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Spiazzata, l’Unione Europea prende tempo in attesa di capire se Vladimir Putin faccia sul serio o meno. L’intenzione del presidente russo di accettare, a partire dai prossimi giorni, solo rubli come moneta per i pagamenti delle sue forniture di gas ai Paesi Ue ha per ora avuto due effetti: apprezzare la valuta russa che per il secondo giorno di fila è tornata sotto quota 100 sul dollaro, sebbene ancora lontana dal suo valore pre-invasione (75 a 1), e generare nuove pressioni sul prezzo del gas, cresciuto ieri del 18% eoggi in lieve calo dopo un rialzo massimo di quasi il 10%.
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