nel novembre scorso ha assistito il principe Carlo.

Non solo, ma anche i venti di guerra in Europa, costituiscono una variabile imprevista per il Tour che come per ogni Giubileo della regina Elisabetta II ha scandito l’anno di festeggiamenti. Tanto che lo stesso Kensington Palace, l’ufficio dei duchi di Cambridge, ha fatto sapere che «la coppia segue la situazione geopolitica monitorando giorno per giorno la situazione globale». Insomma, il cambio di programma di questo weekend (scatenato dall’idea di far atterrare l’elicottero dei duchi su un campo da calcio, territorio oggetto di una disputa di lunga data con le popolazioni indigene) e potrebbe non essere l’unico, dettato dall’attualità. William e Kate nei giorni scorsi hanno condannato l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e visitato il centro ucraino di Holland Park a Londra.

Il principe Harry, che per primo aveva scritto sui social di stare dalla parte dell’Ucraina, ha incontrato (via zoom) i volontari dell’Halo Trust la charity sostenuta dalla madre Diana che condusse una vera e propria battaglia contro le mine antiuomo. I volontari della charity di Diana adesso sono infatti in azione in Ucraina. Quanto al Tour nei Paesi del Commonwealth, quanto all’«offensiva del sorriso» dei Cambridge, o se preferite del soft power dei new Royals per allontanare la prospettiva di un allentamento del legame dei Paesi del Commonwealth con Londra e la sua regina, la Royal household è ben consapevole che nel lungo periodo potrebbero esserci altre defezioni ma, «la famiglia reale è pragmatica – spiega Dickie Arbiter, ex segretario per i rapporti con la stampa della regina dalla fine degli anni ’80 al 2000 – sa che non potrà guardare a questi Paesi come parti del reame per sempre». Secondo il «Times» di Londra uno dei contestatori del Tour in Belize ha puntato il dito sulle «sofferenze del colonialismo delle quali siamo ancora oggetto adesso».

Con queste premesse decolla nel weekend la prima parte del Royal Tour del Giubileo di Platino della regina Elisabetta affidato a una staffetta di esponenti di prima linea: Kate e William in Belize, Jamaica e alle Bahamas; poi tocca a Carlo e Camilla. William e Kate dovrebbero tornare a casa in tempo per la festa della mamma, tra 8 giorni. Madre di tre figli, da tempo si specula sul fatto che possa o meno avere un quarto figlio (alla luce delle gravidanze difficili). E senza contare che adesso l’agenda dei Royal engagement si fa più fitta.

Per Carolyne Cooper che insegna alla University delle West Indies è «improbabile che la visita nei Caraibi della coppia possa allontanare il passaggio della Jamaica alla formula repubblicana perché c’è una base di pubblica opinione contraria alla monarchia». Anche se le foto della vigilia scattate in Belize, indipendente dal 1981, mostrano murales del Royal wedding del 2011 e bandiere della Union Jack per accogliere la visita reale.

19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 15:03)

[ad_2]

Source link